Come staccare i propri figli dagli schermi? Questa è la lotta quotidiana molti genitori portano avanti per riuscire a tenere lontani, almeno per un po’, i figli dai loro smartphone, tablet e altri dispositivi. Una missione più difficile nel momento visto che nelle case la tecnologia è ormai dilagante. Anne Peymirat, psicologa francese, ha analizzato il fenomeno: “Gli schermi hanno un forte potere di attrazione sui bambini perché offrono una scelta pressoché infinita di attività. Spesso è difficile farli interessare a qualcosa di diverso, ma i genitori non dovrebbe rinunciare a proporre delle alternative. Con poche regole e un po’ di pianificazione, è possibile trovare il giusto equilibrio tra la tecnologia e altre attività ricreative. Per limitare il tempo di esposizione dei bambini allo schermo dello smartphone, è importante per i genitori essere molto chiari su ciò che vogliono. Quindi non solo dire, “Sarebbe bene trascorrere meno tempo davanti al computer o al televisore”, ma organizzare delle alternative d’interesse per il bambino.
QUALI REGOLE FISSARE IN CASA?
“La prima cosa da fare”, prosegue Anne Peymirat, “è essere d’accordo con il proprio coniuge sulla strategia da mantenere. Sarà importante anche preparare i bambini, una o due settimane prima di iniziare le nuove regole, e limitare il numero di dispositivi in casa. Uno dei trucchi che propongo ai genitori nei miei workshop è quello di mettere una “drop box” all’ingresso in modo che tutti possano lasciare il telefono cellulare quando si entra dalla porta della casa. E ‘una regola semplice, ma che assicura che tutti i telefoni siano localizzati lì. Per quanto riguarda gli altri dispositivi, è possibile bloccare con i codici o prevedere intervalli di tempo nei quali limitare l’utilizzo, con il software del parental control.” E’ importante però che anche mamma e papà sappiano dare l’esempio: ”Se i genitori sono costantemente chini sui loro computer o sul proprio smartphone, questo non è un buon esempio. E ‘auspicabile che anche loro seguano le nuove regole della casa, con delle eccezioni, però, perché gli adulti hanno bisogno di questi strumenti per lavorare.”