Le notizie che filtrano da Barcellona riportano una possibile novità clamorosa: di conferme ancora non ve ne sono, ma le fonti di El Pais spiegano che Moussa Oukabir, il 17enne ricercato per essere il presunto terrorista intervenuto sul furgone delle Ramblas, sarebbe in realtà morto nello scontro a fuoco con la polizia a Cambrils. Questo potrebbe non voler per forza dire che non era lui alla guida del furgone, ma piuttosto che si sarebbe poi riunito con gli altri 4 terroristi della cellula Isis per il secondo attacco sul lungomare a sud di Barcellona. Mentre i Mossos d’Esquadra, la polizia regionale catalana, prosegue nelle indagini sugli attentatori – due terroristi sono in fuga, anche se altre fonti di Vanguardia parlano di 4 attentatori in fuga – in Italia prosegue il cordoglio per le due vittime confermate morte sulle Ramblas. Ha parlato anche Papa Francesco, che ha inviato un telegramma speciale al Vescovo di Barcellona per pregare in memoria delle vittime: «atto crudele e profonda condanna per la violenza cieca, un’ennesima offesa al Creatore. Il Papa prega per le vittime di questo attentato e desidera esprimere la sua vicinanza a tutto il popolo spagnolo, in particolare ai feriti ed alle famiglie delle vittime». (agg. di Niccolò Magnani)
CELLULA ISIS LEGATA AD ESPLOSIONE DI ALCANAR
Mentre la polizia catalana ha pubblicato l’ultimissimo punto stampa con la situazione e il bilancio delle vittime, resta aperto il mistero dei due attentati di Barcellona e Cambrils, che ormai sembrano sempre più collegati tra loro dalla medesima cellula del terrorismo nero dell’Isis. In primo luogo però le vittime: nell’attacco sulle Ramblas, è ufficiale i morti sono 13, con 63 feriti seri, di cui 17 critici, 25 molto gravi, 7 meno gravi e 12 lievi. Per l’attentato di Cambrils invece, un’unica vittima, una donna, è stata registrata, con 4 feriti di cui tre molto gravi e uno più lieve. Sul fronte delle indagini invece tutto ruota attorno all’esplosione di due sere fa nell’abitazione di Alcanar: la cellula intervenuta nei due attentati di ieri sembra la medesima che stava preparando un attentato di ben più vaste dimensioni, con la base del gruppo che era proprio nell’appartamento di Alcanar. Lo stesso dove mercoledì sera c’è stata un’esplosione nella quale è morta una persona: l’esplosione avrebbe spinto i terroristi ad accelerare i loro piani per non farsi scoprire dalla polizia. Per ora resta un’ipotesi che però è stata confermata come una pista dallo stesso commissario della città di Barcellona, dunque è ben più di una “boutade” di stampa, come tante se ne sono lette purtroppo in questi due drammatici giorni. (agg. di Niccolò Magnani)
VITTIME E FERITI DI 34 NAZIONALITÀ DIVERSE
Nei due attacchi terroristici di Barcellona e Cambrils le vittime ed i feriti sono di ben 34 nazionalità diverse. E’ quanto hanno fatto sapere i servizi di emergenza spagnoli, come rivela Askanews.it, ricordando come tra le vittime sono stati confermati anche i due giovani italiani ma anche una cittadina belga ed uno spagnolo. Secondo le indiscrezioni ci sarebbero anche una bambina spagnola di tre anni – la vittima più giovane -, tre tedeschi ed un bambino australiano il quale al momento risulterebbe ancora disperso. Un bilancio incredibile e drammatico e che vede in prima linea la Francia, la quale avrebbe fatto sapere che 26 dei suoi cittadini sarebbero rimasti feriti, undici dei quali sarebbero in grave condizioni. Tra Barcellona e Cambrils al momento si contano 130 feriti di cui 16 gravi. Tra questi un cittadino di Hong Kong, un taiwanese, un americano, cinque cubani e tredici tedeschi. Nella lista stilata dai servizi segreti ci sarebbero tutte le nazionalità delle persone rimaste vittime o anche solo ferite nei due attacchi terroristici. Oltre a quelle indicate emergono anche persone di nazionalità algerina, argentina, austriaca, belga, marocchina, canadese, colombiana, romena, venezuelana, ecuadoriana, egiziana, filippina, britannica, greca, hondurena, ungherese, kuwaitiana, macedone, mauritana, pakistana, peruviana, dominicana e turca. Il chiaro intento dell’Isis, dunque, era quello di colpire turisti provenienti da differenti Paesi, indiscriminatamente. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
NESSUNA MISURA DI SICUREZZA SULLA RAMBLA
