Nell’ambito dell’incidente avvenuto nella giornata di ieri e nel quale un ultraleggero è caduto in mare, a Portoscuso, sulla costa sud occidentale della Sardegna, la procura di Cagliari ha aperto un fascicolo d’inchiesta. Lo rivela oggi l’agenzia di stampa Ansa, che torna ad occuparsi della tragedia nella quale sono morti il pilota Piero Capoccia, 48enne originario di Lecce e residente a Ussana, e la passeggera Maria Cristina Cruccu, insegnante 41enne appassionata di volo, nata a San Gavino e residente a Pabillonis, nel Cagliaritano. Questa mattina, intanto, è stata eseguita l’autopsia sui corpi delle due vittime e, come rivela UnioneSarda.it, il medico legale incaricato, Roberto Demontis, ha chiarito le cause del decesso della coppia. Nello specifico, il pilota e maresciallo dell’Aeronautica e la passeggera dell’ultraleggero sono morti per via delle gravi lesioni riportate nel violento impatto contro la superficie del mare. Una morte istantanea e che non ha lasciato scampo ad entrambi, come emerso dall’autopsia appena eseguita. Intanto, la Capitaneria di porto continua ad occuparsi delle indagini al fine di stabilire le reali cause della tragedia e in vista ci sarebbero ulteriori esami che potrebbero coinvolgere anche esperti dell’Aeronautica.



Nella giornata di ieri i sommozzatori, coadiuvati dai vigili del fuoco avevano proceduto al recupero dei rottami dell’ultraleggero caduto in mare, nell’ambito di una operazione delicatissima e complessa e andata avanti per quasi l’intera giornata. Ora i rottami del velivolo sono stati posti sotto sequestro e restano a disposizione dell’autorità giudiziaria e si trovano attualmente custoditi presso la Capitaneria a Portoscuso, luogo dell’incidente. Sotto la lente di ingrandimento, attualmente, ci sarebbero le tappe principali della tragedia, ovvero dal momento della partenza del velivolo dal campo volo di Ussana, in provincia di Cagliari, fino al momento dell’inabissamento dopo la caduta in mare. La partenza a bordo dell’ultraleggero era avvenuta tra le 8 e le 8:30 di ieri mattina ma dopo appena mezzora qualcuno avrebbe visto il mezzo inabissarsi, facendo scattare prontamente l’allarme. Il velivolo è stato individuato attorno alle 11:00 dalla Guardia costiera di Cagliari e Portoscuso a 500 metri dalla spiaggia di Punta S’Aliga. L’ipotesi al momento più accreditata resta tuttavia quella della tragica avaria.

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