In questa torrida estate un caso piuttosto emblematico è esploso in Piemonte sebbene sia oggi destinato a far discutere anche oltre Regione. C’è la possibilità piuttosto ghiotta che una struttura religiosa di Asti dal nome suggestivo, l’Oasi dell’Immacolata, possa accogliere presto un supermercato di circa 2400 metri quadrati, oltre a un parcheggio di 4000 metri quadri. E’ questo lo strano destino a cui va incontro il convento, costituito oltre all’ampio parco che oggi fa gola ad un colosso della distribuzione, anche da una villa storica. L’idea, però, sembra non piacere a tutti, a partire da un Comitato che nelle ultime settimane si è impegnato nella raccolta di firme per dire “no” alla nascita di un’area commerciale nel monastero, luogo di silenzio, raccoglimento e preghiera, ma ormai in disuso.
SUPERMERCATO DENTRO UN MONASTERO? IL PROGETTO CHE FA DISCUTERE
IL “NO” DEL COMITATO DI CITTADINI
Il gruppo di cittadini riunitosi nel Comitato No Supermercati dentro l’Oasi dell’Immacolata ha pensato di procedere con la racconta di firme per chiedere alla Curia lo spostamento del progetto verso altre destinazioni. Si tratta di un gruppo di persone che, come spiega il portavoce del Comitato a La Stampa, si ritiene “senza colore politico”, unito in difesa dell’Oasi ma soprattutto “contro il supermercato” che vi si vorrebbe realizzare al suo interno. L’edificio è immerso nel verde della natura, a pochi passi dallo stadio di Via Foscolo ma il monastero in realtà non sarebbe più utilizzato da tempo. Per tale ragione la Curia, che detiene la proprietà della struttura, ha dato il permesso affinché possa essere costruito un immenso luogo destinato alla vendita, con relativa area dedicata ai magazzini ed al parcheggio. L’utilizzatore sarebbe la catena di supermercati a marchio Coop che avrebbe già fatto intendere la sua volontà di trasferire un suo punto vendita da via Monti a via Foscolo, dove risiede l’Oasi.
LE CRITICITÀ DELL’INIZIATIVA
Nei giorni scorsi il Consiglio comunale ha accolto le opinioni dei cittadini dando spazio all’ordine del giorno circa la costruzione di un supermercato Nova Coop all’Oasi dell’Immacolata. La maggior parte di coloro che sono intervenuti ha ribadito la contrarietà all’iniziativa e il portavoce del Comitato, come rivela La Nuova Provincia, ha rivelato la raccolta di 4000 firme contro il progetto, sottolineando le criticità dello stesso: non solo la cementificazione di un’area verde, e l’incremento del traffico in una zona già molto trafficata, ma anche gli effetti negativi sulle attività commerciali del quartiere. A ciò si aggiungono i vincoli morali del lascito. Quando l’Oasi fu donata alla Diocesi, nel 1972, infatti, la Curia si impegnò a rispettare i vincoli d’uso, ovvero “la promozione dell’apostolato, la formazione religiosa e morale e le attività ricreative”. Ora la richiesta è quella di far intervenire l’autorità civile al fine di preservare il parco (con i suoi alberi centenari) vietando il commercio nell’area del monastero. La Curia, anche a causa della grave situazione economica in cui versa, ha deciso di vendere l’area per 2,2 milioni di euro. “Trasformare l’Oasi in un supermercato è uno sfregio alla memoria di mio zio”, ha commentato in merito Eleonora Marrazzo, nipote di don Lajolo, padre fondatore dell’Oasi. Il supermercato si farà? A spingere verso questa ipotesi anche una riflessione sul destino dei 23 dipendenti Coop di Asti che potrebbero rischiare il posto di lavoro.