La buona notizia è che l’incendio divampato ieri a Scampia è stato domato. Proseguono però le indagini per chiarire le origini del rogo al campo rom e per assicurare gli autori alla giustizia. Il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e il portavoce regionale del Sole che Ride, Vincenzo Peretti, affermano che debbano «essere incriminati per tentata strage». Per fortuna non ci sono vittime, ma la nube tossica sprigionata dall’incendio ha avvelenato la comunità residente dentro e fuori il campo: «Un vero e proprio attentato alla salute pubblica di migliaia di persone». Borrelli e Peretti hanno chiesto che i campi rom vengano presidiati dall’Esercito. «All’ingresso di ogni campo è opportuno posizionare una pattuglia che controlli e prevenga la combustione di rifiuti pericolosi», hanno aggiunto, spiegando di aver da tempo chiesto lo sgombero del campo di Scampia. (agg. di Silvana Palazzo)



DOMATO ROGO AL CAMPO ROM

Sarebbe stato finalmente domato l’incendio che da un giorno quasi imperversava alle porte di Napoli: «dopo una intera nottata ed una mattinata passate interamente sul luogo dell’incendio a Scampia, assieme ai Vigili del Fuoco, ai volontari della protezione civile di Napoli, alla Polizia Locale e le forze dell’Ordine tutte, ai quali va il nostro grande ringraziamento per lo sforzo enorme, finalmente possiamo dire che l’incendio è stato domato». Le parole del vice sindacato Raffaello Del Giudice mettono finalmente fine all’emergenza sul campo del maxirogo partenopeo, ma aprono alla ormai certa origine dolosa della tentata strage. «La violenza e la rapidissima propagazione del fuoco in più punti, anche molto distanti tra loro, rendono estremamente probabile l’ipotesi che si tratti di un incendio doloso», ha spiegato ancora ad Askanews il vice di de Magistris. Intanto, come spiega Il Mattino di Napoli, sono tantissimi tra anziani, donne e bambini che da ore sono in fila al centro medico di Melito perché accusano forti dolori e principi di avvelenamento dopo i gas sprigionati dal rogo di Scampia. (agg. di Niccolò Magnani)



LA DENUNCIA DI DON PIZZUTI

L’incendio nel campo rom di Scampia è tutt’altro che spento, con la minaccia per la sicurezza e la salute degli abitanti nei dintorni che resta altissima: è intervenuto ancora sulla vicenda in queste ore padre Domenico Pizzuti, gesuita che svolge la pastorale da anni tra le case di Scampia, e ha aperto l’inquietante scenario della pulizia etnica come presunto movente doloso. «Roghi dolosi per fare pulizia del campo rom», e poi ancora, «Da testimonianze raccolte, è ipotizzabile che la diffusione dell’incendio sia attribuibile anche ad altre mani per far piazza pulita del campo», spiega Don Pizzuti, alzando il livello del possibile scandalo ingobbire dietro al gigantesco incendio di Napoli. Ora spetta alla polizia dover stabilire da dove è stato ordinato e originato il rogo, anche se l’ipotesi dolosa ormai sembra non essere smentita praticamente da nessuna pista attiva in Procura: pulizia etnica, origine mafiosa o conseguenza del degrado, restano le pericolose fiamme che hanno messo e mettono a rischia la stessa di vita di molti abitanti della periferia napoletana. (agg. di Niccolò Magnani)



RESIDENTI BARRICATI ANCORA IN CASA

Vigili del fioco all’opera all’interno del campo rom di Scampia per spegnere del tutto il violento incendio che è divampato a ridosso della zona delle baraccopoli. Il rogo ha coinvolto diverse aree limitrofe, costringendo gli abitanti del quartiere periferico di Napoli a restare chiusi in casa. I residenti del posto non possono ancora lasciare le proprie abitazioni: «Ancora questa mattina l’area continuava a fumare. Ci sono autobotti dei vigili del fuoco che hanno operato tutta la notte ed ancora continuano a spegnere i piccoli focolai che ancora resistono». Un inferno di fuoco che si sta via via spegnendo, così gruppi di residenti hanno deciso di girare per il quartiere per monitorare la situazione. La situazione per loro fondamentalmente non è cambiata affatto: «Questa zona è dimenticata da tutto e da tutti. Quest’ultima estate abbiamo avuto molti incendi e questo è stato l’ennesimo ed il più grave», racconta un residente di Scampia, come riportato da Il Mattino. (agg. di Silvana Palazzo)

IL SINDACO È SICURO: “EVIDENTE ORIGINE DOLOSA”

