Accordo importante fra Italia e Qatar annunciato nel corso di una conferenza stampa tenuta a Doha tra il nostro Ministro degli Esteri, Angelino Alfano, e l’omologo dell’emirato, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani. Proprio quest’ultimo ha annunciato la firma di un accordo che prevede l’acquisto da parte del Qatar di 7 navi da guerra che verranno prodotte dall’Italia, mediante Fincantieri, in cambio di una cifra complessiva di 5 miliardi di euro. Un’intesa che conferma la volontà da parte del Qatar di potenziare il proprio arsenale bellico, come lasciato intendere dall’accordo siglato nel mese di giugno con gli Usa, che hanno accettato di vendere all’emirato fucili da combattimento F-15 per un valore di 12 miliardi di dollari, ribadendo il sostegno al Paese in quella che può essere considerata a tutti gli effetti la peggiore crisi diplomatica del Golfo degli ultimi decenni. La volontà di rafforzarsi è anche dettata dalle manovre messe in atto dall’Arabia Saudita e i suoi alleati, tra cui l’Egitto e gli Emirati Arabi Uniti, che hanno tagliato i rapporti diplomatici e commerciali con il Qatar il 5 giugno scorso, accusando Doha di sostenere gruppi estremisti terroristi.
ACCORDO ITALIA-QATAR: I DETTAGLI DELL’INTESA
LA SODDISFAZIONE DI ALFANO
Grande soddisfazione per l’accordo tra Italia e Qatar è stata espressa dal Ministro degli Esteri, Angelino Alfano. Queste le parole del titolare della Farnesina riportate da Rai News:”Oggi (ieri, ndr) parte il contratto ‘Corvette’, firmato con la nostra Fincantieri, che prevede 5 miliardi di euro per la fornitura, in 5 anni, di 7 unità navali destinate alla Marina Militare del Qatar. Il progetto impiegherà, in Italia, circa 1000 lavoratori. Non si tratta solo di un contratto di vendita, ma di una collaborazione di lunga durata finalizzato, per i prossimi 15 anni, anche alla manutenzione, all’assistenza tecnologica e all’addestramento con il supporto, per quest’ultimo aspetto, del ministero italiano della Difesa. A Fincantieri – ha aggiunto Alfano – sono associati in consorzio Leonardo e Mbda. Nell’operazione sono state coinvolte anche Cassa Depositi e Prestiti e la società per l’assicurazione del credito all’esportazione (Sace). E’ una vera operazione di sistema”.