Salvatasi dopo l’attacco con l’acido dell’ex fidanzato, Gessica Notaro aveva ritrovato il sorriso nel delfinario di Rimini. L’ex Miss Romagna dopo essere stata sfregiata è tornata a fare l’addestratrice di leoni marini, ma la gioia è durata poco: il delfinario di Rimini chiude. Tra i sette dipendenti lasciati a piedi, non senza polemiche e promesse di cause legali, c’è anche Gessica, che ha commentato con tanta amarezza la vicenda. «E come se non bastasse eccomi qua. A dover dire addio ai miei piccoli (i leoni marini, ndr) per colpa della burocrazia e per colpa di chi vi sta al vertice, che probabilmente prendendo la decisione di fare chiudere per sempre l’Acquario di Rimini non ha considerato il fatto che dietro a questa struttura c’è un’anima, un cuore», ha scritto su Facebook. La Notaro ha evidenziato infatti il cuore e la passione che lei e i suoi colleghi hanno messo tutti i giorni nel prendersi cura degli animali. Ora però finiscono «nella spazzatura, insieme ai sacrifici fatti finora e al legame instaurato con i nostri cuccioli». Sente di aver perso tutto di nuovo l’ex modella: anche riabbracciando Buddy e Morgan, i suoi leoni marini, aveva ritrovato forza. Rappresentavano il suo nuovo inizio. «Ed ora perdendo loro ho perso tutto. DI NUOVO».



GESSICA NOTARO PERDE IL LAVORO: ADDIO AI LEONI MARINI

I NODI BUROCRATICI

La spiegazione dietro alla chiusura del delfinario non è semplice: la struttura è rimasta impelagata in una storia di burocrazia e permessi che hanno messo a rischio la concessione demaniale, di conseguenza la stagione attuale è stata data per morta e su quella futura non ci sono certezze. Permessi e autorizzazioni del Comune di Rimini considerati validi fino all’anno scorso sono diventati carta straccia dopo una conferenza dei servizi. Il nodo è la realizzazione dei lavori di ampliamento, ancora negli anni ’80: quei permessi si sono rivelati insufficienti, quindi le strutture costruite sono risultate abusive. E questo abuso è impossibile da sanare per l’amministrazione. I legali del delfinario invece sono pronti a percorrere la strada dell’azione di responsabilità, sia penale che civile, con relativa richiesta di risarcimento danni.



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