Mentre prosegue la caccia a Younes Abouyaaqoub, ritenuto l’autista del furgone che ha falciato decine di persone sulle Ramblas a Barcellona, si alza nuovamente l’allarme di un attentato anche sul suolo italiano. Come riportato dal Site, l’agenzia americana che monitora l’attività dei jihadisti sul web, da parte dei sostenitori dell’Isis sono state indirizzate nuove minacce all’Italia. Nel pomeriggio il Califfato ha infatti specificato con  un messaggio apparso su un canale della piattaforma Telegram che il prossimo obiettivo degli attacchi sarà l’Italia. Le minacce dello Stato Islamico non possono non creare apprensione ma dal Viminale, subito dopo la notizia degli attentati in Spagna, sono state rafforzate tutte le misure di sicurezza nei siti ritenuti maggiormente a rischio. La speranze è che l’opera di prevenzione attuata dai servizi italiani sia in grado di scongiurare un evento che mai come oggi è sembrato vicinissimo. (agg. di Dario D’Angelo)



IL VIDEO CHOC DEL FURGONE

Iniziano ad arrivare le prime immagini dell’attentato a Barcellona, utili per comprendere cos’è realmente accaduto su una strada piena zeppa di turisti come la Rambla. Il video in questione arriva dal Museo dell’Erotismo che affaccia proprio sulla popolare passeggiata catalana. Inizialmente si intravedono ragazzi e ragazze intenti a dare un’occhiata alle opere del museo, poi, ad attirare la loro attenzione sono le urla provenienti dalla strada. L’immagine si stringe verso la finestra che affaccia sulla Rambla: si fa in tempo a vedere un papà che spinge il passeggino su cui è a bordo il proprio figlio. L’uomo agisce con forza per togliersi dal centro della strada, e nel farlo trascina con sé anche una donna, presumibilmente la propria moglie. Perché lo ha fatto? Semplice: neanche un secondo dopo sfreccia sull’asfalto il van utilizzato dai terroristi per la carneficina. Un’altra coppia di signore riesce a levarsi dalla traiettoria del furgone per un soffio. Il destino ha voluto che vedessero arrivare il pericolo mentre si dirigeva verso di loro a folle velocità: altri non hanno avuto la stessa fortuna. (agg. di Dario D’Angelo)



CELLULA TERRORISTI ANCORA ATTIVA

Prosegue senza sosta la caccia a quello che secondo gli investigatori sarebbe l’ultimo componente del commando che entrato in azione sulle Ramblas a Barcellona falciando la folla con un van. In attesa di capire se l’autista-killer abbia realmente oltrepassato il confine con la Francia a bordo di un Renault Kangoo, in Spagna il livello d’allerta resta al livello 4 fissato nel giugno del 2015. Innalzarlo al livello 5, il più elevato, avrebbe consentito al governo di adottare misure straordinarie, come la mobilitazione dell’esercito e la dislocazione di 5mila militari che avrebbero avuto il compito di presidiare la difesa di siti a rischio come stazioni, aeroporti o centrali elettriche. Una misura evidentemente che non ritenuta necessaria. Diversità di vedute rispetto alla situazione attuale emergono però all’interno dello stesso esecutivo. Se il ministro dell’Interno spagnolo, Juan Ignacio Zoido, ha spiegato che “non esiste la minaccia imminente di un nuovo attacco” e la “cellula dietro gli attentati è stata smantellata”, d’altro canto quello della regione autonoma di Catalogna, Joaquim Forn, ha precisato:”Questa indagine è condotta dai Mossos d’Esquadra e ci sono vari canali di investigazione e operazioni che non sono date per concluse. La cellula non si può definire smantellata fino a quando non sarà stata determinata la sorte di tutti i componenti”. (agg. di Dario D’Angelo)



TERRORISTA IN FUGA IN FRANCIA

Non si è ancora estinta la minaccia terrorismo dopo l’attentato avvenuto sulle Ramblas di Barcellona in cui hanno perso la vita 14 persone. Come riportato dall’Ansa, le ultime notizie parlano di un’allerta particolare in Francia, dove l’autista-killer identificato come Younes Abouyaaqoub si sarebbe rifugiato. L’uomo alla guida del van che ha falciato i turisti sulla popolare passeggiata di Barcellona sarebbe dunque ancora in vita e avrebbe già oltrepassato il confine. Il timore è che il giovane, sentendosi braccato, possa tentare di compiere altre azioni simili a quelle compiute a Barcellona. A chiarire che la minaccia è palpabile arrivano anche le dichiarazioni di un agente della Sicurezza francese, che ha detto che la polizia spagnola sta tentando di rintracciare un furgone Renault Kangoo noleggiato dai terroristi in Spagna che dovrebbe aver attraversato il confine francese. (agg. di Dario D’Angelo)

