Frederic Mailliez, il medico che per primo soccorse Lady Diana nel tunnel dell’Alma a Parigi subito dopo l’incidente che le costò la vita, ha ricordato in un’intervista quella serata: “Vidi la macchina che si era schiantata e che non c’era nessuno intorno. Mi sono precipitato a vedere cosa stava accadendo e vidi subito che c’erano 4 corpi inermi all’interno della Mercedes. I due che sono sul lato sinistro dell’abitacolo non respirano, e capisco subito che sono in arresto cardiaco. I passeggeri sul lato destro invece respirano ancora, ma la loro situazione è chiaramente gravissima. Chiamai i soccorsi e mentre attendevo provai a dare subito una valutazione medica, per aiutare anche i paramedici che sarebbero presto arrivati. Solo allora mi accorsi dei tanti giornalisti e fotografi accorsi subito sulla scena dell’incidente, e non riuscivo a capire il perché. Quando arrivarono le ambulanze compresi chi fossero le persone all’interno della macchina, e ancora oggi mi stupisco dell’ondata di emozione globale che questa tragica vicenda suscita a vent’anni di distanza. (agg. di Fabio Belli)



CAMILLA O KATE MIDDLETON COME EREDE?

La principessa Diana viene ricordata ogni anno con amore e stima da tantissimi inglesi (e non solo) che riescono nello spettacolare “gioco a incastro” di incoerenze nel riuscire a biasimare le scelte e le angherie della Regina Elisabetta contro l’ex moglie del figlio Carlo giusto durante l’anniversario di Lady D, per poi tornare durante il resto dell’anno normalmente ad amare e lodare la grande Regina. Ogni anno è la stessa storia, e anche per questo 20esimo anniversario sono tante le voci che si alzano in Inghilterra contro la scelta della Regina, come di Carlo e di Camilla, di non farsi vedere alle commemorazioni, a differenza di William, Kate e Harry. Ecco, proprio tra Camilla e Kate Middleton prosegue la “sfida” su chi possa essere la vera erede di Lady Diana: gli inglesi nel cuore ovviamente hanno più Kate, moderna, molto bella e a fianco dell’altrettanto amato William. Però, se poi si guarda l’ultimo sondaggio in Uk, il 70% sarebbe disposto ad accettare di vedere regina Camilla qualora Carlo salga sul trono nei prossimi anni. E dunque via ad un altro giro di incoerenze, cari amati inglesi…



L’ULTIMA CHIAMATA PRIMA DELLA MORTE

Il Daily Mail in questa giornata di ricordo e lutto per i 20 anni dalla morte di Lady Diana pubblica una interessante reportage di Richard Kay, uno dei più importanti e conosciuti reporter inglesi esperto di affari reali e molto vicino alla principessa Spencer, anche nei momenti più bui dopo la fuga da Buckingham Palace. «Vent’anni fa sono stato svegliato, come il resto del mondo, dalla scioccante notizia della morte di Diana. Mi è sembrato incredibile perché poche ore prima mi aveva telefonato da Parigi», ricorda così il giornalista Uk in prima pagina questa mattina. Il suo “memoriale” racconta il sincero affetto che lo legava alla principessa e soprattutto prova a dare un’immagine di quelle ultime, drammatiche , 48 ore di vita di Lady D: «Richard – mi chiamava così – voglio lasciare da parte i miei doveri pubblici. Ne ho abbastanza delle critiche costanti», raconta il reporter, spiegando che Diana quel giorno era stata costretta ad una dura smentita di alcune sue presunte parole a Le Monde in cui avrebbe critico aspramente il precedente governo dei Tory.



«Ma c’era qualcosa nella sua disperazione che suonava diversamente questa volta. Mi disse che stava per tagliare il suo rapporto con la Croce Rossa. Stava tentando di prendere una nuova direzione. Qualcosa che la facesse sentire in potere di controllare il suo destino». Nell’ultima chiamata ricevuta da Kay c’era anche il rammarico per il ritardo del suo volo per Londra, dovuto al brutto tempo, e «non sarebbe arrivata in tempo a Kensington Palace quando quella domenica sarebbero tornati dalle vacanze con Carlo gli amati figli Harry e William. La nostra ultima chiamata è durata 40 minuti o giù di lì. Mentre guidavo verso casa, mi chiedevo quando avrebbe richiamato di nuovo…».

