L’Isis torna a minacciare l’Italia e il Vaticano, rivolgendosi esplicitamente a Papa Francesco. La propaganda dello Stato Islamico ha promesso che i suoi uomini «arriveranno a Roma». In rete sono finiti due messaggi di minaccia: il primo, pubblicato su Telegram da un canale legato all’Isis, incita i lupi solitari ad attaccare l’Italia; l’altro, un video prodotto da Al Hayat, rivolge minacce dirette a Papa Francesco. Il primo messaggio è stato segnalato da SITE, il servizio Usa che monitora le attività terroristiche: ha pubblicato un’immagine in cui viene mostrata la scritta «Devi combatterli» in italiano, con un uomo ripreso di spalle che impugna un coltello. L’altra minaccia è stata lanciata dalla casa di produzione media ufficiale del Califfato, Al Hayat Media Center con un video propagandistico di cui vi abbiamo già parlato qualche giorno fa (clicca qui per il nostro approfondimento). Ora il filmato è stato reso pubblico: nel video viene chiesto ai jihadisti filippini di condurre la “guerra santa” a Marawi, la città asiatica dove sono in corso combattimenti con le forze di Manila. Nel video però vengono distrutti simboli sacri cattolici e vengono lanciate anche minacce a Roma e Papa Francesco.



IL VATICANO: “AFFRONTEREMO QUALSIASI MINACCIA”

Nella clip, che dura circa sette minuti, il jihadista Abul Yaman di Marawi chiede ai musulmani di spostarsi in Asia per combattere e mostra anche i combattimenti, oltre che una chiesa cattolica devastata. I militanti tirano giù la croce, distruggono statue della Madonna e strappano foto del Papa. «Ricordatelo bene, miscredenti: arriveremo a Roma, con il permesso di Allah!», dice un militante a volto coperto. Il rischio è che l’Isis, in un momento in cui patisce sconfitte militari in Iraq e Siria, possa decidere di nascondere le sue disfatte con attentati spettacolari contro obiettivi di risalto, come San Pietro. Ma il capo del contingente che difende Papa Francesco ha assicurato che la Guardia Svizzera è pronta ad affrontare qualsiasi minaccia, anche quella terroristica. «Forse è solo una questione di tempo prima che un attacco del genere si verifichi a Roma. Ma siamo pronti anche a questo», ha dichiarato il comandante Christoph Graf, come riportato da La Stampa.



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