TERZA ITALIANA TRA LE VITTIME

Mentre la caccia a Younes Abouyaaqoub, l’autista-killer di Barcellona, è scattata tra Spagna e Francia, c’è da registrare la presenza di una terza connazionale fra le vittime della strage. Si tratta di Carmen Lopardo, 80enne italo-argentina, da oltre 60 anni residente in Sudamerica, che si trovava a Barcellona come turista. A dare notizia della morte della donna, originaria di Potenza, è stato il ministero degli Esteri argentino, che in una nota ha ribadito “la ferma condanna dell’Argentina al terrorismo in tutte le sue manifestazioni”. Nel frattempo il bilancio delle vittime dell’attentato sulle Ramblas, per ora fermo a 14, sembra purtroppo destinato a salire. Come riferito dal presidente della Generalitat catalana, Carles Puigdemont, dei 100 feriti trasportati in ospedale 15 sono in condizioni disperate e 25 sono gravi. (agg. di Dario D’Angelo)

IL BILANCIO DELLA STRAGE

E’ stato definito come la strage dei turisti l’attentato a Barcellona che si è consumato sulle Ramblas nel pomeriggio di mercoledì, seguito poi dal secondo attacco avvenuto nella notte a Cambrils, a Sud della città. L’Agenzia di protezione Civile catalana ha rivelato nella giornata di ieri i primi numeri relativi alle vittime ed ai feriti. Si parla al momento di 13 morti, tra cui un bambino spagnolo di tre anni, e 120 feriti dopo il primo attacco a Barcellona. Ad incontrare la morte in Spagna anche due nostri connazionali, il 35enne di Legnano Bruno Gulotta e il 25enne di Bassano del Grappa Luca Russo. Un bilancio impetuoso che vede coinvolte 34 differenti nazionalità, a dimostrazione del fatto che l’Isis abbia voluto volontariamente colpire i turisti di tutto il mondo in un attacco duplice e che da tempo veniva progettato in Catalogna. Nell’attacco avvenuto a Cambrils nella notte è rimasta vittima una donna facendo salire il numero dei feriti totali a 126, di cui molti in gravissime condizioni. Il governo catalano, come riporta IlPost.it, ha confermato il collegamento tra i due attentati, a loro volta legati ad una esplosione avvenuta mercoledì sera in un appartamento ad Alcanar, considerato la base della cellula terroristica.

ANCORA CACCIA AI TERRORISTI

Sul fronte degli attentatori, è ancora caccia aperta ai terroristi che hanno preso parte ai due attentati a Barcellona. Cinque di loro sono stati uccisi dalla polizia – quattro dei quali sarebbero stati abbattuti da un unico agente – mentre sarebbero ancora in quattro i giovani attentatori in fuga, tra cui spunta un minorenne, Moussa Oukabir, marocchino di 17 anni (18 il prossimo ottobre). Ancora quattro gli arrestati, tra cui tre di nazionalità marocchina e uno nato a Melilla, territorio spagnolo in Marocco. L’attenzione però è tutta concentrata sul più giovane della cellula, Moussa Oukabir, inizialmente considerato il numero uno dell’attentato sulle Ramblas. Per tutta la giornata di ieri si sono susseguite le notizie sul suo conto tra le indiscrezioni secondo le quali sarebbe stato ucciso, in quanto alla guida del furgone che ha investito la folla, falciandola e quelle per le quali sarebbe invece in fuga. Le ultime notizie lo vedrebbero nascosto in un luogo segreto ed ancora super ricercato. Secondo il quotidiano La Vanguardia, infatti, l’autista-killer sarebbe tra i terroristi uccisi.

ALCANAR IL COVO DELLA CELLULA?

Un piano criminale messo a segno da mesi e destinato a colpire in modo decisamente più devastante di quanto avvenuto dopo i due attacchi a Barcellona e Cambrils. E’ quanto emerso dalle indagini compiute dalla polizia sulla rete terroristica che ha agito in Spagna nelle passate ore. Secondo i Mossos d’Esquadra, la polizia regionale catalana, oltre ad esserci un collegamento chiaro tra i due attacchi si stava per preparare un ordigno artigianale quasi probabilmente destinato nella capitale Catalana. I preparativi sarebbero stati attuati proprio nell’appartamento ad Alcanar dove è avvenuta l’esplosione nella quale è morta una persona ed un’altra, poi arrestata, sarebbe rimasta ferita. La polizia ha dunque confermato come il piano d’attacco fosse ancora peggiore di quanto messo in atto. Nell’appartamento, come riporta Il Fatto Quotidiano, sono state rinvenute almeno una dozzina di bombole di gas che sarebbero forse dovute essere impiegate per il secondo furgone rinvenuto a Vic, sempre nella capitale catalana. Una cosa è certa: “La cellula terroristica che ha colpito sulla Rambla e a Cambrils preparava da tempo gli attentati”. A riferirlo è stato il comandante della polizia catalana Josep Lluis Trapero, che ha aggiunto: “L’esplosione della casa di Alcanar dove il gruppo preparava esplosivi, ha cambiato i loro piani e quindi sono stati costretti ad attuare gli attacchi in forma più rudimentale”.