Avevano 91anni entrambi, erano sposati da 65 e hanno deciso di compiere l’ultima, forte, scelta insieme: darsi la morte. È quanto avvenuto in Olanda lo scorso 4 giugno per Nic e Trees Elderhost, la coppia di anziani che sta facendo discutere metà Nazione “dei Fiori” dopo la scelta ponderata e decisa di chiedere e ottenere l’eutanasia con la paura di finire in una casa di riposo dopo la morte di uno dei due coniugi. Un tema che di più delicati non si può e che meriterebbe una considerazione ad ampio raggio per la quantità (e qualità) di elementi in “gioco”: vita, morte, suicidio, matrimonio e autodeterminazione. Chi decide e come di togliersi la vita? Dietro a questa ineludibile domanda, la coppia di sposi olandesi hanno deciso di dare la “loro” risposta, prendendosi l’onere e la critica scelta di far concludere la loro splendida storia d’amore con il suicidio. I problemi fisici negli ultimi anni impedivano loro di godersi la vita per gli ultimi anni che ormai restavano: prima l’incidente che ha reso praticamente immobile Nic, poi la demenza vascolare letale di cui iniziava a soffrire Trees. Entrambi temevano che se uno di loro dovesse morire, quello che fosse rimasto sarebbe finito da solo in una casa di cura; per questo motivo hanno richiesto al Sistema Nazionale olandese l’eutanasia (che qui è legge ormai da 17 anni, con 5500 persone che hanno già usufruito del suicidio “assistito” per porre fine alle sofferenze della vita). «Presto è diventato chiaro che non poteva aspettare molto più a lungo. Il geriatra ha determinato che la nostra madre era ancora mentalmente competente. Tuttavia, se il padre dovesse morire, poteva diventare completamente disorientato, finendo in una casa di cura. Un qualcosa che non voleva disperatamente, morire insieme era invece il loro desiderio più profondo».
EUTANASIA PER COPPIA DI ANZIANI IN OLANDA: LE POLEMICHE E IL SUICIDIO
LA REAZIONE DELLA POLITICA
È infatti questo punto a rendere tremendamente complesso definire cosa sia giusto e sbagliato di fronte ad un caso così struggente e particolare come quello dei due coniugi nei Paesi Bassi che hanno ottenuto la possibilità di suicidarsi presso una clinica nazionale. Ci sono voluti 6 mesi per far fronte alla richiesta della coppia olandese, visto che due squadre di medici e specialisti dovevano separatamente controllare se gli Elderhost fossero realmente indipendenti l’uno dall’altro nel decidere di morire. Dopo che entrambe le squadre hanno determinato tutte le richieste di eutanasia secondo la legge olandese, si sono incontrati con la coppia e la loro famiglia per scegliere una data in cui volevano morire. E così il 4 giugno è stata l’ultima volta che i loro sguardi si sono incrociati, dopo un ultimo e lungo bacio: commosso, ma anche struggente per una scelta voluta ma certamente non semplice e dalla difficile “collocazione” in un dibattito europeo e olandese riguardo il “valore” della vita. «Ci hanno dato un grande bacio e sono andati via con fiducia in mano, secondo il loro desiderio..», ha spiegato la figlia ai media olandesi. La politica da un lato (quello forte della maggioranza di sinistra e liberali) appoggia la scelta dei coniugi, nel periodo in cui si discute di una legge sull’eutanasia e suicidio assistito per tutti gli anziani sopra i 75 anni, indistintamente. Dall’altro, ovviamente un fronte minoritario nella “patria” della secolarizzazione, «la legge rischia di essere in contraddizione con il dovere del governo di curare e proteggere gli anziani, specialmente quelli in posizione vulnerabile», come ha osservato Gert-Jan Segers, un deputato dell’Unione Cristiana. Il rebus legislativo e sociale rimane, il “mistero” sulla vita e la morte è ancora più forte e rende ineludibile per chiunque si appresti alla “notizia” dall’Olanda una riflessione su cosa possa essere considerata come vita e soprattutto su chi possa avere il diritto/dovere di togliersela, al netto di ogni posizione esistente in materia…