Il lavoro della polizia catalana impegnata a ricostruire le tappe e a risalire a tutti i responsabili dell’attentato di Barcellona è intenso e da alcuni giorni si è concentrato anche sull’imam sospettato di essere a capo della cellula terroristica che ha organizzato e realizzato i due attacchi. Ci sarebbe Abdelbaki Es Satty dietro gli attentati sulle Ramblas e a Cambrils dello scorso giovedì. Figura controversa e che nelle ultime ore sta facendo emergere aspetti inquietanti sul suo passato, dai suoi malaffari all’arresto nel 2010. Proprio durante la sua detenzione avrebbe conosciuto uno degli attentatori che prese parte all’attentato di Madrid del 2004. Anche Es Satty risulta essere ufficialmente tra i ricercati dalla polizia sebbene non vi sia certezza della sua presenza tra coloro che sono morti durante l’esplosione nell’appartamento di Alcanar, probabilmente mentre alcuni membri della cellula terroristica procedevano nel loro piano diabolico realizzando esplosivi rudimentali ma distruttivi.
IL CARCERE PER SPACCIO DI DROGA NEL 2010
L’imam Abdelbaki Es Satty viene da Ripoll, cittadina a nord di Barcellona e covo di almeno tre delle persone arrestate con il sospetto di essere in qualche modo coinvolte con gli attentati sulle Ramblas e a Cambrils. Di lui si sa che proprio nella moschea di Ripoll si dedicava a preghiere che proclamavano un islam moderato. Eppure, il suo nome spunta oggi in quanto legato alla mente dietro i due attacchi della scorsa settimana. Sarebbe stato lui, secondo fonti della polizia catalana, ad aver avuto un ruolo determinante nel mettere in atto la deriva radicale di 12 giovani marocchini che comporrebbero la cellula terroristica che ha colpito il cuore di Barcellona. Ma cosa si sa dell’imam oggi super ricercato? Di certo c’è che la sua fedina penale era tutt’altro che limpida. Un solo precedente ma degno di nota in quanto proprio dalla detenzione in seguito alla condanna per spaccio di droga, nel 2010, ebbe modo di conoscere uno degli attentatori che presero parte all’attacco di Madrid del 2004 realizzato da al Qaida. Es Satty fu arrestato a Ceuta, enclave spagnola in Marocco, in quanto trovato in possesso di 12 chili di hashish. Ora, come sottolinea Il Post, il lavoro della polizia si basa anche sulle indagini per capire quando l’imam si sia radicalizzato.
IN BELGIO NEL 2016
Secondo le ricostruzioni dei quotidiani spagnoli, pare che El Satty abbia trascorso lo scorso anno un periodo a Vilvoorde, piccola città a Nord di Bruxelles, in Belgio, nonché salita agli onori della cronaca per essere stata un centro del jihadismo legato all’Isis. Il Pais ha rivelato che l’imam avanzò la richiesta di poter operare in una moschea di Diegem, a pochi chilometri a Sud di Vilvoorde, ma poi fece perdere le sue tracce quando l’imam della cittadina chiese di poter dimostrare di avere la fedina penale pulita. Sul suo conto sono emersi anche dei viaggi in Marocco ed in Francia, ma al momento le informazioni su come e perché avrebbe avuto un ruolo chiave nella creazione della cellula terroristica dietro l’attentato di Barcellona sarebbero scarse. Dalle testimonianze raccolte, pare infatti che l’imam non fosse mai stato considerato fortemente legato al radicalismo islamista in Catalogna.