Non riusciva più a pagare gli stipendi dei suoi operai, le banche gli avevano negato credito e quindi non ha retto la pressione della crisi: queste le ragioni che hanno spinto un imprenditore della zona di Umbertide, in provincia di Perugia, a suicidarsi. Gabriele Bartolini, titolare della Coben e di altre aziende metalmeccaniche, si è impiccato nel sottoscala di uno stabilimento, dove è stato trovato senza vita da un collaboratore. Sulla sua scrivania aveva lasciato un biglietto nel quale ha spiegato le ragioni del suo gesto. Guidava un gruppo di 130 operai che giovedì avevano proclamato uno sciopero per protestare contro il mancato pagamento della mensilità. Proprio nelle prossime ore l’imprenditore avrebbe dovuto firmare un accordo con i sindacati per il pagamento dilazionato degli stipendi, ma a quell’appuntamento non è mai arrivato. «La banca non mi fa più credito e non so più come fare a pagare gli stipendi agli operai. Non ce la faccio più», il messaggio lasciato sul biglietto, stando a quanto riportato da UmbriaDomani.



UMBERTIDE, IMPRENDITORE SUICIDA: CITTÀ IN LUTTO

SCONCERTO E SGOMENTO DOPO IL GESTO ESTREMO

Dipendenti e sindacalisti sconvolti: in questi giorni avevano trattato per arrivare a un accordo.Ora sono in corso le indagini da parte della polizia. Turbata tutta la città di Umbertide. In una nota pubblicata sul proprio sito ufficiale l’Amministrazione comunale ha espresso lo sconcerto per il suicidio di Gabriele Bartolini, «sia per le circostanze drammatiche che hanno indotto l’imprenditore a compiere l’estremo gesto, sia per le condizioni dei lavoratori che da tempo non percepivano più regolare stipendio». Il sindaco Marco Locchi ha espresso la sua profonda preoccupazione e ha messo a disposizione delle organizzazioni sindacali il Centro socioculturale San Francesco per lunedì 7 agosto, alle ore 16, affinché si discuta di quanto accaduto.

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