Mentre diventano virali le parole del padre di Niccolò Ciatti che con le lacrime agli occhi definisce “bestie” gli autori del pestaggio a morte alla discoteca di Lloret de Mar, una clamorosa novità arriva dalla stessa Spagna: due dei tre aggressori arrestati ieri dopo le immagini diffuse dalla sorveglianza del locale, sono stati subito liberati nonostante siano accusati di omicidio volontario. Si tratta di tre giovani ceceni di 20, 24 e 26 anni che sono accusati dalla polizia catalana di aver ucciso durante una rissa il ragazzo di Scandicci: vivono in Francia e proprio da lì venivano per trascorrere le vacanze nei pressi di Barcellona. Il comune di Lloret de Mar ha deciso di far chiudere in via precauzionale il St. Trop, locale dove è morto Niccolò Ciatti, per permettere agli inquirenti di portare avanti le indagini in modo approfondito e per provare a spegnere le polemiche per la struttura intervenuta troppo in ritardo e che avrebbe potuto, forse, evitare la degenerazione della rissa e la morte per la troppa violenza subita. (agg. di Niccolò Magnani)



IL VIDEO CHOC DEL PESTAGGIO

È comparso il video in rete su YouTube dell’orrendo pestaggio di Niccolò Ciatti, il 22enne di Scandicci pestato a morte nella discoteca di Costa Brava in Catalogna. Un video agghiacciante che mostra due elementi di inequivocabile nettezza: da un lato i pugni e i calci ripetuti, con tanto di calcio probabilmente fatale mollato in faccia dai tre aggressori russi contro il giovane 22enne toscano. Immagini da paura che mostrano tutta la cattiveria e l’irruenza dei tre aggressori fermati (russi, anche se alcune fonti riportano possano essere anche francesi): ma un secondo elemento, forse, fa ancora più impressione. Sono decine e decine le persone presenti nella discoteca in quel momento terribile, tutti attorno all’italiano e ai tre aggressori. E nessuno interviene, nessuno fa una sola mossa per cercare di evitare a quel giovane italiano una fine immonda che nessuno meriterebbe. «Siamo sconvolti – ha detto il primo cittadino di Scandicci -, è un episodio tremendo che ci ha toccato profondamente ed e’ necessario che si faccia chiarezza. Tutta la città e vicina ai familiari, faremo qualsiasi cosa per aiutarli, con l’affetto e con tutto il supporto necessario», conclude il sindaco Sandro Fallani ai microfoni di Tg Com24. (agg. di Niccolò Magnani)



FERMATI I TRE AGGRESSORI RUSSI

Si è trasformata in tragedia la vacanza di Niccolò Ciatti, il 22enne di Scandicci, in provincia di Firenze, mortalmente aggredito in una delle più note discoteche della Costa Brava. Il giovane era giunto a Lloret de Mar, a 70 chilometri da Barcellona, lo scorso 5 agosto insieme a sei suoi amici. In programma una vacanza all’insegna della spiaggia e della movida, compresa la serata al St. Trop’, la discoteca che lo scorso venerdì si è trasformata nel teatro del brutale pestaggio. A raccontare quanto accaduto intorno alle 3.30 di notte all’interno del locale è stato un suo amico, come riporta Corriere.it: “C’è stato un piccolo diverbio, non ho visto bene ma credo che qualcuno abbia spinto Nicco. Lui gli ha detto di stare attento, quell’altro ha iniziato a prenderlo a pugni”. E’ questo l’inizio del dramma proseguito con ulteriori pugni a scapito del 22enne, aggredito anche da un altro soggetto dopo essere caduto a terra. “Era già svenuto, quando gli hanno dato un calcio in faccia”, ha rivelato l’amico. Dopo un lungo giorno di agonia, Niccolò Ciatti è deceduto nella mattinata di ieri all’ospedale Josep Trueta di Girona.



I DRAMMATICI MOMENTI DELL’AGGRESSIONE

La speranza dei genitori e della fidanzata di Niccolò Ciatti si è spenta ieri mattina, dopo una lunga giornata di agonia. I parenti, partiti lo scorso sabato verso la Spagna, speravano nella ripresa delle condizioni di salute del 22enne ma il pestaggio è stato così brutale da non avergli lasciato scampo. Ad assistere all’aggressione è stato l’amico Filippo, che oggi ricorda quei drammatici momenti: “Erano come animali, l’hanno aggredito subito”. Insieme agli altri amici hanno tentato di intervenire ma è stato impossibile fermare la furia del gruppo che in un attimo avrebbe accerchiato Niccolò. “Nicco perdeva sangue dalla bocca, quei due che l’avevano picchiato sono scappati, nessuno li ha fermati”, ha proseguito Filippo che ha denunciato come nessuno abbia mosso un dito in loro aiuto. Neppure la sicurezza è intervenuta prontamente, mentre l’ambulanza è giunta solo mezzora dopo, quando la polizia era già sul posto. Intorno, giovani intenti a riprendere la scena con i loro cellulari.

TRE RAGAZZI FERMATI

Le indagini sull’aggressione mortale a Niccolò Ciatti sono prontamente partite e secondo le indiscrezioni, la polizia autonoma catalana grazie alle immagini delle telecamere avrebbe già provveduto a fermare tre uomini. Si tratta di tre giovani di 20, 24 e 26 anni, di nazionalità russa, senza un domicilio certo, ritenuti i tre responsabili dell’omicidio dell’italiano. Secondo quanto asserito dagli amici della vittima, però, i tre aggressori sentendoli parlare sarebbero di nazionalità francese o afro-algerina. In occasione del confronto al cospetto degli inquirenti avvenuto nella giornata di ieri, avrebbero comunque riconosciuto due delle persone fermate. Sarebbero stati loro a trasformare per una sciocchezza una festa estiva in tragedia. Nessuna rissa, dunque, come era stato inizialmente asserito dalla stampa spagnola: “Nicco era un bravo ragazzo, non era un attaccabrighe”, ha chiarito l’amico che oggi, insieme agli altri ed ai parenti piange la scomparsa del 22enne di Scandicci.