Secondo quanto riportano oggi alcuni media inglesi, il responsabile della sicurezza della città di Barcellona lo scorso anno rifiutò di installare qualunque misura che impedisse l’ingresso nell’area pedonale della città di vetture. Come si sa l’attacco di ieri è avvenuto sulle Ramblas, lungo viale pedonale della città in cu il van dei terroristi scagliatosi sulla folla è potuto entrare senza nessun problema, proprio come successo a Nizza. Il ministro degli interni catalano e il capo della polizia avevano raccomandato che venissero installate misure di sicurezza che impedissero quanto accaduto, ma dopo un incontro tra i più alti vertici catalani decisero che non si sarebbe messa alcuna barriera di protezione, preferendo aumentare il numero di poliziotti sulle Ramblas. (Agg. Paolo Vites)
BARCELLONA, IL POST DI GENTILONI
Ora è ufficiale: i due morti italiani nell’attentato di Barcellona, falciati mentre passeggiavamo sulle Ramblas, sono Luca Russo e Bruno Gulotta. Il primo con la fidanzata Marta Scomazzon era in vacanze a Barcellona da qualche giorno, era originario di Marostica e un anno fa si era laureata in ingegneria energetica a Padova giusto un anno fa. L’altro è invece Bruno Gulotta, responsabile marketing e vendite della Tom’s Hardware rivista di innovazione e hi-tech: anche lui con la famiglia, la moglie e i due figli sulle Ramblas nel momento sbagliato, nel giorno sbagliato. Lo ha confermato il premier italiano Paolo Gentiloni, poco fa su Twitter, con queste parole: «Barcellona, l’Italia ricorda Bruno Gulotta e Luca Russo e si stringe attorno alle loro famiglie. La Libertà vincerà la barbarie del terrorismo». Le vittime della mattanza compiuta dall’Isis salgono a 14, con un quarto arresto di un sospetto attentatore avvenuto pochi istanti fa: potrebbe essere legato all’attacco avvenuto la scorsa notte a Cambrils. (agg. di Niccolò Magnani)
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LA SECONDA VITTIMA ITALIANA
Si chiamerebbe Luca Russo la seconda vittima italiana negli attentati di Barcellona: dopo le notizie e la conferma della moglie Martina sulla morte di Bruno Gulotta, ora arriva il secondo nome dell’italiano scomparso ieri sulle Ramblas. Originario di Bassano del Grappa, era a Barcellona per le vacanze estive, proprio come Gulotta, con la fidanzata che è rimasta ferita ma non in gravi condizioni. Come ha ricordato poco fa la Farnesina, le vittime italiane sono due ma per le identità bisognerà attendere il via libera delle autorità catalane che hanno fatto sapere a tutti i media mondiali, «non diremo alla stampa di che nazionalità sono le persone uccise negli attentati finché tutte le famiglie non saranno informate». Intanto è arrivata la conferma ufficiale della polizia catalana (la Mossos d’esquadra) di una donna colpita ieri sera nell’attentato di Cambrils che è morta poco fa, troppo gravi le ferite riportate dopo l’investimento sul lungomare dell’auto con a bordo cinque terroristi dell’Isis (tutti uccisi poi dalle forze anti-terrorismo). Arriviamo così a 14 morti ufficiali negli attentati di Barcellona, una mostruosità. (agg. di Niccolò Magnani)
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LA CIA AVEVA AVVERTITO LA POLIZIA DI BARCELLONA
Secondo quanto riporta il giornalista Fausto Biloslavo in un suo articolo per Il Gionrale, la Cia aveva informato la polizia della Catalogna già due mesi fa di un possibile attentato a Barcellona. Era stato anche comunicato che l’obbiettivo sarebbe stato la Rambla, data la numerosa presenza di turisti. Non si capisce come mai a fronte di una informazione come questa le autorità di Barcellona non abbiano provveduto a chiudere con sistemi di sicurezza l’accesso alla zona pedonale, dove invece il furgone assassino è potuto entrare con tutta tranquillità. (agg. Paolo Vites)
IL PUNTO DELLA FARNESINA
La Farnesina è intervenuta pochi istanti fa per dare le ultime novità sulla situazione degli italiani feriti nell’attentato di Barcellona avvenuto ieri pomeriggio, e non ci sono buone notizie: «ci sono due italiani tra le vittime e tre feriti», lo ha detto il capo dell’unità di crisi del Ministero degli Esteri, Stefano Verrecchia. Alle domande dei giornalisti sulla notizia di Bruno Gulotta ucciso sulle Ramblas, il diplomatico ha aggiunto che al momento finché non ci sono le conferme delle autorità spagnole e catalane (proprio questo doppio passaggio rende il percorso assai più lento, ndr) di nomi non vengono fatte. Ma anche poi chiosato dicendo «tutto porta nella direzione dei nomi fatti finora», confermando così di fatto il primo nome delle due vittime italiane rimaste morte sulle Ramblas di Barcellona. Per quanto riguarda i feriti invece, l’ambasciatore italiano a Madrid Stefano Sannino ha spiegato ai microfoni di Sky Tg24, « tre feriti italiani sono stati ricoverati in ospedali di Barcellona, ma due sono già stati dimessi e l’altro ha riportato fratture ma la sua condizione di salute non è grave né complessa». Pochi istanti fa in Piazza de Catalogna, nel centro di Barcellona, toccante momento con il minuto di silenzio rispettato in tutta la Spagna. Presenti il Re Felipe, il premier spagnolo Rajoy e il governatore della Catalogna, con la piazza che urlava di sottofondo, «noi non abbiamo paura, noi non abbiamo paura!». (agg. di Niccolò Magnani) CLICCA QUI PER LE ULTIME NOTIZIE SU BRUNO GULOTTA, LA PRIMA VITTIMA ITALIANA
