Da quando la rete è divenuta un fenomeno di massa, in molti si chiedono quale sia l’età giusta per prendere la “patente” per navigare sulla rete. Ovvero, quando è giusto dare a un ragazzo non ancora maggiorenne la possibilità di navigare in totale libertà sulla rete, con i siti vietati ai minori di 18 anni come unico limite (come si sa, comunque, facilmente aggirabile)? Il nuovo parental control di Google risponde alla domanda in maniera molto chiara, fissando a 13 anni il limite. Troppo pochi secondo molti osservatori, tra i quali l’Unione Europea molto preoccupata dell’impatto che l’utilizzo della rete può avere sui minori. Ci sono infatti dei limiti già posti da Google, che permette anche ai minori di 13 anni di utilizzare la rete tramite il “Family View”, che permette comunque ai genitori di avere il pieno controllo del dispositivo del figlio, sia su dispositivo fisso che mobile, riuscendo dunque a mettere paletti molto stringenti in termini di sicurezza sul web.



“MAGGIORENNI” SU INTERNET A 13 ANNI

IL LIMITE D’ETA’ DELLA PATENTE WEB DI GOOGLE

Tramite il “Family View”, i genitori possono controllare quali video i minori di 13 anni possono vedere, quali applicazioni possono scaricare, su quali siti possono andare e anche in quali momenti possono utilizzare il dispositivo, che perde automaticamente le sue funzionalità al momento stabilito dello spegnimento. Al compimento dei 13 anni, però, i ragazzi possono diventare secondo il colosso di Mountain View pienamente padroni del loro profilo e navigare in libertà, senza limitazioni. Il New York Times ha interpellato i vertici di Google per comprendere se la decisione possa essere o meno condivisa, e la risposta è stata semplicemente quella di decidere di aprire la “patente” elettronica alla stessa età stabilità per l’apertura di un account di Google o di un profilo Facebook. Un adeguamento, più che un’assunzione di responsabilità. Secondo lo psicologo Luca Pisano, una potenziale trappola che rende decisivo l’apporto del genitore nel far comprendere che il mondo virtuale ha ormai le stesse funzioni e conseguenze di quello reale.

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