“I POVERI SONO LA VERA RICCHEZZA DELLA CHIESA”

San Lorenzo è uno dei santi della Chiesa Cattolica che vanta la più lunga tradizione di venerazione perché fu molto amato in vita e già dagli anni successivi alla sua tragica morte. Lorenzo era molto giovane quando morì: aveva 33 anni. Della vita di Lorenzo ci sono poche notizie certe, sicuramente il santo non era italiano: nacque in Spagna, in un piccolo paese ai piedi dei Pirenei, nel 225 d.C. Non sappiamo molto della sua primissima infanzia, ma presto intraprese la strada del Cristianesimo grazie all’incontro con colui che sarebbe diventato papa Sisto II. Lorenzo studiò a Saragozza, dove si distinse per la sua vivace intelligenza, con Sisto II allacciò subito un rapporto di profonda amicizia e stima reciproca, con lui si recò alla volta di Roma.



Quando nel 257 Sisto II fu nominato papa si circondò di persone di fiducia per svolgere i più importanti compiti della Chiesa nascente, a Lorenzo affidò un ruolo molto importante, quello di arcidiacono. Il suo ruolo era quello di amministrare i beni della Chiesa, in particolare a favore dei poveri e i bisognosi, e lo fece così bene e con così tanto buon cuore che tutti lo amavano. Era a quel tempo imperatore Valeriano, che decise di scatenare una nuova feroce persecuzione nei confronti dei Cristiani: era il 258 quando emanò un editto che proclamava la messa a morte di tutti i rappresentati della Chiesa. Il papa e i suoi diaconi furono catturati durante la celebrazione dell’Eucarestia nelle catacombe e martirizzati il 6 agosto; non accadde lo stesso a Lorenzo che implorò il suo pastore di poterlo seguire, ma il papa gli disse che di lì a poco lo avrebbe comunque seguito. L’imperatore lasciò libero Lorenzo ancora per tre giorni, su sua richiesta, con l’intento di farsi consegnare le ricchezze di proprietà della Chiesa, secondo quanto riportato dalla tradizione, il santo ne approfittò per distribuire tutto ai poveri che poi condusse con sé a palazzo, indicandoli come la vera ricchezza della Chiesa.



L’imperatore decretò la pena di morte anche per San Lorenzo, tramite un terribile supplizio: lo fece morire arso vivo su una graticola, in realtà non è certo che San Lorenzo incontrò la morte in questo modo. Dopo la sua morte San Lorenzo fu seppellito nelle catacombe di San Ciriaca, sul Verano, dove oggi sorge una chiesa a lui dedicata. Moltissime furono le chiese e le basiliche che vennero erette nel suo nome: oggi ne restano sette, tre delle quali sono le più importanti: San Lorenzo in Verano, che è quella in cui fu sepolto il suo corpo; San Lorenzo in Fonte, dove fu tenuto prigioniero prima del martirio, e San Lorenzo in Panisperna, luogo dove fu martirizzato. Nel 2008 a Roma fu organizzato un pellegrinaggio tra le sette chiese dedicate al santo per i 1750 anni dal suo martirio.



LE STELLE CADENTI DELLA NOTTE DI SAN LORENZO

La memoria liturgica di San Lorenzo si celebra il 10 agosto, data in cui la venerazione popolare lo associa alla pioggia di stelle cadenti che si svolge in questo stesso periodo dell’anno. In questo giorno infatti, si osserva il passaggio delle Perseidi, uno sciame di meteore, le famose stelle cadenti, che la tradizione ha sempre chiamato le lacrime di San Lorenzo. Fenomeno visibile non solo nella notte di San Lorenzo, ma anche nei giorni immediatamente successivi, quest’anno secondo l’Istituto Nazionale di Astrofisica, le “stelle cadenti” saranno particolarmente numerose tra il 12 e il 13 agosto, anche se in realtà tra il 10 e di il 15 di questo mese, gli osservatori del cielo potranno godersi lo spettacolo delle scie luminose. San Lorenzo è considerato il protettore dei pompieri e dei panettieri, dei cuochi, dei librai e dei bibliotecari, dei rosticceri e dei lavoratori del vetro. Il giorno 10 agosto il calendario liturgico ricorda anche i santi Ireneo e Aurelio, santa Plettrude, i Santi Martiri Alessandrini e il beato Gabriele Piccolomini.