Dopo aver più volte accusato il ginecologo di averla inseminata a sua insaputa, ora la madre di Massimo Bossetti deve rispondere di quelle dichiarazioni. La famiglia del dottore, scomparso nel 2004, ha deciso di querelare Ester Arzuffi. La sua congettura non è mai stata portata al processo d’appello del figlio, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, ma è finita più volte in tv. Secondo Ester il ginecologo deve averle fatto qualcosa, un trattamento a sua insaputa, perché sostiene di non aver mai avuto un incontro con Giuseppe Guerinoni, nonostante la genetica attesti che l’autista di Gorno sia il padre di suo figlio. Il nome del medico è stato fatto il 23 giugno durante la trasmissione Quarto Grado: la madre di Bossetti l’ha citato come il ginecologo che la seguiva. E secondo la vedova del medico Arzuffi ha fatto intendere che fosse l’autore del trattamento. Quindi la vedova del ginecologo e le due figlie hanno turbato la donna perché «turbate e indignate per l’offesa alla memoria» del loro caro. Le accuse risultano «gravemente lesive della reputazione» e suonano come «gravissime violazioni dei doveri deontologici».
MASSIMO BOSSETTI, GUAI ANCHE PER LA MADRE: È STATA QUERELATA
LA FAMIGLIA DEL GINECOLOGO ALL’ATTACCO
La denuncia è stata redatta dall’avvocato Roberto Bruni, che l’ha depositata nei giorni scorsi. Ma nel mirino non è finita solo Ester Arzuffi, ma anche il giornalista Giangavino Sulas. La tesi della madre di Massimo Bossetti è stata definita «stravagante» e la notizia «smaccatamente falsa», anche perché l’inseminazione artificiale nel 1970, quando è avvenuto il concepimento, non esisteva. Il medico citato inoltre lavorava in ospedale, non aveva uno studio privato e non si era ancora specializzato in ostetricia e ginecologia. La mamma di Bossetti è pronta a difendersi: «Non ne sappiamo nulla, attenderemo l’esito. Intanto posso dire che la signora Arzuffi non ha mai fatto il nome del ginecologo, reso invece da un consulente che è stato immediatamente revocato», il commento dell’avvocato Benedetto Maria Bonomo, come riportato dal Corriere della Sera.