In questi giorni, sono giunte al termine le indagini sul delitto di Antonella Lettieri, la commessa 41enne massacrata lo scorso 8 marzo, nel giorno della festa della donna. Indagato ed in carcere per il suo delitto è Salvatore Fuscaldo, vicino di casa della vittima, suo migliore amico insieme alla moglie e, secondo la sua versione, amante per diversi anni. L’uomo, bracciante agricolo 50enne, ha sempre ammesso di averla uccisa da solo, con due armi – un coltello ed un tubo in ferro – poiché stanco della continue minacce di Antonella e delle richieste di soldi in cambio del suo silenzio sulla loro relazione. Sono illazioni, secondo la famiglia Lettieri, che sin dall’inizio di questa terribile vicenda urla giustizia.
Intanto, con la chiusura delle indagini i giudici si apprestano a chiedere il processo a carico dell’assassino reo confesso di Antonella, uccisa nella sua casa di Cirò Marina. Secondo le ultime notizie trapelate dal settimanale Giallo, gli inquirenti hanno definitivamente prosciolto da ogni accusa Caterina e Gaetano Fuscaldo, rispettivamente moglie e figlio di Salvatore. I due escono definitivamente di scena, così come Francesco, l’uomo anche lui inizialmente indagato come atto dovuto, e che per anni aveva corteggiato Antonella Lettieri sperando in un futuro insieme.
L’unico che andrà a processo, dovendo rispondere di omicidio premeditato aggravato dalla crudeltà davanti ai giudici, dunque, resta Salvatore Fuscaldo. Gli avvocati Mario Nigro e Francesco Amodeo, difensori dell’assassino reo confesso, di recente hanno commentato le ultime novità sulla pagine del settimanale diretto da Andrea Biavardi, asserendo: “Finalmente la moglie e il figlio di Salvatore Fuscaldo sono stati prosciolti da ogni accusa. Per mesi li hanno additati come dei mostri, ma erano completamente estranei alla vicenda. Adesso il loro incubo è finito”. E sul loro assistito, prossimo al processo, hanno aggiunto: “cercheremo di dimostrare che non ha agito con premeditazione”.
Nonostante la chiusura della indagini sul delitto di Antonella Lettieri, i dubbi restano ancora numerosi, a partire dal movente, dalle dinamiche e soprattutto dalla presenza, sulla scena del crimine, anche del Dna del figlio appena prosciolto di Fuscaldo. Il ragazzo, tuttavia, ha sempre raccontato di essere stato fuori con amici la sera dell’uccisione della 41enne, versione questa sempre confermata dalle persone che erano con lui. L’alibi di ferro, dunque, smentirebbe la sua presenza nel luogo del delitto.
I legali hanno sempre negato la presenza del suo Dna nel contesto omicidiario, ma il settimanale Giallo insiste con sicurezza ed apre la strada al altri dubbi: come mai solo una delle due presunte armi è stata rinvenuta (il tubo in ferro) mentre del coltello nessuna traccia? Eppure Salvatore, che ha sempre asserito di aver agito da solo usando le due armi contemporaneamente, aveva anche detto di averle seppellite entrambi. Forse in due luoghi differenti? Se così fosse, allora, come mai non ha indicato anche il luogo in cui avrebbe seppellito il coltello? Il dubbio, dunque, è che ad uccidere la povera Antonella siano stati due soggetti e non solo uno. Anche sul movente sono emersi non pochi dubbi ed è stato lo stesso comandante dei Carabinieri a dichiarare: “La confessione non appare spontanea ed è influenzata dagli elementi di prova raccolti a carico dell’indagato e dalla volontà di escludere altre persone nell’omicidio”.