LA VITA DEL SANTO

Francescano e di natali polacchi Maksymilian Maria Kolbe, meglio noto come Massimiliano Maria Kolbe, fu proclamato Santo nel 1982 . Oggi è il protettore dei radioamatori. Vittima dei campi di concentramento nazisti, nasce in una famiglia la cui vita era scandita da una appassionata e appassionante fede cattolica. Non si chiamava Massimiliano, bensì Raimondo. Figlio di un operaio del comparto tessile, a causa delle magre condizioni economiche in cui versava la famiglia non poté intraprendere alcun tipo di studi. La sua fine intelligenza e la sua voglia di imparare lo portano ad apprendere qualche nozione scolastica dal prete e dal farmacista del paese. All’epoca in cui era Raimondo era giovincello nella cittadina di Leopoli misero radici i francescani, che conosciuta la famiglia del ragazzo, proposero loro di far andare in collegio i primi due figli. Felici dell’opportunità di dare una formazione cattolica ai propri figli, i Kolbe accolsero la proposta con gioia. In collegio passò il noviziato e divenne Massimiliano. Dal collegio si trasferì a Roma dove vi rimase per ben 6 anni. Nella città eterna si laurea in filosofia e in teologia, quindi nel 1918 divenne sacerdote. Durante gli anni romani la sua vita venne colpita da due accadimenti imporanti: la malattia che lo seguì senza mai lasciato fino alla morte e la nascita della “Milizia dell’Immacolata”, un’associazione che ha visto la luce affinché gli uomini possano essere convertiti per intercessione della Madonna. A questa associazione, visti i problemi di salute che gli impedivano di esercitare l’insegnamento e la predica, si dedicò anche dopo il suo ritorno in Polonia. Qui, e più precisamente a Varsavia, grazie a una donazione fondò la “Città di Maria”.



Animato da una forte devozione portò il suo verbo in Giappone e in India. In pieno periodo pre conflitto mondiale rincasa nella sua terra natia per curarsi. In questo triste periodo Massimiliano presagisce la sua fine e, in virtù di questo brutto evento, prepara al meglio i suoi confratelli. Ciò che presagì si avverò con la messa al bando da parte dei nazisti della sua Opera. Ben presto la Città di Maria divenne luogo di accoglienza per profughi, malati e feriti. Nel 1939 i nazisti trascinarono padre Massimiliano Kolbe in un campo di concentramento. Fu nuvamente uomo libero il giorno 8 dicembre. Da questa data riprese la sua attività misericordiosa. Successivamente, in seguito al suo ferreo rifiuto di prendere la cittadinanza tedesca, venne nuovamente fatto prigioniero e maltrattato. Nel mese di maggio e precisamente il giorno 28 fu condotto ad Auschwitz e, in qualità di sacerdote, fu messo con gli ebrei e gli furono assegnati i compiti più deprimenti. Dopodiché venne trasferito al Blocco numero 14 dove consolava la disperazione dei prigionieri con la preghiera. A poco poco morirono lì tutti i suoi compagni di viaggio. Nel 1941 alla vigilia della festa dell’Assunta, a causa di un’iniezione letale voluta dalle SS anche il suo cuore cessò di battere. E come quello di tanti prigionieri anche il suo corpo divenne cenere.



LE CELEBRAZIONI PER IL SANTO

Tuttavia, quella cenere vive ancor oggi in numerose sagre e in diverse feste in suo onore. Il 14 del mese di agosto molti centri si animano di fervente fede. Da Lecce dove il Santo viene onorato con una festa liturgica a Cisternio dove si svolge il Kolbe Summer Village, da qui a Jesi che festeggia San Massimiliano Kolbe con una messa celebrata dal vescovo, a Pardu, in Sardegna, dove il paesino sentitamente onora il Santo vittima della ferocia nazista. Il prete innamorato della Beata Vergine Maria viene festeggiato anche a Ravenna. Che lo ricorda in una suggestiva festa al Lido Adriano, nella parrocchia a lui intitolata.



SANTO PROTETTORE DEI GIORNALISTI E…

Santo protettore dei radioamatori, dei giornalisti, dei detenuti, delle famiglie, dei tossicodipendenti e di tutte le persone che che soffrono a causa dei disturbi alimentari, San Massiliano Kolbe è anche patrono di Belsito un ridente paesino in provincia di Catania. Frazione di Misterbianco, Belsito, nasce negli anni ’70 come conseguenza dell’espansione urbanistica del paese che sorge alle pendici dell’Etna. Oltre alla festa estiva Belsito ogni anno, nella seconda domenica del mese di ottobre, ricorda il Santo in una magica processione che a suon di banda e di canti sacri accompagna Massimiliano Kolbe per le vie del paese.

TUTTI GLI ALTRI SANTI DEL GIORNO

Il 14 del mese di agosto insieme alle festività che onorano Massimiliano Kolbe vengono celebrate anche quelle in onore a Sant’Arnolfo, quelle che ricordano Sant’Eusebio e quelle che rendeno grazie a San Marcello.