L’allarme terrorismo a Rotterdam, scattato nei giorni scorsi, in realtà si è rivelato falso. Dopo i recenti fatti di Barcellona, era stato cancellato il concerto degli Allah-Las, ad un’ora e mezza dall’esibizione in seguito alla “minaccia di un attentato terroristico”. Già in serata era stato smentito qualunque collegamento con i fatti di Barcellona ma solo nelle passare ore si è appresa la verità su quanto accaduto realmente in Olanda dove, sempre attorno al locale in cui si sarebbe svolto il concerto, era stato rinvenuto un furgone con targhe spagnole che trasportava bombole a gas. Ma cosa è successo realmente e cosa si cela dietro il falso allarme? A commentare a caldo la vicenda, come riporta Corriere della Sera, è stato lo stesso ministro della Giustizia olandese, Stef Blok, che ha detto: “È una vergogna terribile adottare misure simili, ma tutte le indicazioni andavano in questa direzione”.
22ENNE ARRESTATO PER FINTA MINACCIA VIA TELEGRAM
Il nome della band di Los Angeles specializzata in musica surf-rock aveva spinto sin dall’inizio la Guardia Civil spagnola a mettere in guardia le autorità olandesi sul fatto che i musulmani lo considerassero blasfemo. Ad alimentare i timori di un attentato terroristico era stato poi un messaggio intimidatorio su Telegram e che faceva riferimento proprio al concerto in programma, da qui la decisione di annullarlo ufficialmente. Le indagini della polizia di Rotterdam, però, sono proseguite fino ad arrivare all’autore del messaggio. Si tratta di un giovane studente 22enne di Zevenbergen, al confine con il Belgio. La polizia dopo averlo individuato ha fatto irruzione nel cuore della notte, nell’abitazione in cui vive con i genitori, arrestandolo. Le minacce però sono apparse sin da subito prive di fondamento, tanto da portare il ministro Blok a definirle “un atto idiota”. In attesa di saperne di più sulle reali motivazioni che lo avrebbero spinto a mettere in atto il falso allarme attentato – non si esclude possa essere stata semplicemente la noia – il 22enne resta in carcere in vista di nuovi interrogatori.
CONDUCENTE FURGONE: “UN CASO, PERSONA SBAGLIATA”
Sull’altro fronte che aveva creato allarme nella medesima sera delle finte minacce, ovvero il fermo di un uomo spagnolo alla guida di un furgone contenente bombole di gas, la polizia ha chiarito: “E’ stato un caso. La persona sbagliata nel posto sbagliato al momento sbagliato”. Inizialmente i movimenti del van che guidava erano apparsi subito troppo sospetti. Dopo il fermo si è constatato che l’uomo in realtà era ubriaco. “Fermarlo era un’ovvia misura di precauzione”, ha specificato la polizia olandese. Gli artificieri hanno compiuto le necessarie verifiche nella sua abitazione e sul furgone, escludendo la presenza di ordigni esplosivi e nelle passate ore, dopo essere tornato sobrio, l’uomo che di mestiere fa il meccanico ha fornito tutte le spiegazioni del caso. La minaccia, dunque, è terminata ufficialmente, come annunciato dallo stesso sindaco Aboutaleb. L’incubo del terrorismo, invece, prosegue nell’intera Europa.