E’ un vero e proprio fiume in piena Amanda Knox, la giovane americana inizialmente accusata del delitto di Meredith Kercher ma poi scagionata nel 2015 insieme a Raffaele Sollecito dopo quattro anni di detenzione. Da allora il suo nome è rimasto inevitabilmente legato all’orribile delitto di Perugia avvenuto il primo novembre 2007, sebbene la 28enne abbia cercato di rifarsi una vita e di voltare definitivamente pagina. Oggi Amanda collabora con il quotidiano West Seattle Herald e convive con il fidanzato, ma nonostante questo non può dimenticare la vicenda italiana che l’ha vista coinvolta, riflettendo sugli effetti che alcuni comportamenti esterni avrebbero potuto avere sul proprio destino. Lo ha fatto nel corso di una sua ultima intervista fiume a Rolling Stone nella quale non ha risparmiato duri attacchi non solo alla giustizia italiana ma anche al presidente Usa, Donald Trump, che all’epoca dei fatti si espresse in favore della giovane. “L’aiuto del presidente poteva costarmi l’ergastolo”, ha commentato la Knox in riferimento alle parole usate da Trump su Twitter quando chiese pubblicamente di boicottare l’Italia fino alla liberazione della giovane. Amanda ha ammesso di essere venuta a conoscenza di ciò solo tramite i social. “Lo ringrazio, ma il gesto avrebbe potuto danneggiarmi. Non è sembrata una difesa ma una sorta di bullismo, di arroganza da parte degli americani nei confronti degli italiani. Avrei preferito agisse con maggiore prudenza”, commenta oggi, pur consapevole del rischio scampato.



AMANDA KNOX CONTRO TUTTI: ACCUSE AI MAGISTRATI ITALIANI E A TRUMP

“IN ITALIA MOLESTATA FISICAMENTE E PSICOLOGICAMENTE”

La Corte Europea ha accolto il ricorso presentato da Amanda Knox contro l’Italia, denunciata per violazione dei diritti umani nel corso del processo. Ora la giovane americana è in attesa di conoscere il verdetto ma nel corso della sua ultima intervista ha ribadito quanto avvenuto a suo scapito: “Mi hanno negato il diritto di avere un avvocato e colpita durante gli interrogatori”. Pur consapevole che l’Italia quasi certamente non ammetterà i propri presunti errori, Amanda Knox attende oggi con ansia il verdetto della Corte Europea e che potrebbe stabilire l’illegalità delle azioni messe in atto contro di lei. Secondo il suo racconto, durante quegli interrogatori choc durati oltre 53 ore in soli cinque giorni, sarebbe stata “molestata fisicamente e psicologicamente”. Inevitabile un commento sull’ivoriano Rudy Guede, il solo condannato a 16 anni in via definitiva per il delitto della studentessa inglese. “Non ce l’ho con lui, ma mi spaventa”, ha ammesso. Dopo aver rimproverato Trump sull’atteggiamento assunto nei suoi confronti all’epoca della vicenda, oggi Amanda Knox ha anche espresso un suo pensiero un giudizio sull’attuale governo Usa, dopo aver premesso di aver sostenuto alle presidenziali Hillary Clinton: “Sono preoccupata. Il cambiamento climatico è un problema mondiale, non stiamo offrendo un buon servizio chiamandoci fuori dalla partita dell’energia pulita”. Sconcerto, infine, anche in riferimento al tema della discriminazione messo in atto dal governo Trump e che sottolinea, secondo la Knox, i grandi “passi indietro” del Paese.

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