Il Giappone non sta a guardare: le continue minacce della Corea del Nord hanno spinto Tokyo a dispiegare i sistemi missilistici USA Aegis Ashore. Questa decisione, però, preoccupa la Russia: lo ha ammesso il vice ministro degli esteri russo Sergey Ryabkov. «Siamo molto preoccupati da questi piani, e lo facciamo notare ai nostri colleghi giapponesi», ha dichiarato, come riportato da RIA Novsti, in un’intervista rilasciata ai media cinesi e giapponesi. In cosa consiste la difesa antimissile giapponese? Dispone di navi con sistema antimissile americano Aegis, missili di intercettazione atmosferica SM-3 e lanciatori Patriot-3 per la distruzione di missili ai confini dell’atmosfera. Il Giappone sta prendendo però in considerazione la possibilità di implementare la versione a terra del sistema Aegis e del THAAD, a causa dello sviluppo della tecnologia missilistica della Corea del Nord. (agg. di Silvana Palazzo) 



NUOVO MISSILE PER KIM JONG-UN?

La tensione tra Corea del Nord e Usa resta ancora alle stelle. Anche dopo le recenti nuove minacce di Trump, Kim non sembra indietreggiare di un passo, ma tutt’altro. Oggi i media, come riporta Unione Sarda, hanno diffuso le immagini della visita del dittatore nordcoreano all’Istituto per i materiali chimici. Tra queste foto ve ne è una che mostra sul muro, alle spalle di Kim Jong-un, un manifesto. Secondo gli esperti avrebbe a che fare proprio con il nuovo progetto che avrebbe in serbo il leader, ovvero un nuovo missile, il Pukguksong 3. Secondo le ultime indiscrezioni, il vettore potrebbe avere un raggio maggiore rispetto ai missili testati fino ad oggi e potrebbe essere lanciato da uno speciale contenitore che ne garantirebbe una elevata mobilità. Non solo: quasi certamente farebbe uso di un combustibile solido che darebbe cioè maggiore velocità al razzo. Stando a quanto reso noto dall’agenzia di Stato Kcna, Kim ha già deciso di voler ampliare ulteriormente il proprio programma missilistico. Per tale ragione avrebbe chiesto ai laboratori militari di realizzare “più vettori a combustibile solido e più testate”. Un incentivo in più che farebbe pensare ad una terza guerra mondiale ormai prossima. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



KIM RICHIEDE PIÙ TESTATE E MISSILI

Emergono con il passare delle ore gli intenti della Corea del Nord, in questo clima sempre più delicato in cui gli equilibri appaiono più tesi che mai. Di recente, come rivela il portale Sputniknews.it, il leader della penisola nordcoreana, Kim Jong-un, avrebbe fatto visita presso l’istituto di Ricerca dei Materiali Chimici dove si stanno svolgendo i lavori utili a rafforzare il potere missilistico del Paese. Di fronte alle esercitazioni militari congiunte di Usa e Corea del Sud, dunque, Kim avrebbe replicato con un rafforzamento dello sviluppo missilistico. Intanto proseguono le accuse reciproche tra Kim e Trump e nel frattempo a farne le spese, come rivela Huffingtonpost è la Corea del Nord, dove aumentano i soldati da nutrire e dove la carestia causata dalla grave siccità (la peggiore negli ultimi 20 anni) si fa sentire sempre di più. Per tale ragione, dunque, i soldati sarebbero sempre più “denutriti e incapaci di combattere” e le nuove sanzioni varate dagli Usa nei confronti delle aziende cinesi e russe accusate di aiutare la Nord Corea preoccupano per il futuro del Paese. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



LA PROPOSTA DELLA COREA DEL NORD AGLI USA

Spunta solo ora una indiscrezioni interessante sul tipo di rapporto che anche in passato intercorreva tra Corea del Nord e Stati Uniti, al centro di una terza guerra mondiale sempre più imminente. Come riporta Sputnik news, il rappresentante degli affari della Corea del Nord in Russia, Zin Jong-hap, ha di recente rilasciato una intervista nella quale rivela la proposta avanzata dal regime di Pyongyang agli Usa: congelare i test nucleari. Di contro, la risposta di Washington non fu quella che la penisola nordcoreana si attendeva, in quanto replicò lanciando esercitazioni militari su larga scala nel territorio di Pyongyang. “Alcuni anni fa avevamo proposto una moratoria sui test nucleari se gli Stati Uniti avessero interrotto le esercitazioni militari su larga scala”, ha detto Jong-hap, rendendo poi nota la risposta degli Stati Uniti. Una rivelazione che arriva sotto forma di commento dell’iniziativa intrapresa da Russia e Cina in merito alla risoluzione della forte crisi e che potrebbe presto sfociare in un vero e proprio conflitto mondiale. I due paesi hanno messo a punto una road map per affrontare i problemi della Corea del Nord, offrendo a quest’ultima una moratoria sui test nucleari e sui lanci di missili. Allo stesso tempo hanno invitato la Correa del Sud e gli Usa ad interrompere le esercitazioni militari nella zona di Pyongyang. A sostenere l’iniziativa sono stati alcuni paesi come la Germania ma per Washington la possibile soluzione è rappresentata da quella militare, non vedendo altra via di uscita. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

