Da Ferrara a Valencia per strangolare l’ex migliore amico: è questa la terribile vicenda di cui è protagonista Eder Guidarelli, indagato per l’omicidio di Marcello Cenci. I rapporti tra loro si erano rovinati da tempo per questioni sentimentali: una ragazza contesa il motivo di tanto odio. Fino a quattro mesi fa era fidanzata e convivente di Eder, poi c’erano stati degli approcci di Cenci con lei, secondo gli investigatori. Il giovane era terrorizzato dal brasiliano, che non risulta avere precedenti né problemi di salute mentale. Cenci lo aveva denunciato più volte per le ripetute aggressioni che aveva subito, ottenendo l’apertura di un’indagine per stalking e lesioni, oltre che il divieto di avvicinamento. Non ce l’ha fatta però a fuggire dal suo persecutore: se n’era andato da Pontelagoscuro per trasferirsi a Valencia, ma l’ex amico si è infischiato delle indagini e dei divieti. Lo ha raggiunto in Spagna e lo ha ucciso.



La polizia spagnola ha ricostruito gli ultimi istanti di vita di Marcello Cenci: sarebbe stato prima picchiato e poi strangolato. Il cadavere è stato trovato sulle scale del condominio doveva viveva da circa un anno. A incastrare Eder Guidarelli le immagini di una telecamera che lo riprendono più volte nei paraggi: la polizia spagnola le ha inviate ai carabinieri del Nucleo investigativo di Ferrara. Gli uomini del colonnello Marco De Martino hanno riconosciuto il giovane e quindi è scattato il mandato di arresto europeo spiccato dalle autorità iberice. Atteso e catturato alla frontiera di Ventimiglia mentre rientrava in Italia, è stato quindi arrestato. «Ha finto di essere sorpreso e poi ha taciuto», riferisce, come riportato dal Corriere della Sera, chi è andato a prenderlo. La parabola ossessiva di Eder Guidarelli si è chiusa in una cella del carcere di Imperia.

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