Cosa hanno in comune l’immagine del piccolo Aylan, il bambino morto sulle spiagge della Turchia, simbolo del dramma dell’immigrazione e quella del bimbo esanime sulle Ramblas a Barcellona? L’accostamento choc è approdato sui social, in modo particolare su Twitter, dove il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri lo ha usato per evidenziare quella che lui ha poi definito una “ipocrisia iconografica”. Da una parte una piccola vittima dei tanti drammatici naufragi, la cui foto ha fatto il giro del mondo facendo indignare e commuovere. Dall’altra, l’immagine simbolo di quanto avvenuto nei giorni scorsi, un altro bambino innocente, ucciso in questo caso dal terrorismo. Due verità che però, secondo Gasparri, non sarebbero state messe sullo stesso piano tanto da scrivere sul social, commentando l’immagine: “Vero, alcuni vogliono mostrare alcune tragedie per specularci sopra, e occultarne altre per negare la verità”.
PIOGGIA DI CRITICHE PER IL CONFRONTO CHOC
Ed è subito polemica sui social, dove in tanti hanno attaccato il pensiero di Gasparri dopo aver proposto l’audace quanto inquietante confronto iconografico. “Noi non vorremmo vedere nessuna delle due”, commenta un utente. “Giusto, ma una gliela impongono, una gliela negano”, replica il senatore. In tanti hanno manifestato disgusto, altri hanno insultato Gasparri tacciandolo di stare polemizzando tirando in ballo il tema immigrazione in modo inappropriato: “Questa è propaganda”. In realtà Maurizio Gasparri si è solo limitato a sposare quanto già diffuso sui social da Jack Posobiec, esponente della cosiddetta ‘alt-right’ filo trumpiana e che ha denunciato come “la Cnn per settimane ha mostrato la foto” del piccolo Aylan ma “ha totalmente insabbiato questa foto di Barcellona”. La scelta di non pubblicare le immagini delle vittime dell’attentato di Barcellona era stata chiaramente espressa dalle stesse autorità spagnole, ma Gasparri non ci sta e lancia l’ennesima provocazione sui social. Raggiunto da AdnKronos, il senatore ha poi spiegato la regione del suo post: “Basta con l’ipocrisia iconografica”, ha tuonato. “La foto di Aylan ha provocato una profonda riflessione politica sulle tragedie dei migranti e non si capisce perché un piccolo ucciso dai terroristi, invece, debba restare sconosciuto e non debba, come l’altro, farci riflettere”, ha infine chiosato.
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