La polizia aveva escluso la possibilità di dispersi ieri dopo la frana in Val Bregaglia, ma le notizie emerse oggi hanno spazzato via l’ottimismo: si stanno cercando 14 escursionisti, ma in Svizzera il numero negli ultimi minuti potrebbe essere sceso a 8 dispersi. Non ci sono certezze sui numeri: prima sembrava che all’appello mancassero otto persone, poi il numero è salito a 14; nelle ultime ore si è parlato del ritrovamento di 6 persone, ricomparse sane e salve in Italia. Bisognerà aspettare ancora un po’ per avere numeri certi. Per ora lo sono quelli della frana, da quattro milioni di metri cubi. È caduta dal Pizzo Cengalo, tre chilometri dopo la frontiera con la provincia di Sondrio, alle 9.30 di ieri mattina. Degli otto dispersi iniziali non si hanno più notizie da allora: alcuni telefoni suonano a vuoto, altri non suonano affatto, e qualsiasi rifugio in zona è almeno a tre ore di cammino. Le speranze sono davvero minime: «Resta giusto la speranza», ha dichiarato Omar Iacomella, sindaco di Piuro, comune italiano al confine con la Svizzera. Sta seguendo con attenzione le ricerche perché ha la delega alla Protezione Civile nella Comunità Montana della Valchiavenna.



DOPO LA FRANA: LE RICERCHE E LE ULTIME NOTIZIE

Le ricerche sono proseguite per tutta la notte: un elicottero dell’esercito ha agito in piena libertà, visto che è stato chiesto all’Ufficio federale dell’aviazione civile la chiusura dello spazio aereo sopra la zona di Bondo per un raggio di cinque chilometri. Per ragioni di sicurezza 100 abitanti di questo Comune sono stati fatti sfollare. La situazione comunque in paese è sotto controllo, perché la colata di fango si è fermata e non ci sono state altre frane. D’altra parte però mancano acqua e corrente elettrica. La situazione viabilistica invece è migliorata: stamattina è stata riaperta a senso unico alternato la vecchia strada che collega la parte bassa della valle con quella alta, quindi St. Moritz è tornata raggiungibile senza la necessità di fare il lungo giro dal Bernina. La questione ambientale, che riguarderà anche l’Italia, richiederà invece tempi lunghi. Per la conta dei danni infatti è ancora presto.



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