Betsaida-Julias, località che ha dato i natali agli apostoli Pietro, Andrea e Filippo, esiste davvero. Gli archeologi dell’Israel Antiquites Authority dopo decenni di scavi hanno scoperto le prime tracce della sua esistenza e confermato di conseguenza quanto è scritto nella Bibbia. Alla luce è tornato uno strato di terreno con reperti di epoca romana che, secondo il dottor Mordechai Aviam dell’istituto Kinneret di archeologia della Galilea, potrebbero essere legati proprio a Julias, che nei secoli è andata perduta. La scoperta è avvenuta ad al-Araj (Beit Habek), nel punto dove il Giordano entra nel Lago di Tiberiade, grazie alle descrizioni dello storico di estrazione ebraica Giuseppe Flavio. Lo strato di terreno risale ad un’epoca compresa tra il I e il III secolo: è stata trovata due metri sotto ad uno strato dell’epoca bizantina, finora sconosciuto. Inoltre, gli archeologi israeliani hanno trovato una moneta d’argento che risale all’epoca dell’imperatore Nerone, parti di un mosaico e i resti di una vasca romana atipica nei villaggi della zona. Potrebbe trattarsi di un bagno pubblico romano che fa pensare ad una cultura di tipo urbano.



RITROVATA LA CITTÀ DEGLI APOSTOLI DOPO DECENNI DI SCAVI

L’INTUIZIONE CHE HA PORTATO ALLA SCOPERTA

Il dottor Mordechai Aviam, parlando alla stampa della scoperta di Julias nel villaggio dei pescatori di Betsaida, ha evidenziato la portata del suo lavoro, a cui ha collaborato anche Steven Notley del Nyack College di New York. «Questa scoperta susciterà un grande interesse tra gli studiosi cristiani, gli storici del Nuovo Testamento e gli studiosi in generale». La scoperta che ha realizzato con il suo team, infatti, conferma quanto scritto nella Bibbia. Le sorprese però potrebbero non essere finite, perché gli scavi continueranno fino a quando la città perduta di Julias non verrà portata interamente alla luce: ora si è conclusa la seconda stagione di scavi nella zona, nella stagione ventura ne comincerà un’altra. La localizzazione comunque non è stata semplice: lo strato inferiore si trova a 212 metri sotto il livello del mare, ma in passato i ricercatori pensavano che il Mar di Galilea fosse 209 metri sotto il livello del mare e quindi avevano cercato Betsaida più in alto, senza però trovarne traccia. Per Aviam invece il livello del lago di Tiberade doveva essere significativamente più basso, quindi Betsaida era davvero a 212 metri sotto il livello del mare. 



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