L’uomo che ha ucciso Francesco Calcagno lo scorso 23 agosto ha un volto, ma non ancora un nome e cognome. Il comando provinciale dei carabinieri di Catania ha deciso di mostrarlo per permettere ai cittadini di collaborare alle indagini. D’intesa con la Procura di Caltagirone, le forze dell’ordine hanno diffuso video e foto dell’agguato di Palagonia «al fine di poter concorrere all’identificazione dell’autore del delitto», quindi per provare ad ottenere informazioni utili all’inchiesta. Il filmato immortala le fasi cruciali dell’assassinio: si vede l’uomo che scappa all’interno di un fondo agricolo, sembra cadere in mezzo a un cespuglio, inseguito dal killer armato che lo raggiunge e lo uccide a colpi di pistola, ma Calcagno è già fuori dall’inquadratura. L’ultima parte del video riprende l’uscita dalla tenuta: il killer ricercato viene ripreso di spalle mentre scappa con passo veloce. Indossa una tuta sportiva di colore blu, una maglietta nera e un cappellino dello stesso colore. Si notano anche altri particolari dal filmato: è pelato e sulla maglietta ha alcune scritte. Un gatto e un cane sono gli unici testimoni del delitto. Se qualcuno però ha informazioni, può può contattare gli investigatori (anche in forma anonima) ai seguenti numeri «attestati presso il Comando Provinciale Carabinieri di Catania»: 095-2509227 – 331-3767225.



UCCISO PER VENDETTA? IL MISTERO DIETRO L’OMICIDIO

A trovare il corpo di Francesco Calcagno erano stati i suoi familiari. Sabato scorso invece il cadavere è stato sottoposto all’autopsia per capire il numero di colpi esplosi. La vittima, 58enne bracciante agricolo, era già nota alle cronache giudiziarie: era accusato dell’omicidio di Marco Leonardo, consigliere comunale di Palagonia che era stato freddato il 5 ottobre 2016 all’interno di un bar del centro storico. Non si esclude l’ipotesi della vendetta per la morte del “Vichingo”. Quest’ultimo avrebbe avuto contatti con esponenti della criminalità locale. Secondo i magistrati, Francesco Calcagno lo uccise per legittima difesa. Nonostante la dinamica della sparatoria fosse stata chiarita da un video, il 58enne era finito a processo. Prima di presentarsi in tribunale però è stato giustiziato. L’udienza era fissata a novembre. Inoltre, la vittima aveva precedenti penali per truffa aggravata ai danni dello Stato e ricettazione.



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