Alla fine, dopo anni di richieste e che ne hanno alimentato il mito intorno alla sua figura, Monsignor Oscar Arnulfo Romero sarà canonizzato dalla Santa Sede. La notizia è stata confermata dal quello che è ancora il primo cardinale della storia di El Salvador, Gregorio Rosa Chavez, brutalmente assassinato dai sicari del regime di El Salvador nel 1980, regime al quale il religioso coraggiosamente si opponeva, ponendo innanzitutto nella sua missione la voglia di aiutare i più deboli e i più vessati dalla dittatura. L’annuncio sarà dato ufficialmente nel giorno di Ferragosto per celebrare degnamente i cento anni dalla nascita di Monsignor Romero, che non mancava ogni giorno, negli anni della sua missione pastorale, di condannare le violenze del regime nazionalista guidato dal capo del partito, Roberto D’Aubuisson. Romero denunciava atti terribili, come quello di mandare bambini per aggiornare la mappa dei campi minati, piccoli che restavano uccisi nelle esplosioni.
IL VATICANO AL LAVORO SULLA CANONIZZAZIONE
Un dramma, quello delle mine antiuomo, che Romero aveva condannato pochi giorni prima della sua uccisione, avvenuta il 24 marzo del 1980. Ed esattamente il giorno prima del suo omicidio, il 23 marzo 1980, rimase nella storia un’omelia di Monsignor Romero in cui invitava esplicitamente i militari a ribellarsi e disertare gli ordini del regime, se in esplicita violazione con la morale umana. L’omicidio di Romero fu uno dei più efferati atti di una dittatura non solo ad El Salvador ma in tutta l’America Latina, tanto che l’esercito aprì il fuoco, causando molte vittime, anche in occasione delle esequie del religioso. A trentasette anni di distanza, a El Salvador diverse celebrazioni si terranno per ricordare la figura di Romero, ma soprattutto per dare il via alla canonizzazione che dovrebbe avvenire a breve. Il Vaticano sta esaminando un miracolo che Monsignor Romero avrebbe compiuto a favore di una donna incinta e il suo bambino, guariti per la sua intercessione.