La Corea del Nord reagisce sempre più duramente alle manovre americane e sudcoreane, oltre che alle sanzioni Onu che stanno soffocando ad esempio l’export verso la Cina. In questo clima di tensione internazionale stanno entrando in scena altri attori. Come la Russia, che ha deciso di collaborare strettamente con la Corea del Sud per portare Pyongyang al tavolo dei negoziati sui programmi nucleari. La notizia è stata riportata da Yonhap, secondo cui i ministri degli Esteri Kang Kyung-wha e Sergey Lavrov sono convinti che il prossimo vertice possa dare nuovo impulso allo sviluppo di legami bilaterali. Durante i colloqui verrà intensificata la collaborazione per cercare un canale di dialogo con la Corea del Nord, affinché rinunci alle sue ambizioni nucleari. L’obiettivo è che il regime di Kim Jong-un cominci a dialogare, abbassando così il clima di tensione che fa temere lo scoppio di una Terza guerra mondiale. (agg. di Silvana Palazzo)
COREA DEL NORD, LA RICHIESTA ALL’ONU
La Corea del Nord ha invitato l’Onu a discutere delle esercitazioni congiunte tra Usa e Corea del Sud. Lo rivela l’agenzia Yonhap, che ha citato la Korean Central news agency. L’appello sarebbe stato inviato venerdì scorso attraverso una lettera al Consiglio di Sicurezza. Secondo la Corea del Nord le manovre americane e sudcoreane «sono provocatorie e aggressive», da qui la richiesta che vengano discusse «come emergenza all’ordine del giorno». Le esercitazioni infatti non sono altro «che un’azione isterica per buttare benzina sul fuoco». La situazione nella penisola coreana continua a peggiorare. In una nota la KCNA ha lanciato una sorta di ultimatum all’Onu: «Se il Consiglio di sicurezza dell’ONU ignorerà la richiesta della Corea del Nord, ancora una volta, sarà evidente che ha smesso di essere un’organizzazione che ha il compito principale di mantenere la pace e la sicurezza nel mondo». (agg. di Silvana Palazzo)
LA CINA PREDICA PACE MA AUMENTA LE SPESE MILITARI
La Cina è sempre più ago della bilancia nello scacchiere geopolitico asiatico e nel gioco diplomatico con gli Stati Uniti di Donald Trump. La Cina vuole scongiurare lo scoppio di una Terza guerra mondiale, ma intanto ha commissionato la realizzazione di 18 navi da guerra. Mentre il ministro degli Esteri, Wang Yi, provava ad allentare le tensioni tra Stati Uniti e Corea del Nord, veniva varata la prima portaerei cinese. Non sono chiare le cifre esatte che Pechino ha destinato all’ammodernamento della sua flotta navale, ma intanto la difesa dei mari e dei cieli ha assunto una nuova centralità negli ultimi anni rispetto alla tradizionale difesa terrestre. Le spese militari cinesi nel 2017, come riportato da Agi, cresceranno del 7%, per la prima volta oltre quote mille miliardi di yan, equivalenti a 151 miliardi di dollari. I numeri parlano chiaro: la potenza cinese è in crescita. Secondo il Sipri, la Cina è seconda per spese militari solo agli Stati Uniti. Le spese dell’anno scorso hanno reso la Cina il secondo Paese che spende di più per difendersi: al primo posto gli Usa, al terzo la Russia. (agg. di Silvana Palazzo)
NORD COREA, SIMULATO ATTACCO ALL’ESERCITO SUDCOREANO
La Corea del Nord si sta preparando ad una Terza guerra mondiale: le forze speciali guidate da Kim Jong-un hanno svolto una grande esercitazione. I dettagli sono stati forniti da Kcna e Rodong Sinmun, secondo cui sono state usate due isole per la simulazione di quelle sudcoreane di Paekryong e Big Yonphyong. L’esercitazione ha soddisfatto il leader del regime nordcoreano, il quale ha chiesto agli ufficiali di concentrarsi sul miglioramento della formazione e su altre esercitazioni coordinate. In futuro potrebbero esserci maggiori esercitazioni per simulare una verra battaglia, così da rafforzare il coordinamento tra servizi e armi, migliorare le capacità di combattimento. Indiscrezioni che di certo non diminuiscono le tensioni a livello internazionale. Così come preoccupano le dichiarazioni riportate da Kcna, secondo cui le forze nordcoreane hanno «spazzato via il nemico disperato con diversi metodi». (agg. di Silvana Palazzo)
