Furto, panico, ricerche e Provvidenza: con questi elementi e in questo ordine, la disavventura per Paolo Brosio si è per fortuna ricondotta ad un lieto fine che non pareva così scontato dopo il furto subito del suo iPhone. Il popolare giornalista e scrittore devoto alla Madonna di Medjugorje legato alla tecnologia? Un fanatico della Apple? No, tutt’altro: in quello smartphone erano contenute le bozze e le prime 100 pagine del libro che sta scrivendo dal titolo “Papa Francesco e Medjugorje, i misteri del KGB russo” in cui racconta proprio tutte le rivelazioni e scoperte fatte in anni di studi sui veggenti bosniaci, i vescovi di Mostar e il gruppo di studi inviato dal Pontefice nella cittadina delle apparizioni. Lo spiega lo stesso Brosio ai colleghi della Nazione, analizzando quanto avvenuto sabato scorso a Forte dei Marmi: «Sono andato a camminare sul lungomare e alle 8 alla Messa nella chiesa a Vittoria Apuana. Qui scendo dalla bici, faccio gli ultimi 200 metri a piedi e mi accorgo che il telefonino i phone è sparito». Quello smartphone conteneva le prime 100 pagine di un libro che va consegnato entro il 21 agosto, «e in memoria ci sono anche dati notizie e numeri di telefono riservati di autorità, ministri, giornalisti imprenditori, personaggi famosi, raccolti nella mia vita professionale». A quel punto un Brosio in preda al panico riesce a ragionare e chiamare la polizia, mettendo in campo una “task force” improvvisata per trovare a tutti i costi quell’iPhone perduto.



«Si decide di andare sul posto con la volante e di attivare nuovamente le password del cellulare, stavolta collegate con le immagini del luogo fotografate dal satellite e attivando un allarme molto intenso e forte che si trova in ogni cellulare i phone», racconta ancora Brosio alla Nazione. Arriva poi l’incredibile scoperta, con la refurtiva di questo e altri piccoli furti nella zona che viene segnalata dalle ricerche tecnologiche vicino alla casetta dell’Eni. Brosio e la polizia scavano sotto un’area del giardino e finalmente trovato lo smartphone dentro un calzino da bambino: tutto è bene quel che finisce bene, con il giornalista che riottiene il prezioso dispositivo e altri piccoli furti che vengono risolti. Siccome siamo vecchi e antichi vogliamo sempre avere una piccola “morale” alla “storia”: ebbene, da un lato la Provvidenza ha aiutato evidentemente il buon Paolo, data anche il “contenuto” tutt’altro che profano scritto dal giornalista cattolico, e dall’altro… la prossima volta, magari, non lasciare 100 pagine di bozza solo su uno smartphone, è la regola base di qualsiasi studente universitario, buon Paolo!

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