Sally Jones, l’ex rocker del Kent di 49 anni che ha rimpolpato le fila dell’Isis reclutando migliaia di foreign fighters sul web, sarebbe pentita. La notizia, se confermata, avrebbe del clamoroso: la vedova nera dell’auto-proclamato Stato Islamico, dopo la morte del marito Junaid Hussein, ucciso in un raid statunitense con i droni, sarebbe trattenuta in Siria contro la sua volontà. A confessarlo a Sky News è stata una donna di nome Aisha, residente in un campo di rifugiati in Siria, che ha raccontato di averla incontrata recentemente e di aver parlato con una donna che ora si fa chiamare Umma Hussain al Britani. Aisha, il cui marito è un commerciante di oggetti d’antiquariato che ha viaggiato dal Marocco alla Siria per comprare i pezzi rubati dal gruppo terroristico, ha detto che la Jones “piangeva e vuole tornare in Gran Bretagna, ma l’Isis glielo impedisce perché ora è una moglie militare. Mi ha detto che desidera rientrare nel suo Paese”.



Secondo il SundayTimes, Sally Jones nei mesi scorsi ha progettato almeno una dozzina di attacchi contro i militari sia in America che in Gran Bretagna ed è sospettata di aver architettato un attentato fallito alla Regina Elisabetta nel 2015 in occasione della ricorrenza della Vittoria sul Giappone. Vista la sua influenza nell’Isis, la 49enne era stata inserita dal Pentagono in cima alla lista dei target ad alta priorità da eliminare al più presto. Da sottolineare che la Jones si trova in Siria con il figlio di 12 anni, JoJo, usato spesso come scudo umano e protagonista di un video di propaganda nel quale, nel 2013, lo si vedeva impegnato nell’esecuzione di alcuni prigionieri. 

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