KATE, WILLIAM E HARRY ALLE COMMEMORAZIONI (MA LA REGINA NON C’È)

Sono passati già 20 anni: Lady Diana è morta proprio il 31 agosto 1997, ma questo non è un modo “banalotto” come per dirsi, “cavolo, come passa il tempo”. No, semplicemente un modo per ricordare quella ragazza prima e donna poi che dall’Inghilterra ha creato uno stile senza volerlo, ha indirizzato un ruolo di principessa triste verso l’icona di chi, anche tra 100 anni, saprà chi è “Lady D”. La sua tragica morte con il nuovo compagno di allora, Dodi Al Fayed, nel terribile tunnel di Parigi, è una conclusione “pari” al mistero che ha sempre accolto la giovane e bella principessa in tutti i suoi anni di permanenza alla Corte dell’odiata suocera e Regina d’Inghilterra. Non si saprà forse mai – perché forse non si è voluto far sapere – come sono andate effettivamente le cose in quel tunnel esattamente 20 anni fa. Eppure, per gli inglesi come per tutto il resto del mondo, quel dolce viso così triste e malinconico rimarrà stampato in mente anche senza sapere esattamente cosa sia successo e il motivo (anche se si può intuire) per cui è morta all’improvviso e così giovane. Ieri i figli William e Harry, assieme alla immancabile “nuova principessa” Kate Middleton si sono presentati al primo evento di commemorazione per Lady Diana, marcando una notevole “mancanza” nel giorno di un così importante anniversario. Non c’erano la Regina e il consorte, e neanche l’ex marito Carlo e la moglie Camilla, il vero motivo di quella tristezza di “D” per anni a Buckingham Palace. Gli inglesi una volta di più non l’hanno presa bene e hanno ancora di più rinsaldato l’amore e la stima per la “gioventù reale”: con Lady D, per Lady D, senza se e senza ma per il semplice fatto che una mamma è e rimarrà sempre tale.

“ADDIO ROSA D’INGHILTERRA”

“Addio, rosa d’Inghilterra, possa tu crescere sempre nei nostri cuori.   Eri la grazia che si posava dove le vite erano straziate.   Esortavi il nostro paese e sussurravi agli afflitti”. Iniziava così l’ormai conosciutissimo “inno” cantato da Elton John il giorno tristissimo del funerale di Lady D. Una versione modificata apposta di “Candle in the Wind”, scritta anni prima per la morte di Marilyn Monroe. “D” era un’icona proprio come la mitica attrice americana, un’icona di stile prima di tutto, ma anche per quanto rappresentava a livello umanitario e con le numerose iniziative a scopo benefico in tutto il mondo la triste principessa d’Inghilterra. Durante i funerali visti praticamente in tutto il mondo, la popstar inglese volle ringraziare la presenza e il candore di Diana Spencer con una canzone con voce e piano che ancora oggi viene vista migliaia e migliaia di volte su YouTube. «Ora appartieni al cielo e le stelle pronunciano il tuo nome. E mi sembra che tu abbia vissuto la tua vita come una candela nel vento mai evanescente nel tramonto quando scendeva la pioggia», continuava Elton John davanti al silenzio di tutti i presenti e dei tre milioni davanti allo schermo. Il 15enne William e l’ancor più piccolo Harry cominciarono a piangere, quasi in silenzio, ma con il visto segnato, durante quelle note a ricordo della madre. Polemiche, critiche, errori e bravate le ha commesse anche lei negli anni prima e dopo la permanenza “forzata” a palazzo, ma in quel momento tutto veniva come congelato. E il pianto rimase l’unica voce sibilante da emettere: «E i tuoi passi si poseranno sempre qui, sulle più verdi colline d’Inghilterra. La tua candela si e spenta molto prima di quanto mai farà la tua leggenda». Ciao Lady D.