LA VITA DEL SANTO PATRONO DELLA LITUANIA
San Giacinto Odrowaz fu un predicatore domenicano e missionario nell’Europa dell’est. Era soprannominato l’ “Apostolo della Polonia”. Il nome deriva dal greco “Yakinthòs” e indica l’omonimo fiore. Nacque nel 1183 a Kamien in Slesia (Polonia attuale) nella nobile famiglia Odrowaz. Rivelò subito una grande predisposizione alla preghiera e i genitori affidarono la sua educazione ai migliori tutori della città. Successivamente studiò diritto e teologia presso le Università di Praga, Cracovia e Bologna. Al ritorno in Slesia, lo zio Iwo, vescovo di Cracovia, lo ordinò sacerdote e canonico affidandogli l’amministrazione della diocesi. Giacinto Odrowaz si distinse per la misericordia verso poveri e derelitti. Spesso dava in elemosina tutto lo stipendio riducendo se stesso all’indigenza. In occasione di un viaggio a Roma, nel 1218, il futuro Santo conobbe il predicatore Domenico di Guzman, celebre per la fondazione dell’Ordine religioso. Decise di diventare domenicano e dopo il noviziato, insieme ad altri discepoli, partì da Roma a piedi per raggiungere Cracovia con lo scopo di diffondere la parola dei Domenicani. Giacinto aveva solo 35 anni quando iniziò a cambiare la vasta diocesi polacca. Il fedeli abbandonarono i vizi dedicandosi a una vita di fede e amore verso il prossimo. S. Giacinto fondò i conventi di Friesach, Cracovia, Danzica e Kiev e su esplicito invito di papa Gregorio IX si impegnò nell’unione delle Chiese d’oriente e occidente portando il messaggio di fede e speranza anche in Livonia, Danimarca, Svezia, Norvegia e Scozia. Sembra che sia arrivato fino al Mar Nero, al Tibet e alla Cina. Dedicò gran parte della sua vita all’evangelizzazione dei litigiosi Prussiani pagani. In Russia edificò un convento a Kiovia, l’allora capitale, ma a causa dell’invasione dei Tartari fu costretto a fuggire. Secondo la leggenda lo fece sorvolando sul suo mantello il fiume Vistola in piena portando con sè tre compagni. Proseguì senza risparmiarsi le fatiche apostoliche fino a quando Dio gli rivelò che il giorno della morte era vicino. S. Giacinto tornò a Cracovia e febbricitante ricevette il S. Viatico e l’Estrema Unzione. Morì il 15 agosto 1257, giorno dell’Assunta. Il suo corpo riposa nella chiesa dei Domenicani a Cracovia. Fu canonizzato da papa Clemente VIII nel 1594. Nel Martirologo romano si legge che S. Giacinto dell’Ordine dei predicatori è patrono delle gestanti. Tuttavia, nel 1686, papa Innocenzo XI lo proclamò patrono della Lituania. Viene ricordato contro il pericolo di morire annegati. S. Giacinto veniva celebrato il 16 agosto, ma Pio X spostò la festa al 17 agosto. È ricordato come “Lux ex Silesiae”. Nell’iconografia è vestito dell’abito domenicano. In una mano regge l’ostensorio e nell’altra una statua della Madonna.
LA DIFFUSIONE DELL’ORDINE DOMENICANO A CRACOVIA
San Giacinto diffuse la parola dell’Ordine domenicano iniziando da Cracovia considerata la capitale spirituale della Polonia e nota come la città delle 100 chiese. “La Mecca dei polacchi” è meta di pellegrinaggio per le icone ritenute miracolose e per le reliquie dei santi. Cracovia è una città magica in cui paesaggi fiabeschi fanno da cornice all’architettura multiculturale romanica, gotica e barocca. Famosissime la Basilica di Santa Maria e la Cattedrale eretta dentro le mura del Castello sulla collina del Wawel. La chiesa gotica dei Domenicani, dove riposa S. Giacinto, fu costruita intorno alla metà del 1200. La cappella rinascimentale dedicata al Santo fu realizzata sulla falsariga della Cappella di Sigismondo sul Wawel. Numerose leggende circondano la figura di S. Giacinto. Si narra che avesse poteri taumaturgici e fosse in grado di compiere esorcismi. Una credenza popolare dice che ancora oggi, nei dintorni della chiesa, si possono ascoltare i pianti e i lamenti dei demoni che ha cacciato dai corpi umani.
GLI ALTRI SANTI DELLA GIORNATA
Il 17 agosto si celebrano anche Sant’Eusebio, Sant’Anastasio di Terni, San Nicola Politi, Santa Beatrice de Silva, San Carlomanno, Sant’Elia il Giovane, Santa Chiara della Croce, San Gerone, San Donato da Ripacandida, Santa Giovanna della Croce. Tra i Beati si ricordano: Alberto da Chiatina, Bartolomeo Laurel, Ugo di Tennenbach, Maria Elisabetta Turgeon ed Enrico Canadell Quintana.