Una gaffe imperdonabile, quella messa a segno dalla Casa Bianca nei confronti della Cina e che ha finito per mettere seriamente in imbarazzo il presidente degli Usa, Donald Trump. In una nota inviata alla stampa in riferimento ai colloqui intercorsi fra Trump e il presidente cinese Xi Jinping, quest’ultimo è stato definito presidente della ‘Repubblica di Cina’, un’espressione comunemente utilizzata per riferirsi a Taiwan. La denominazione esatta per indicare la nazione con Capitale Pechino, dunque, non sarebbe quella impiegata dallo sbadato ufficio stampa della Casa Bianca, ovvero “Republic of China”, bensì “People’s Republic of China”. Una gaffe che, come riferisce AdnKronos.it metterebbe particolarmente in imbarazzo Trump, dopo l’incontro bilaterale avuto con il presidente della Cina che non riconosce Taiwan, considerandola una provincia ribelle. Per tale ragione, la Cina chiede ai Paesi intenzionati ad avere rapporti democratici con Pechino di evitare il riconoscimento diplomatico formale di Taiwan. La presunta confusione della Casa Bianca, dunque, quasi certamente sarà stata vista come una sorta di affronto degli Usa nei confronti della Cina.
La recente gaffe della Casa Bianca nei confronti della Cina e del suo presidente, ovviamente non è sfuggita al Guardian e ad altri media stranieri. L’imperdonabile errore, come riporta Repubblica.it, è stato commentato anche dall’esperta Bonnie Glaser, la quale ha ritenuto che oltre a dimostrare la “sciatteria” dell’attuale team della Casa Bianca, “è un po’ anche una piccola figuraccia per Xi Jinping, mentre farà fare una risata a Tsai Ing-wen”, la leader di Taiwan. Ciò che ha colpito particolarmente, è l’assenza di una rettifica, a distanza di ore dalla gaffe, da parte dello stesso ufficio stampa della presidenza Trump. Quello avvenuto nelle passate ore è stata una semplice svista o potrebbe essere meglio definito come il più classico dei lapsus freudiani? Una domanda che si pone necessaria anche alla luce del silenzio dell’ufficio stampa autore della gaffe destinata a fare il giro del mondo e, chissà, creare qualche nuovo scompiglio.