L’omicidio di Pietro Sanna, avvenuto a Londra alla fine del giugno scorso, continua ad essere caratterizzato da troppe ombre. Anche per questo motivo occorrerà attendere ancora alcune settimane prima che le indagini possano definirsi ufficialmente chiuse. Ciò che desterebbe non pochi dubbi presso Scotland Yard, come rivela il quotidiano Unione Sarda nell’edizione online, sarebbe la confessione resa da Hasna Begum, la ragazza londinese di origini bengalesi, amica della vittima ed assassina reo confessa. Una confessione che di fatto conterrebbe non pochi sospetti circa la sua veridicità poiché, stando alle ultime indiscrezioni, pare che la giovane attualmente in carcere si sia recata nell’appartamento di Londra a Canning Town, dove si è consumato il delitto di Pietro Sanna, anche dopo la sua morte. Lo scorso lunedì si è svolta l’udienza davanti ai giudici della Corte centrale del Regno Unito, e proprio in questa circostanza l’avvocato della Corona ha avanzato la richiesta di almeno altre 2 o 3 settimane prima di definire chiuse le indagini attorno all’omicidio del ragazzo italiano.
Anche per tale ragione l’indagata numero uno resta in carcere, nonostante nel corso della medesima udienza abbia confermato di aver ucciso lei Pietro Sanna, sebbene abbia ammesso di averlo fatto per legittima difesa. Quest’ultima tesi andrebbe in parte a cozzare con quanto emerso dalle perizie mediche compiute anche sul cadavere della vittima. Secondo quanto trapelato dall’autopsia, infatti, Pietro Sanna sarebbe stato massacrato con almeno 32 coltellate nell’abitazione londinese dove da due anni viveva insieme al fratello. Il 24enne sardo sarebbe stato colpito alla schiena mentre la ragazza – con la quale potrebbe aver avuto una relazione amorosa in precedenza, tale da far ipotizzare la pista passionale – ha riportato solo una lieve ferita al mignolo. Questi elementi, messi insieme, hanno contribuito ad alimentare i dubbi degli inquirenti in merito alla presunta legittima difesa.
A non tornare nelle indagini portate finora avanti da Scotland Yard anche il ritorno della ragazza di origini bengalesi autodefinitasi l’assassina di Pietro Sanna sulla scena del crimine. Perché Hasna Begum sarebbe tornata nell’appartamento dove Pietro è stato ucciso e da dove ha poi avvertito il fratello Giomaria, prima di darsi nuovamente alla fuga? Ancora una domanda senza risposta ha a che fare con un altro dettaglio emerso nei giorni scorsi e che lascerebbe ipotizzare come la morte del 24enne italiano ucciso a Londra potrebbe non essere avvenuta il 26 giugno scorso come inizialmente ipotizzato, ma in precedenza. Il delitto, infatti, potrebbe collocarsi più verosimilmente tra il 22 ed il 23 giugno. Un dettaglio importante che contribuirebbe a rendere più veritiera questa nuova ipotesi sarebbe rappresentato dal fatto che alcuni inquilini dello stabile alla periferia ovest di Londra dove è stato rinvenuto cadavere Pietro Sanna, avrebbero sentito forti rumori proprio in quella data. Queste importanti testimonianze, insieme a quelle di altri avrebbero rivelato come Hasna Begum proprio la sera tra il 22 ed il 23 giugno fosse presente nell’appartamento poi trasformatosi nel luogo del delitto.