IL COLLEGAMENTO CON L’ESPLOSIONE DI ALCANAR
Dopo la strage emergono elementi che col senno di poi indicano gravi falle nell’azione delle forze di sicurezza spagnole. Un paio di giorni fa si era infatti verificata una esplosione nella città di Alcanar, che aveva distrutto una abitazione provocando la morte e il ferimento dei due residenti. Si tratterebbe di due fratelli magrebini e a provocare l’esplosione alcune bombole di gas, almeno 20. Tra le macerie documenti che riletti oggi fanno capire che si stava preparando l’attentato di Barcellona: il piano originale prevedeva un furgone carico di bombole di gas da far esplodere in mezzo alla folla in modo da provocare una strage ancora maggiore. Perse le bombole, i terroristi hanno modificato il piano nel modo in cui purtroppo tutti abbiamo potuto vedere. (Agg. Paolo Vites)
BARCELLONA, IN FUGA L’AUTISTA DEL FURGONE
Uno dei terroristi che hanno preso parte all’attentato di Barcellona è sfuggito a un posto di blocco della polizia spagnola posto all’uscita di Barcellona. E’ successo ieri sera e l’uomo è ancora in fuga. Ha forzato il passaggio sulla Diagonal colpendo un agente rimasto ferito e poi ha abbandonato la macchina. Ha continuato la sua fuga a piedi. Nell’auto c’era il cadavere del proprietario del mezzo, ucciso a coltellate dal terrorista che ha usato la sua macchina per darsi alla fuga. Un’altra vittima dunque che si aggiunge alle 13 dell’attacco sulla Rambla di Barcellona. (agg. di Paolo Vites)
MORTO SULLE RAMBLAS BRUNO GULOTTA DI TOM’S HARDWARE
Ancora non ci sono conferme della Farnesina, con il responsabile dell’Unità di Crisi che pochi istanti fa a Rai News24 ha detto che ci sono verifiche in atto per eventuali vittime e i tre feriti italiani, ma purtroppo che Bruno Gulotta sia morto nell’attentato di Barcellona ormai è certo. Lo hanno detto sia la moglie che il direttore della azienda dove lavorava, la rivista online esperta di hi-tech, Tom’s Hardware: la conferma della Farnesina arriverà nelle prossime ore, come normale che sia, dopo gli accertamenti con le autorità spagnole e il recupero del corpo nei vari ospedali catalani dove sono finiti vittime e feriti della strage compiuta dall’Isis in pieno centro dI Barcellona. La moglie Martina ha raccontato alla rivista che Bruno “è morto davanti ai suoi figli”, e non è riuscita a dire di più dato lo shock che possiamo anche solo immaginare. Il direttore della testata, Bruno Piro, ha invece raccontato a Rai News24 che Gulotta era un vero e proprio «nerd, un insostituibile nell’azienda, solare e sempre allegro. Stava a Barcellona con moglie e figlioletti, è morto davanti a loro, ci manca il terreno sotto i piedi ora…». (agg. di Niccolò Magnani)
L’ATTACCO DI CAMBRILS
Purtroppo la prima mattina di oggi si apre con una pessima notizia che dall’Italia non avremmo mai voluto dare: tra i 13 morti dell’attentato sulle Ramblas a Barcellona vi è anche una vittima italiana. Si chiama Bruno Gullotta, un dipendente della rivista Tom’s Hardware, vi lavorava come responsabile delle vendite. Si trovava in Catalogna per le vacanze con la compagna e le due figlie e purtroppo pare si trovasse sulla Rambla centrale al momento dell’attentato dell’Isis. La morte di Gulotta non è ancora stata confermata dalle autorità italiane, ma nelle prossime ore dovrebbe esserci la conferma anche della Farnesina. La notte intanto ha presentato un altro punto buio di questa infinita vicenda legata al terrorismo islamico: a Cambrils, località di splendido mare a sud di Barcellona, un’auto è entrata nella zona pedonale del lungomare catalano iniziando a falciare alcune persone, esattamente come qualche ore prima sulla Rambla. Questa volta però la polizia è intervenuta e ha ucciso tutti e cinque gli attentatori, che portavano addosso false cinture esplosive (come confermato stamane dal ministro degli Interni catalano Forn). La macchina ha ferito sette persone, tra cui un poliziotto; due in modo grave. (agg. di Niccolò Magnani)
ITALIANI COINVOLTI?
