L’attenzione dell’Italia sul rischio terrorismo si fa sempre più evidente e la conferma arriva da una recente espulsione dall’Italia di un 48enne algerino simpatizzante dell’Isis, la cui storia raccontata dal Viminale è stata ripresa oggi da La Stampa. La decisione di espulsione arriva in seguito a motivi di pericolosità sociale. Il 48enne era entrato clandestinamente nel nostro Paese nel 2016 ed era un richiedente asilo. Ospitato inizialmente nel centro di Licodia Eubea (Catania) insieme al figlio, si era fatto immediatamente notare per la sua forte opposizione ai costumi occidentali. Non solo: oltre a manifestare dissenso nei confronti delle operazioni anti-Isis, si vantava di essersi macchiato dell’assassinio di molti uomini e di essere evaso dalla detenzione in Algeria. Nel corso della sua permanenza nel centro di accoglienza siciliano, inoltre, era stato denunciato per maltrattamenti e discriminazioni razziali, soprattutto in seguito ad una serie di condotte aggressive nei confronti di operatrici ed altre donne ospiti, ree a sua detta di comportamenti contrari alla condotta islamica. La Commissione Territoriale di Catania lo scorso marzo gli ha negato lo status di rifugiato e successivamente l’algerino fu trasferito presso Centro di permanenza per rimpatri di Caltanissetta.
E’ stato durante il suo trasferimento che l’uomo ha minacciato in modo esplicito di compiere stragi nel nostro Paese in nome dell’Isis. Le sue simpatie nei confronti del Califfato sono emerse in seguito ad una attenta indagine sul suo conto compiuta dal servizi di Intelligence, dalla quale è emerso che l’algerino era titolare di un profilo social nel quale erano presenti contenuti pro Stato Islamico e di tenore anti sciita. Ciò ha portato alla decisione di espulsione a carico del 48enne che è già stato accompagnato in Algeria con un volo partito da Roma Fiumicino. Quello avvenuto a carico del cittadino algerino è il 63esimo caso di espulsione dall’inizio dell’anno ed il 195esimo in totale dal 2015 ad oggi, con protagonista soggetti collegati ad ambiti di estremismo religioso.