Volevano far esplodere un aereo in volo ma per fortuna sono stati fermati in tempo: il tentato e sventato attentato era previsto in Australia e l’annuncio è stato dato direttamente dal premier Malcolm Tumbull, a sorpresa nella serata di ieri. Era in corso infatti un piano per far esplodere un aereo durante il volo: «Posso riferirvi che l’azione di ieri sera è stata una vasta operazione antiterroristica per sventare un piano per abbattere un aereo», spiega il primo ministro ai Canberra, aggiungendo poi le misure di sicurezza negli scali di tutta l’Australia. L’attentato terroristico doveva avvenire nei prossimi giorni, a quanto ricostruito ma ancora non è ben chiara l’origine del gesto. Secondo la polizia, che ha compiuto un blitz nelle prime ore della mattinata, si tratterebbe di un gruppo di origine e ispirazione jihadista islamista, anche se non è chiara la stessa formazione (se Isis, Al Qaeda o altri gruppi della jihad mondiale). Non è stato specificato ancora se il volo nel mirino dei terroristi fosse un aereo nazionale o una trasvolata oceanica, ma resta il timore per nuovi attacchi contro uno degli alleati degli Stati Uniti e dell’Occidente contro l’islamismo internazionale.
ATTENTATO SVENTATO IN AUSTRALIA: “VOLEVANO FAR ESPLODERE UN AEREO IN VOLO”
4 ARRESTI A SYDNEY
Quattro persone sono state arrestate in una serie di perquisizioni della polizia federale a Sydney, nei sobborghi Surry Hills, Lakemba, Wiley Park e Punchbowl, spiega il Sydney Morning Herald. Spiega invece l’Ansa come l’indagine della polizia e dei servizi segreti australiani sia stata condotta dopo alcune info ricevute dagli 007 di Sydney che hanno così permesso di ricostruire un piano per inserire una bomba artigianale da far esplodere sull’aereo prefissato. Il timore per gli attentati di nuovo rimbomba in questi giorni dopo i fatti di Amburgo e dopo le varie operazioni di sicurezza tratte in Francia e negli Stati Uniti. Le forze dell’ordine sono così “preparate” e ieri a Sydney le operazioni di blitz contro i presunti terroristi sono state condotte con maschere antigas, facendo irruzione in una casa dove poi gli artificeri avrebbero rintracciato un ordigno.