Ancora un attentato e Barcellona si è ritrovata nell’incubo del terrorismo: alle ore 16:50 di giovedì 17 agosto, un furgone, noleggiato da un cittadino marocchino residente in Spagna, tale Dirss Oukabir, ma guidato da un attentatore al momento ancora ignoto, si è scagliato sulla folla che come ogni pomeriggio affolla le Ramblas della cittadina Catalana, soprattutto in questo periodo molto florido per il turismo. Il risultato è stato devastante: alla fine sono state 13 le persone che hanno perso la vita, 80 i feriti accertati ma secondo quanto dichiarato in una conferenza stampa dal capo della polizia in Catalogna, Josep Lluis Trapero, si potrebbe arrivare anche a oltre 100 persone ferite nel corso dell’attacco. Le persone arrestate sono state finora due: Oukabir e un altro cittadino spagnolo di cui non sono state diffuse le generalità, tranne il fatto che sia nato nella città di Melilla. Ci sono però altri particolari che stanno emergendo, arricchendo un mosaico già di per sé misterioso.
RITROVATO UN SECONDO FURGONE
Si sta infatti indagando su un’esplosione avvenuta a circa duecento chilometri da Barcellona nella notte di mercoledì, per la precisione nella cittadina di Alcanar. Si pensa infatti che l’esplosione, inizialmente attribuita a una fuga di gas, possa essere in realtà collegata all’attentato. Così come un altro nuovo elemento emerso nelle indagini, ovvero il ritrovamento di un secondo furgone a circa settanta chilometri dal luogo dell’attentato. Si tratterebbe dunque di un nuovo tassello che dimostrerebbe come l’azione non sia stata improvvisata, ma articolata da un vero e proprio commando che avrebbe agito in tutta la regione della Catalogna. Resta d’altronde avvolta nel mistero anche l’identità dell’autista del furgone, assassino materiale delle 13 vittime e autore di una strage che ha coinvolto anche circa 100 persone ferite, ma di cui ancora non si conosce nulla, né se sia stato un mero esecutore, oppure un vero e proprio pianificatore del crudo attentato che ha gettato di nuovo l’Europa nel terrore.
FARNESINA AL LAVORO PER GLI ITALIANI A BARCELLONA
Così come al momento non c’è chiarezza intorno all’identità delle vittime e delle persone ferite. Sembra che quasi sicuramente siano morti un cittadino belga e tre tedeschi, mentre la Farnesina sta lavorando per identificare il possibile coinvolgimento di cittadini italiani nell’attentato, il che è stato ritenuto al momento “possibile”, visto l’alto numero di italiani che ogni anno affolla Barcellona nel periodo estivo. Il Ministro degli Esteri, Angelino Alfano, e il Ministro dell’Interno, Marco Minniti, stanno lavorando congiuntamente e nella mattina di venerdì 18 agosto al Viminale terranno una riunione per valutare le possibili mosse da attuare, in attesa di avere notizie più certe riguardo italiani che potrebbero essere rimasti uccisi nell’attacco. Diverse testimonianze sono già arrivate ai media, con ragazzi italiani che sono scampati per un soffio o per varie coincidenze alla furia omicida degli attentatori. La giornata di giovedì aiuterà senz’altro a chiarire meglio la situazione.
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