Vacanza di lusso per Marino Occhipinti, uno dei killer della Uno Bianca, condannato all’ergastolo per uno degli omicidi commessi tra gli anni ’80 e ’90 dai fratelli Savi. Dal 2012 l’ex poliziotto bolognese ha ottenuto il regime della semilibertà a Padova, dove è attualmente detenuto. Ora però, come riporta Il Gazzettino, starebbe trascorrendo una settimana di ferie tra le montagne della Val d’Aosta, ospite in un albergo a quattro stelle nella splendida Cervinia, dove soggiornerà fino alla prossima domenica. A dare al complice dei Savi l’opportunità di poter usufruire di una vacanza premio è stato il Tribunale di sorveglianza di Padova che ha così dato il suo via libera affinché Occhipinti potesse rispondere affermativamente all’invito a recarsi a Breuil in occasione di una iniziativa promossa da Comunione e Liberazione e Cooperativa Giotto, per la quale l’ex componente della banda della Uno bianca lavora da oltre 15 anni. Proprio il rinomato hotel ospita l’evento che lo vedrà ospite. Una occasione “di aggregazione e di arricchimento per i detenuti”, come viene definita nella richiesta trasmessa al Tribunale di sorveglianza che ha replicato in modo favorevole. I giudici, dal canto loro, hanno però avanzato due regole imprescindibili: il regime di semilibertà vigilata e il divieto assoluto per Occhipinti di intrattenersi con soggetti estranei all’evento.
L’IRA DELLA PRESIDENTE DEI FAMILIARI DELLE VITTIME
Dopo il permesso premio concesso a Marino Occhipinti nel 2010 e che gli permise, dopo 16 anni di detenzione di poter prendere parte alla Via Crucis del venerdì santo e dopo la semilibertà ottenuta due anni dopo, per l’ex poliziotto bolognese è giunta una nuova possibilità per poter tornare a respirare l’agognata libertà dopo l’ergastolo inflittogli. Una vacanza premio che starebbe passando presso l’albergo del Cristallo. Il condizionale in questo caso è d’obbligo poiché l’iniziativa alla quale sarebbe stato chiamato non avrebbe avuto alcuna forma di promozione. Ad ogni modo, a commentare la notizia all’agenzia di stampa Ansa è stata Rosanna Zecchi, presidente dei familiari delle vittime, manifestando il suo dissenso: “Rimango allibita perché non mi aspettavo una cosa di questo genere. Non è giusto, che giustizia è?”, ha detto. “L’ergastolo deve essere a vita”, ha puntualizzato, manifestando la sua rabbia a 20 anni dall’omicidio della guardia giurata Carlo Beccari, compiuto durante l’assalto ad un furgone portavalori di Casalecchio di Reno, nel Bolognese e per il quale Occhipinti fu condannato. La Zecchi ha ribadito come quello in corso non sia stato il solo permesso premio concesso a uno dei killer della Uno bianca ed ha rivelato di averlo fatto presente anche al ministro Orlando. “Lui ci ha detto di stare calmi perché dopo 20 anni possono avere permessi. Ma un permesso come questo di una settimana mi sembra eccessivo…”, ha aggiunto.