USA, “KIM JONG-UN COMINCIA A RISPETTARCI”

Terza Guerra Mondiale? Secondo Donald Trump la sua retorica aggressiva nei confronti della Corea del Nord starebbe invece cominciando a dare i suoi frutti. Il presidente degli Stati Uniti sostiene infatti che il suo omologo, Kim Jong-un, cominci a rispettarli. Durante il suo comizio a Phoenix, in Arizona, Trump ha dichiarato: «C’è chi ha detto che io sia stato troppo duro. Non sono stato abbastanza duro, ma prendo in considerazione il fatto che, credo, inizia a rispettarci». Le dichiarazioni del presidente americano sono in linea con quelle del segretario di Stato, Rex Tillerson, il quale si era congratulato con Pyongyang per il «livello di moderazione» mostrato dopo che le Nazioni Unite gli avevano inflitto sanzioni pesanti. In realtà bisogna registrare le nuove minacce dalla Corea del Nord, che parla di un possibile attacco improvviso contro gli Stati Uniti. Per ora non si registrano nuovi test, ma ciò non placa i timori che possa scoppiare una Terza guerra mondiale. (agg. di Silvana Palazzo)

“TRASFORMEREMO GLI USA IN UN MARE DI FIAMME”

Torna alta la tensione tra Corea del Nord e gli Stati Uniti. L’inviato nordcoreano all’Onu, Ju Yong-chol, ha annunciato che lo sviluppo delle armi nucleari e dei missili intercontinentali non cesserà, perché si tratta di «scelte giustificabili» per l’autodifesa. In occasione della Conferenza annuale sul disarmo a Ginevra, il diplomatico nordcoreano ha ribadito che il regime di Pyongyang non è disposto a trattare sul suo arsenale nucleare. A queste dichiarazioni fanno eco quelle dell’agenzia nordcoreana Kcna e del quotidiano Rodong Sinmun, che lanciano nuove minacce a Donald Trump. «La Rpdc ha dimostrato di poter trasformare gli Usa in un mare di fiamme con un attacco improvviso», scrive Kcna. Poi Rodong Sinmun aggiunge: «Trump sta alimentando l’isteria della guerra. Sembra che non consideri la sicurezza degli americani. La situazione sta precipitando sempre più. Solo l’uso della forza assoluta può contenere le sconsiderate manovre militari dei yankee».

COREA DEL NORD, COMPLETATI PIANI D’ATTACCO PER GUAM

La Corea del Nord ha ultimato i piani per attaccare l’isola di Guam ed è pronta ad eseguirli se gli Stati Uniti non si comporteranno ragionevolmente. Lo ha annunciato Zin Jeong Hep, l’incaricato temporaneo per gli affari della Corea del Nord. «Come sapete, la preparazione all’attacco di Guam è terminata. Tutto ora dipende dalle azioni degli Stati Uniti. Se si comporteranno irrazionalmente, allora verranno nuovamente umiliati nella penisola coreana», ha commentato Zin Jeong Hep, come riportato da RIA Novosti. Inoltre, ha spiegato che Pyongyang continuerà a monitorare le esercitazioni degli Stati Uniti e della Corea del Sud. Se dovessero verificarsi delle provocazioni, la Corea del Nord è pronta a procedere con un attacco preventivo. Il riferimento è alle esercitazioni militari congiunte che sono state avviate da Stati Uniti e Corea del Nord il 21 agosto. Il clima dunque è tornato incandescente: la tensione internazionale resta alta.

SANZIONI A ENTI RUSSI E CINESI: LE REAZIONI

Gli Stati Uniti hanno annunciato nuove sanzioni economiche contro enti e persone russe e cinesi a causa della loro collaborazione con la Corea del Nord: torna alta la pressione su Pyongyang. L’obiettivo del Dipartimento del Tesoro statunitense è di impedire l’accesso al sistema finanziario internazionale che favorisce lo sviluppo di armi di distruzione di massa. Dura la replica di Pechino, che ha parlato di un «errore». Il segretario del Tesoro americano, Steven Mnuchin, non ha però dubbi: «È inaccettabile che individui e aziende della Cina e della Russia facilitino la Corea del Nord a ottenere fondi utilizzati per lo sviluppo di armi di distruzione di massa e per destabilizzare la regione». Ma chi sta prendendo di mira Donald Trump? Nel mirino sono finite alcune aziende cinesi che hanno raggiunto accordi con la Corea del Nord per l’acquisto e la vendita di carbone, petrolio e altre risorse minerali. Inoltre, sono state prese di mira alcune società che hanno fornito servizi bancari al regime di Kim Jong-un.