TERZA GUERRA MONDIALE, MISSILE NORDCOREANO: I DUBBI SULLA GITTATA

A meno di 24 ore dal lancio del missile intercontinentale lanciato dalla Corea del Nord alle ore 3:20 locali, aumentano i dubbi sulla reale gittata che la testata avrebbe potuto realmente percorrere, dettaglio non da poco nell’ottica di una possibile Terza Guerra Mondiale. Se è vero che da Pyongyang fanno sapere che il test è perfettamente riuscito, con la tv di stato pronta a dichiarare che “il rispettato Supremo Leader Kim Jong Un ha firmato l’ordine di testare il missile balistico intercontinentale Hwasong-14”, d’altro canto il comando Usa nel Pacifico è ancora cauto e piuttosto che avvalorare la tesi di un vettore che avrebbe potuto raggiungere l’Alaska, come filtrato inizialmente, preferisce parlare di “missile a medio raggio”. Dello stesso avviso sono alcuni analisti sudcoreani che, dopo aver controllato la durata del volo del missile di 40 minuti e la distanza percorsa di circa 930 chilometri concordano nel definire il vettore di gettata media. (agg. di Dario D’Angelo) 



TERZA GUERRA MONDIALE, TRUMP SU KIM:”NON HA DI MEGLIO DA FARE CHE LANCIARE MISSILI”

Ha suscitato grandissima preoccupazione il lancio di un missile intercontinentale da parte della Corea del Nord, che per la prima volta ha mostrato al mondo di essere in grado di fare la sua parte in un’eventuale Terza Guerra Mondiale. La testata è caduta nelle acque territoriali giapponesi e per questo motivo il premier nipponico, come riporta La Stampa, si è reso protagonista di una dichiarazione che non lascia spazio a dubbi su quanto il mondo libero sia preoccupato dalle politiche di Kim Jong-un:”Il lancio odierno del missile mostra chiaramente come la minaccia di Pyongyang diventi sempre più pericolosa”.



Anche Donald Trump, in rappresentanza degli Stati Uniti, non poteva esimersi dal commentare l’ennesima provocazione da parte del regime nordcoreano, che ha scelto guarda caso il 4 luglio, Giorno dell’Indipendenza Usa, per lanciare un missile che – se inclinato nella maniera giusta – avrebbe avuto il kilometraggio per colpire l’Alaska. L’inquilino della Casa Bianca ha scelto il suo mezzo preferito, Twitter, per commentare l’accaduto. Prima in maniera quasi ironica ha scritto:”Questo tizio (Kim Jong-un, ndr) non ha niente di meglio da fare con la sua vita? Difficile credere che Corea del Sud e Giappone possano sopportare a lungo”. Poi ha spostato il mirino nuovamente verso la Cina, augurandosi che “prema con decisione sulla Corea del Nord e faccia finire questo nonsenso una volta per tutte”. (agg. di Dario D’Angelo)



TERZA GUERRA MONDIALE, COREA DEL NORD LANCIA NUOVO MISSILE

Nel 4 luglio, festa d’Indipendenza Usa, arriva la provocazione e il monito della Corea del Nord al mondo libero, con il lancio di un missile intercontinentale Hwasong-14, il più potente finora mai ottenuto, che secondo gli esperti avrebbe volato ad un’altezza di 2800 chilometri e per 39 minuti, dando l’idea di ciò che potrebbe significare lo scoppio di una Terza Guerra Mondiale. Come riferisce La Repubblica, il leader Kim Jong-un, quando erano le ore 3:30 locali, ha dato il via libera per il lancio della testata, che ha coperto una distanza di circa 930 km e che, con l’inclinazione giusta, avrebbe potuto raggiungere l’Alaska, di appartenenza americana. La dimostrazione che a dispetto delle sanzioni il programma di sviluppo missilistico di Pyongyang procede a vele spiegate e che Kim Jong-un non teme – almeno apparentemente -ritorsioni di alcun genere. In questo caso il missile intercontinentale sembrerebbe sia stato lanciato da una località vicina al confine con la Cina ed è caduto nelle acque territoriali del Giappone. (agg. di Dario D’Angelo)

TERZA GUERRA MONDIALE, COREA DEL NORD FA LITIGARE USA E CINA

La Cina non ha digerito per nulla le sanzioni degli Usa contro alcune banche cinesi nell’ottica del caos generato dalla Corea del Nord con le dinamiche che avvicinano il Pacifico sempre più al campo di battaglia di una inquietante terza guerra mondiale. La diatriba si è riacceso sul fronte Cina-Usa, finora molto vicini e unanimi nella politica di contenimento del regime di Pyongyang: Trump però nelle ultime settimane ha dimostrato sofferenza per il ruolo in alcuni frangenti “ambiguo” del suo omologo Xi Jinping specie di fronte alla minaccia missilistica e nucleare di Kim Jong-un. «Gli sforzi di Pechino finora non hanno funzionato», ha twittato il presidente Usa: dopo il vertice telefonico avuto ieri tra i due leader, il portavoce di Xi Jinping ha fatto sapere che vi sono “alcuni fattori negativi” nei rapporti tra le due superpotenze. A breve ci sarà l’incontro forse decisivo al G20 di Amburgo e potrebbe tornare il sereno, quantomeno sul fronte Corea del Nord, emblema della crisi internazionale assieme ovviamente al funestato Medioriente.

«Entrambi i leader hanno riaffermato l’impegno per una penisola denuclearizzata. Il presidente Trump ha ribadito la sua determinazione a cercare relazioni commerciali più equilibrate con i partner commerciali dell’America», ma è il problema degli scambi commerciali a creare gli attriti più forti in queste settimane tra le due potenze economiche più forti al mondo. In particolare, gli Stati Uniti sono pronti a mettere in campo dazi sulle importazioni cinesi di acciaio. Una guerra mondiale e una commerciale, che non per forza si escludono a vicenda: Trump ancora deve chiarire la posizione da tenere a livello perenne con Jinping che intanto manifesta le prime insofferenze con il partner americano. Per ora solo “scintille”, la speranza è che non diventino qualcosa di più…