Un prete è finito nei guai per aver sparato a tre uccelli che riposavano sul muro che divide la sua parrocchia dalla strada. Il religioso è stato denunciato dalla Polizia locale per maltrattamento di animali e la sua arma è stata sequestrata. Il prete “cecchino” della chiesa San Paolo di piazza Caserta, nel quartiere Niguarda di Milano, ne ha uccisi due e ferito un terzo col suo fucile lo scorso 11 agosto. Alla scena ha assistito Roberta Braghi, presidente milanese dell’associazione NoiAnimali, che ha segnalato la vicenda. Poi è scattata la denuncia del capogruppo di Forza Italia in Comune, Gianluca Comazzi. Quindi il Nucleo tutela animali della Polizia locale ha verificato l’accaduto: i vigili urbani hanno parlato prima con la Braghi, poi con un’altra signora che ha visto il prete sparare con gli uccelli, quindi si sono recati in chiesa per effettuare gli accertamenti con don Gianluca, il viceparroco.



UN’ESECUZIONE: DUE UCCELLI UCCISI, UNO FERITO

Quando il prete “cecchino” è ricomparso in chiesa, gli agenti hanno convinto il viceparroco a far consegnare l’arma, un fucile ad aria compressa con monocolo, insieme alla scatola di piombini usata. Ma non è finita qui, perché la Polizia locale, dopo aver denunciato il prete ucraino per maltrattamento di animali, ha mandato un sintetico rapporto al comandante Paolo Ghirardi e all’assessore comunale alla Sicurezza Carmela Rozza. La Braghi, che si è presa cura del piccione ferito a un occhio, si è detta soddisfatta per il tempestivo intervento della Polizia locale. Soddisfatto anche Comazzi, ex garante degli animali del Comune: «Ringrazio i cittadini che mi hanno segnalato quello che è successo: sparare agli animali non solo è un reato ma anche un gesto ignobile che va perseguito con il massimo della pena. La memoria di San Francesco che tanto amava gli animali è stata infangata».

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