Prosegue senza sosta il lavoro dei vigili del fuoco per spegnere l’incendio divampato ieri nel quartiere Scampia di Napoli. I pompieri hanno circoscritto le fiamme lavorando per tutta la notte. Solo quando si concluderà la fase dello spegnimento verranno accertate le cause del rogo. L’incendio si è sviluppato a ridosso del campo rom di via Cupa Perillo, sgomberato tempestivamente dalle forze dell’ordine, ma ha raggiunto il deposito dell’Asia, la società del Comune di Napoli che si occupa della raccolta dei rifiuti in città. Sono andati distrutti 14 mezzi. Nel mirino è finito il Comune, accusato di aver trascurato il problema sicurezza del campo rom. L’incendio è scoppiato tra l’altro alla vigilia della riunione convocata dal Viminale per discutere degli sgomberi degli edifici occupati e dei campi abusivi dei Rom. Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, è convinto che l’origine del rogo sia dolosa: «Dal momento che l’area di Cupa Perillo era anche interessata in queste settimane da interventi istituzionali e sociali importanti che si stanno realizzando e che sono decisivi – riporta Repubblica – è assai sospetta la tempistica degli incendi, con più focolai in diversi punti». (agg. di Silvana Palazzo)

DISASTRO ANNUNCIATO?

Sono ancora in corso le operazioni di spegnimento dell’incendio divampato ieri pomeriggio a Scampia, in un campo nomadi di via Cupa Perillo. I vigili del fuoco, come riporta Il Corriere del Mezzogiorno nell’edizione online, sono stati impegnati tutta la notte. Da quello che si apprende, tutte le baracche occupate dai rom sono andate letteralmente distrutte dalle fiamme anche a causa dell’ammasso di rifiuti lungo le strade adiacenti e che hanno contribuito ad alimentare ulteriormente il rogo. Oltre al quartiere napoletano di Scampia, la colonna di fumo nero e denso ha invaso anche gli altri centri abitati del capoluogo campano come Melito e Giugliano. Ad intervenire sull’incendio disastroso sono stati anche il presidente dell’VIII Municipalità Apostolos Paipais e l’On. Giovanni Palladino che in un comunicato congiunto hanno definito quanto accaduto a Scampia “un disastro annunciato”. “Sono mesi che solleviamo il problema sicurezza del campo Rom e della zona limitrofa. Un’area completamente abbandonata e senza alcun controllo”, si legge nella nota resa pubblica da IlVelino. Paipais e Palladino hanno accusato di fare solo chiacchiere ma di non agire concretamente per il bene del territorio, chiosando: “La Municipalità da sola non può fronteggiare continue emergenze”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

COLONNA DI FUMO NERO E DENSO

Incendio a Napoli: fiamme nel quartiere napoletano di Scampia, nella zona di Cupa Perillo. Tutto è cominciato quando una vettura ha preso fuoco: secondo una prima ricostruzione, ha poi divorato alcuni rifiuti, per la maggior parte di materiale plastico, lasciati a ridosso di un campo nomadi. Si è levata così una colonna di fumo nero, visibile anche da notevole distanza. I vigili del fuoco e la polizia sono intervenuti sul posto e stanno lavorando per evitare che le fiamme attacchino anche un’area di sosta di mezzi pesanti che si trova a poca distanza. Stando a quanto riportato da Repubblica, che cita fonti della polizia, non ci sarebbero feriti o persone in pericolo. Il problema maggiore è rappresentato ora dal fumo nero e intenso che sta invadendo le case circostanti: gli abitanti della zona sono costretti ormai da ore a restare in casa con le finestre chiuse. Da accertare l’origine di questo violento incendio.

ROGO A RIDOSSO DEL CAMPO ROM: LE ULTIME NOTIZIE

A causa dell’incendio divampato a Scampia c’è stata anche un’esplosione di una decine di bombole di gpl, ma per fortuna la zona era stata già messa in sicurezza dai soccorritori. Anche un deposito comunque è stato considerato a rischio. In un primo momento, nel pomeriggio, si è temuto il peggio per alcuni bambini ma nessuno è rimasto intrappolato. Per domare le fiamme sono state impegnate diverse squadre dei vigili del fuoco, mentre sono state chiuse al traffico alcune strade della zona. Padre Domenico Pizzuti, religioso gesuita che da anni svolge la sua attività pastorale a Scampia, ha parlato dell’incendio divampato oggi nel quartiere periferico di Napoli: «Secondo alcune testimonianze raccolte avrebbe avuto origine in un area al di là dei limiti del campo per l’incendio di sterpaglie e poi per opera del vento si è estesa verso la parte destra del  campo e poi giù». Nella nota ha chiesto che venga accertata l’origine dell’incendio.