Boom di rifugi antiatomici, proprio come ai tempi della Guerra Fredda. I responsabili di alcune aziende americane hanno registrato quest’anno un incremento nelle vendite dei bunker a prova di bomba atomica, a testimonianza del fatto che si teme davvero negli Stati Uniti lo scoppio di una Terza guerra mondiale. La crescita della tensione con la Corea del Nord e i test missilistici effettuati da Pyongyang hanno fatto riemergere vecchie paure. Stando a quanto riportato da Wall Street Italia, la maggior parte degli acquirenti sono proprietari di abitazioni preoccupati da un conflitto nucleare. Tra loro molti “preppers”, espressione con la quale vengono indicate le persone che si preparano a un disastro naturale o causato dagli uomini. La domanda di rifugi antiatomici sta crescendo anche in Corea del Sud. Le opzioni sono diverse, tutte molto costose: il prezzo medio è di 25mila dollari. Si può prendere anche in considerazione di acquistare con altri condomini, visto che ci sono bunker che possono ospitare fino a 80 persone. (agg. di Silvana Palazzo)
KIM FA LANCIARE VOLANTINI SULLA COREA DEL SUD
La Corea del Sud è la vicina “più vicina” del regime nord coreano e la prima a rischiare avanti alle intemperanze del governo di Kim Jong-Un: il vento di guerra però da mesi vede muovere anche la propaganda sui livelli “gloriosi” del padre di Kim, Kim Il-sung. Secondo quanto riporta infatti la tv russa, a Seul sono stati trovati circa 20mila opuscoli lanciati dal cielo dagli aerei nordcoreani: si tratta di nuova propaganda sul successo delle prove missilistiche compite lo scorso 26 agosto, definiti invece dalla comunità internazionale come un flop colossale. Secondo l’agenzia Yonhap, il loro volo è stato di circa 250 chilometri: ora si cerca di ricorrere alla propaganda per “spaventare” il vicino nemico e provare a convincere l’interruzione dei piani anti-NordCorea attivati dagli Usa con gli alleati di Giappone e appunto Corea del Sud. (agg. di Niccolò Magnani)
007 SEUL, “PYONGYANG PRONTA A NUOVO TEST NUCLEARE”
La terza guerra mondiale non è un proclama senza consistenza ma è purtroppo un modo per raccontare quanto di pericoloso si prepara ancor nel Pacifico: secondo fonti ufficiali dell’intelligence in Sud Corea (rilanciate dalla Cnn) il regime della Corea del Nord starebbe preparando un altro test nucleare. Lo ha riferito anche un parlamentare del Partito Democratico di Seul (Dp), della stessa area di governo del presidente Moon che proprio oggi ha insistito sulla strada del dialogo come unica forma di soluzione al conflitto a distanza tra Usa e Nord Corea. «Secondo il National Intelligence Service (NIS) di Seul – ha detto il parlamentare Kim Byung-kee – la Corea del Nord ha completato i suoi preparativi per effettuare un test nucleare nel Tunnel 2 e nel Tunnel 3 del sito per i test nucleari Punggye-ri». Lo scorso anno un tunnel di scavi aveva interrotto dei lavori di attività segreta nazionale per le pressioni e minacce della Comunità Internazionale, ma secondo gli 007 di Seul i lavori sarebbero cominciati di nuovo e il test nucleare ora potrebbe seriamente essere pronto ad esplodere, andando ben oltre i test missilistici balistici degli ultimi mesi. (agg. di Niccolò Magnani)
IAEA, “AVANTI SVILUPPO PROGRAMMA NUCLEARE”
Venti di Terza guerra mondiale dalla Corea del Nord: l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Iaea) ha rivelato che Pyongyang sta continuando a produrre materiale fissile per le sue armi nucleari a Yongbyon. Nel rapporto annuale, “Application of Safeguards in the Democratic People’s Republic of Korea, è precisato anche che sono in corso nuove costruzioni per il riadattamento delle strutture. Un aumento dell’attività che suggerisce anche un progressivo sviluppo da parte della Corea del Nord di tecnologia nucleare per reattori ad acqua leggera. L’ulteriore sviluppo del programma nucleare le dichiarazioni correlate rappresentano un motivo di grave preoccupazione per Iaea: «Le attività nucleari della Rpdc, incluse quelle relative al reattore Yongbyon Experimental Nuclear Power Plant (5 Mw), l’uso dell’edificio che ospita l’impianto di arricchimento dichiarato e la costruzione del Lwr sono profondamente deplorevoli», ha dichiarato l’organizzazione, stando a quanto riportato da Yonhap. Per Iaea si tratta di chiare violazioni delle risoluzioni Onu. (agg. di Silvana Palazzo)
NUOVE MINACCE AGLI USA: “ORA LI POSSIAMO COLPIRE”
«Sono passati i giorni e non torneranno mai più quando gli Usa potevano unilateralmente costituire una minaccia nucleare per la Rpdc»: l’ennesima minaccia della Corea del Nord contro gli Usa e i suoi alleati principali nella continua “guerra mondiale” in procinto di scoppiare tra Pyongyang e Washington. Prima i nuovi missili balistici (un flop, secondo gli Usa), poi le nuove affermazione dalla consueta agenzia di regime, la KCNA. «Gli Stati Uniti dovrebbero sbarazzarsi del vecchio modo di pensare che la loro terraferma è sicura e la morte è solo per gli altri in caso di guerra»: secondo il regime di Kim Jong-un infatti ora gli americani sono un obiettivo “fragile” e da un momento all’altro potrebbero essere colpiti. Solo propaganda, o un pericoloso e serio rischio per la Casa Bianca? (agg. di Niccolò Magnani)
