Emergono clamorose indiscrezioni dietro il crollo della palazzina avvenuto nei giorni scorsi a Torre Annunziata. Il quotidiano Il Mattino, ha ricostruito in un lungo servizio la storia dell’edificio, il cui crollo ha provocato otto vittime: dalle procedure amministrative in relazione ai lavori in corso, ai vari passaggi proprietari accendendo i riflettori sul secondo piano, il quale non è stato interessato dal crollo come il primo. A colpire è soprattutto il titolo che campeggio oggi in prima pagina sul noto quotidiano e che aprirebbe a nuove inquietanti piste: “Un B&B occulto dietro il crollo. Torre Annunziata, la pista dei lavori di ristrutturazione all’ombra dei clan”. Stando a quanto scrive il giornale, proprio al secondo piano erano stati avviati da circa due mesi dei lavori, divenuti sempre più intensi negli ultimi tre giorni. L’appartamento sarebbe stato venduto ad una famiglia nota in città “per più motivi” e che secondo le voci che si rincorrevano negli ultimi tempi “aveva intenzione di farne un B&B”.
Secondo le clamorose rivelazioni del quotidiano, in seguito alla presentazione della Scia al Comune i lavori sarebbero prontamente partiti “anche con martelli pneumatici”. Ciò che però desterebbe maggiori dubbi è come mai “l’architetto Giacomo Cuccurullo, proprietario dell’attico all’ultimo piano ed esperto dipendente dell’Ufficio tecnico del Comune”, non avrebbe notato né sarebbe intervenuto di fronte agli interventi che chiaramente avrebbero potuto intaccare gli equilibri del palazzo in tufo in cui abitava da dieci anni con la famiglia? A proposito dei lavori, prosegue Il Mattino, questi sarebbero stati compiuti da una ditta sulla quale ore si sarebbe concentrata l’attenzione degli inquirenti. Il sospetto è che possano esserci eventuali rapporti anche indiretti con clan del posto. “C’è chi ipotizza contatti sospetti dell’impresa che effettuava i lavori al secondo piano. Elementi che potranno verificare con certezza solo gli inquirenti”, avrebbe aggiunto il sindaco di Torre Annunziata Giosuè Starita, amplificando i dubbi diffusi. Il primo cittadino avrebbe avanzato sospetti anche sulla “manomissione di ‘una putrella’ nei lavori al secondo piano” ed avrebbe commentato il presunto silenzio di Cuccurullo con un ulteriore, inquietante sospetto: “‘E se qualcuno gli avesse fatto capire che doveva farsi i fatti suoi e starsene tranquillo?”.