Col nuovo anno per essere in regola con le nuove norme gli shopper dovranno essere biodegradabili e compostabili secondo lo standard internazionale Uni En 13432; essere realizzate con un contenuto di materia prima rinnovabile di almeno il 40% (che dovrà diventare il 50% a partire dal 1 gennaio 2020 e il 60% dal 1 gennaio 2021) determinato in base allo standard Uni Cen/Ts; disporre dell’idoneità per uso alimentare; essere cedute esclusivamente a pagamento. Come riferito dall’agenzia Adnkronos, queste nuove norme sono previste nella legge di conversione del decreto legge Mezzogiorno, approvata nei giorni scorsi alla Camera. La legge dunque arriva a definire l’utilizzo delle borse di plastica leggera.



L’OBIETTIVO DELLA LEGGE

L’obiettivo di questa iniziativa del Governo è quello di bandire definitivamente la pratica illegale di diciture tipo “sacchetti a uso interno” che veniva utilizzata per eludere la legge sugli stopper provocando in tal modo anche pesanti danni all’ambiente. Come specifica sempre Adnkronos, le nuove buste non potranno essere distribuite gratuitamente e il prezzo di vendita dovrà risultare dallo scontrino o dalla fattura di acquisto delle merci. Biodegradabilità, compostabilità e contenuto di materia prima rinnovabile dovranno essere certificati da organismi accreditati. E se queste norme non dovessero essere seguite alla lettera, ovvero se una borsa utilizzata nei reparti gastronomia, macelleria, che con diciture fosse priva anche di uno solo dei requisiti cumulativi previsti, rappresenterà un’infrazione della legge per la quale scatteranno multe salate fino a 100.000 euro.



A QUANTO AMMONTA LA MULTA?

Rimane invariato il sistema sanzionatorio vigente con multe da 2.500 a 100.000 euro se la violazione del divieto riguarda ingenti quantitativi di borse di plastica oppure un se il valore delle buste fuori legge è superiore al 10% del fatturato del trasgressore. “Con questa legge giunge a sua naturale conclusione un percorso virtuoso nel settore della bioeconomia e dell’economia circolare che fa dell’Italia un modello per tutta l’Europa – dichiara Marco Versari, presidente di Assobioplastiche ad Adnkronos – E’ stato un cammino lungo, a tratti tortuoso, affrontato con la lungimiranza della buona politica e la tenacia della collaborazione instaurata tra policy maker, filiera della chimica verde e stakeholder della società civile. Questa è l’Italia di cui dobbiamo essere fieri: l’Italia che innova all’insegna di nuovi paradigmi produttivi in grado di coniugare ambiente e sviluppo, protezione del capitale naturale e creazione di posti di lavoro”.

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