LANCIO MISSILI FLOP? PYONGYANG SODDISFATTO
Nella notte di ieri la Corea del Nord ha voluto provare un anticipo del brivido che potrebbe sentire in caso di scoppio reale di una Terza Guerra Mondiale. Lo ha fatto lanciando vari missili balistici a corto raggio caduti però nel Mare del Giappone dopo aver compiuto un volo di appena 250 km in direzione Nord-Est. Anche in questo caso la tv di stato di Pyongyang ha espresso la propria soddisfazione, al contrario degli Usa che invece più realisticamente hanno parlato di vero e proprio flop. Secondo quanto emerso dai militari americani, i missili in questione sarebbero stati in tutto 3, lanciati nell’arco di 30 minuti. Stando ad alcune fonti Usa, il primo ed il terzo avrebbero compiuto un volo piuttosto esiguo, mentre sarebbe andata peggio per il secondo, esploso quasi subito. Secondo quanto asserito dal rappresentante del comando militare degli Stati Uniti, come riporta France Presse, “hanno percorso circa 250 chilometri in direzione nord-est”, confermando quando già anticipato da fonti sudcoreane. Nessuna minaccia reale, dunque, all’isola di Guam o ad altri territori sotto il controllo degli Stati Uniti. Nonostante questa piccola distrazione, lo staff presidenziale di Seul ha fatto già sapere che le operazioni militari congiunte di Stati Uniti e Corea del Sud proseguiranno “anche più a fondo” come risposta esplicita all’ultima provocazione di Kim Jong-un. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
RUSSIA CONTRO STATI UNITI
La Russia punta il dito contro Stati Uniti e Corea del Nord, che stanno alimentando un clima di tensioni che potrebbe portare ad una Terza guerra mondiale. Nelle ultime ore è intervenuto il capo del comitato internazionale del Consiglio della Federazione russa, il senatore Konstantin Kosachev, secondo cui al momento la pace è lontana. «Conducendo esercitazioni militari vicino la frontiera nordcoreana, gli Stati Uniti dimostrano soltanto di volere andare verso il conflitto piuttosto che cercare di raggiungere la pace», ha dichiarato Kosachev, che poi ha commentato il lancio di tre missili balistici nella regione di Kitteron da parte della Corea del Nord. «I nuovi lanci di missili nordcoreani dopo l’adozione della dura risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’ONU sono un segnale molto negativo». D’altra parte il senatore non si sente di condannare la forte protesta della Corea del Nord in relazione alle esercitazioni di Usa e Cina, a causa della tensione che c’è nella regione.
LA POSIZIONE DELL’ITALIA
Gli Stati Uniti avrebbero dovuto rinviare le esercitazioni per mantenere la stabilità nella regione coreana e provare a normalizzare la situazione. «E se questo non viene fatto è chiaro dunque che qualcuno ne trae vantaggio. Potrebbe essere che in realtà si voglia andare proprio verso il conflitto», ha dichiarato Konstantin Kosachev, capo del comitato internazionale del Consiglio della Federazione russa. L’Italia come si inserisce nel complesso scacchiere internazionale? L’ambasciatore Sebastiano Cardi, rappresentante permanente al Palazzo di Vetro, dopo la riunione della commissione dai lui presieduta ha spiegato che nel comitato sanzioni per la Corea del Nord dell’Onu c’è un’idea comune: «Continuare a esercitare pressione su Pyongyang per evitare che continui a violare le risoluzioni internazionali, questo è l’obiettivo di tutti i membri». Cardi ha aggiunto che l’incontro è stato costruttivo e che gli esperti presenteranno un rapporto sulla situazione prima del 6 settembre.