Gli Stati Uniti stanno valutando l’opportunità di armare l’Ucraina. L’indiscrezione è stata lanciata dal Wall Street Journal e senza dubbio non testimonia una diminuzione delle tensioni internazionali. L’amministrazione americana sta valutando l’ipotesi di fornire armi, come missili anticarro e sistemi missilistici antiaerei, all’esercito ucraino e a sua volta Kiev promette di utilizzarle solo in caso di emergenza. Il quotidiano americano, che ha citato funzionari statunitensi, ha spiegato che con queste armi l’Ucraina sarebbe in grado di opporsi alle milizie filorusse del Donbass. Nessuna decisione è stata presa finora, ma l’ipotesi è stata discussa alla Casa Bianca. Non è nota la posizione di Donald Trump e potrebbero volerci mesi per conoscerla. Pare che a sostegno di quest’iniziativa si era espresso James Mattis, il segretario della Difesa. Ma Germania e Francia temono un’escalation del conflitto, mentre Regno Unito, Canada, Polonia e Lituania potrebbero appoggiare gli Stati Uniti. Nel frattempo le relazioni con la Russia stanno peggiorando: questo potrebbe allora essere il momento ideale per aumentare la pressione su Mosca. (agg. di Silvana Palazzo)



TERZA GUERRA MONDIALE: USA VS RUSSIA

SANZIONI CONTRO LA RUSSIA? INTERVIENE LA GERMANIA

Gli Stati Uniti non hanno ancora decisione se introdurre nuove sanzioni contro la Russia: lo ha rivelato il capo della diplomazia tedesca Sigmar Gabriel, secondo cui il presidente americano Donald Trump si è preso del tempo per riflettere. «Non ha ancora deciso se e come rendere più pesanti le sanzioni, ma la prassi prevede che si consulti con noi europei prima», ha dichiarato il ministro degli Esteri tedesco. C’è la volontà da parte della Germania di sfruttare questa discussione come occasione per un confronto, perché secondo Gabriel bisogna agire in maniera compatta. Per Gabriel però le sanzioni non devono essere un pretesto per contrastare i progetti energetici russi, nei quali hanno tra l’altro interessi le società energetiche europee. Il sospetto è che con le sanzioni Washington voglia spianare la strada per la fornitura di gas naturale liquefatto americano in Europa. (agg. di Silvana Palazzo)



TRUMP FIRMA LE SANZIONI CONTRO IL CREMLINO

Donald Trump è pronto a firmare le sanzioni contro la Russia per via della collaborazione economica e commerciale con la Corea del Nord (e così anche per la Cina, in un vero “tourbillon” da guerra mondiale): lo ha garantito il vicepresidente Usa, Mike Pence, in visita nella capitale della Georgia, Tbilisi (che chiede a gran forza di entrar nella lista di Paesi Nato, ndr). «Il presidente Trump fermerà presto il testo sulle sanzioni», afferma Pence dopo che il Congresso ha approvato praticamente all’unanimità le sanzioni economiche che stanno generando un nuovo scontro mondiale tra Russia e Washington. Putin ha già fatto sapere di voler ridurre drasticamente il personale diplomatico nelle varie ambasciate americane su suolo russo, anche se Trump a livello formale ancora non ha apposto la sua firma sul documento che rischia di scatenare più una nuova guerra fredda, almeno a livello economico. Come scrive in un lungo editoriale il New York Times, i rapporti tra Usa e Russia sono ad un bivio storico: «Putin non poteva non rispondere alle ulteriori sanzioni che il Congresso ha approvato, ma il diktat del Cremlino arriva non contro i cittadini Usa ma solo personale diplomatico». In poche parole, per il giornale americano, i rapporti restano rigidi tra le due superpotenze ma Putin ce l’avrebbe soprattutto contro il Congresso e non contro Trump.



PYONGYANG, “USA TEMONO NOSTRO ATTACCO”

La Corea del Nord continua a lanciare accuse agli Stati Uniti, alimentando le tensioni che fanno temere lo scoppio di una Terza guerra mondiale. Dopo il successo del nuovo test Icbm, Pyongyang è tornato all’attacco, affermando che Washington teme un attacco: per questo starebbero riesaminando totalmente la strategia di difesa missilistica e pensando di investire miliardi di dollari nell’aggiornamento del sistema di difesa missilistico. Secondo Kcna, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha chiesto alle industrie americane di presentare entro due settimane i progetti di un nuovo missile cinque volte più veloce rispetto a quelli esistenti, chiedendo che possano essere usati entro breve tempo. Per l’agenzia nordcoreana la spiegazione è evidente: Washington teme un attacco della Corea del Nord, ora che ha dimostrato di poter lanciare missili Icbm. Per Pyongyang gli Usa sono mossi dalla loro «ambizione di dominio mondiale». 

IL PIANO DI DIFESA USA

Modernizzazione di armi e attrezzature: questo il piano degli Stati Uniti per contrastare l’allarme rappresentato dalla Corea del Nord. Lo ha spiegato proprio Pyongyang, secondo cui vogliono un vantaggio strategico sulla Cina. La strategia degli Stati Uniti per arrivare al dominio mondiale è tenere sotto pressione i rivali e contenere le loro forze «per detenere una posizione egemonica». Tra gli antagonisti degli Usa non ci sarebbe solo la Corea del Nord, ma anche la Cina. «Qualsiasi sviluppo della penisola coreana e della regione sarebbe sufficiente a suscitare gli interessi delle grandi potenze che si confrontano per i loro interessi strategici», scrive l’agenzia Kcna. Ma la Corea del Nord non ha intenzione di stare a guardare la situazione «per evitare che i conflitti causati dagli Stati Uniti possano raggiungere la Repubblica Popolare di Corea», riporta Agr. Questo vuol dire che Pyongyang attaccherà Washington se si sentisse fortemente minacciato.