DIALOGO USA-RUSSIA CONTINUA…
La Corea del Nord è una polveriera pronta ad esplodere, insieme alla Cina e alla Corea del Sud, la Russia ha più volte intimato gli Stati Uniti di cambiare rotta e modalità di rapporti con il regime di Kim Jong-un, con il rischio della terza guerra mondiale. Non solo, la crisi ucraina e i problemi in Medio Oriente con la Siria rimettono sempre di più al centro la distanza siderale tra Trump e Putin; eppure, Usa e Russia il dialogo continuano ad esercitarlo e in molti aspetti anche di politica internazionale, convergono più di quanto si possa pensare. A svelare il tutto il Washington Post, anche se restano numerosi dubbi sull’effettiva tenuta dei vari patti Trump-Putin su tematiche molto diverse: «Nonostante le due parti sono in contrasto di opinioni, che i rapporti sono al livello più basso dalla fine della guerra fredda alcuni progetti americano-russi continuano: dai voli nello spazio ad alcuni patti e progetti che possono influire sulla sopravvivenza dell’umanità», scrive il noto quotidiano Usa. Riduzione armamenti e impegno per la non proliferazione delle armi nucleari, conflitto siriano da contenere, protezioni ambientali e molto altro tra cultura e scienza. Basterà tutto questo se lo scontro in Corea del Nord dovesse davvero scoppiare nei prossimi mesi? (agg. di Niccolò Magnani)
LANCIO MISSILI, PROVOCAZIONE O NO?
E’ trascorsa una settimana dall’inizio delle esercitazioni militari congiunte di Stati Uniti e Corea del Sud e che dureranno fino alla fine del mese. Operazioni che non sono andate già alla Corea del Nord, che le ha definite una prova generale di una imminente Terza Guerra Mondiale. Anche per questo nei giorni scorsi è intervenuta con il lancio di tre missili balistici dalla provincia di Gangwon-do ma che, tutto sommato, si è rivelato un vero e proprio flop. Seul ha spiegato che i missili hanno effettuato un volo di appena 250 chilometri, uno dei quali sarebbe invece esploso subito, secondo quanto riferito da forze armate statunitensi. Secondo il governo giapponese, i missili non sono precipitati all’interno dell’area economica esclusiva del Giappone, dunque non costituirebbero alcuna minaccia concreta per la sua sicurezza. Sull’argomento è intervenuta anche la stessa Corea del Nord che ha chiarito cosa si celava dietro quel lancio missilistico. Non una provocazione contro gli Stati Uniti ed i suoi alleati, come sostenuto dal Segretario di Stato americano Rex Tillerson in un’intervista a Fox News. Quei missili, secondo Pyongyang rientrerebbero nell’ambito delle manovre militari per la “Giornata del Songun”, che si celebra il 25 agosto. Solo una scusa dopo i risultati non apprezzabili dell’operazione? (Aggiornamento di Emanuela Longo)
TILLERSON APRE ALLA TRATTATIVA
Terza Guerra Mondiale? Gli Stati Uniti sono ancora alla ricerca di una risoluzione pacifica della crisi con la Corea del Nord. Lo ha assicurato Rex Tillerson, Segretario di Stato americano dopo il lancio di tre missili balistici da parte di Pyongyang. Un atto che non è affatto piaciuto agli Usa e che è stato definito «un atto provocatori» anche nei confronti dei loro alleati. In ogni caso gli Stati Uniti continueranno la loro compagna «insistendo sulla strada pacifica, lavorando con gli alleati, lavorando con la Cina» per vedere se si può portare «il regime di Pyongyang al tavolo delle trattative», ha dichiarato Tillerson nell’intervista rilasciata a Fox News. La situazione nella penisola coreana si è surriscaldata dopo una serie di dure dichiarazioni tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti. E non è migliorata con le esercitazioni congiunte di Usa e Corea del Sud, che per Pyongyang rappresentato una prova generale di Terza guerra mondiale.
MISSILI COREA DEL NORD: CHI LI AIUTA?
Il programma missilistico della Corea del Nord, sviluppatosi velocemente negli ultimi due anni, ha scatenato un acceso dibattito tra governi e analisti. Secondo William Brod e David Sanger del New York Times gli ultimi successi nordcoreani sono stati possibili grazie all’acquisto dal mercato nero di un particolare tipo di motore a propellente liquido ad alte prestazioni, forse proveniente da una fabbrica ucraina, con storici legami con il programma missilistico russo. Questa tesi è dell’analista Michael Elleman, un esperto di missili dell’International Institute for Strategic Studies. La Corea del Nord non avrebbe fatto tutta da sola in così poco tempo. Dopo la pubblicazione dell’articolo la fabbrica Yuzhmash citata ha smentito di vendere tecnologia all’estero e l’Ucraina ha negato qualsiasi coinvolgimento nella vicenda. Elleman però non ha neppure escluso che i nordcoreani abbiano ottenuto parte della tecnologia da Energomash, società di stato russo. Per Wall Street Journal e Reuters la Corea del Nord sarebbe in grado di produrre motori a razzo senza dipendere da altri paesi.