Il noto sito di vendite online di smartphone e tablet Stockisti.com è stato chiuso insieme all’affiliato Console Planet, che riguardava invece il mercato videoludico, con l’accusa di evasione fiscale. Gli accertamenti preliminari hanno portato all’emissione di 18 ordinanze di custodia cautelare, di cui 10 già eseguite, nei confronti di altrettanti soggetti a cui è contestata anche l’associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale. La Polizia e l’ufficio delle Dogane di Roma hanno constatato che l’organizzazione operava attraverso i due famosi siti internet, riconducibili ad una società di Malta, riuscendo a produrre un giro di affari di oltre 250 milioni di euro. La società STK Europe Unlimited – stando alle prime informazioni sulle indagini – ogni anno dal 2012 nominava una nuova società concessionaria esclusiva per l’Italia, creando una sorta di società “vuota” per nascondere la documentazione contabile e rendere difficili i controlli da parte delle autorità italiane. Grazie poi al mancato pagamento dell’IVA potevano essere proposti prezzi bassi. (agg. di Silvana Palazzo)



La preoccupazione dei clienti di Stockisti serpeggia sui social network, dove in tanti si chiedono che fine faranno i loro acquisti. Chi ha comprato uno smartphone o qualsiasi altro prodotto sul loro sito può stare tranquillo dal punto di vista legale e sul fronte delle consegne. Lo ha assicurato Nicola Zupo, dirigente del Compartimento Polizia Postale: «Non abbiamo sequestrato l’azienda, ma fatto oscurare il sito. Per cui chi ha già fatto un ordine lo vedrà evaso regolarmente». Chi invece vuole accedere al sito per effettuare un nuovo acquisto approderà sul sito proposto dai Dns di Google, cioè un portale “fantasma”, su cui non è più possibile effettuare acquisti. I clienti italiani hanno bombardato la pagina Facebook di Stockisti, che ha fornito rassicurazioni sulla regolare spedizione degli ordini nel marasma di commenti sarcastici. Per gli italiani del resto era un vero e proprio Eldorado a fronte dei prezzi dei prodotti fortemente competivi.



Stockisti è stato per molto tempo uno dei siti più utilizzati da tutti coloro che cercano offerte particolarmente convenienti per oggetti tecnologici di ultima generazione. Ma da qualche giorno il sito è offline: questo a causa di alcune indagini che hanno portato a scoprire un’evasione fiscale da parte della società che gestisce il sito di circa 50 milioni di euro. D’altronde i prezzi garantiti ai clienti, con sconti vertiginosi, lasciavano presagire che i soldi venissero “risparmiati” in modi forse non convenzionali. Il problema ora per i clienti che hanno acquistato articoli tecnologici sul sito, è che la garanzia era fornita dal rivenditore stesso: essendo venuto meno, almeno per il momento, chi dovesse aver bisogno di una riparazione o di un cambio merce, c’è il rischio di non poter usufruire del servizio. Ma il sistema de “gli stockisti” potrebbe essere emerso solo per quanto riguarda la classica punta degli iceberg.



Nel caso degli stockisti.it, non è applicabile la garanzia del produttore, e dunque chi ha effettuato agli acquisti quasi sicuramente non sarà garantito. Questo perché la maggior parte dei prodotti provenivano dall’estero, con tutto ciò che ne consegue a livello di leggi e di regolazioni delle garanzie. Se il prodotto è di provenienza straniera, secondo i regolamenti e le leggi italiane l’assistenza gratuita viene meno, e può al limite essere fornita come servizio aggiuntivo dal rivenditore. In questo caso però sembra chiaro che gli stockisti.it dovranno far fronte a problemi ben più gravi. I prezzi ultracompetitivi erano possibili anche grazie alle tasse non pagate e all’importazione di prodotti sui quali avrebbero dovuti essere applicati dazi particolari. Ora bisognerà vedere quale sarà la sorte di un esperimento commerciale su internet che sembra nascondere a livello gestionale diversi lati oscuri: di sicuro sembra esserci che la garanzia per i clienti è finita “offline” con il sito stesso.