Le polemiche relative alla morte del piccolo Charlie Gard, il bimbo inglese di soli 11 mesi al quale è stata praticata l’eutanasia a causa di una grave malattia rara che lo affliggeva, non si sono ancora smorzate. In particolare, una voce (anonima) si è levata dal Great Ormond Street Hospital, la struttura in cui Charlie era ricoverato e da dove era partita la decisione di interrompere le cure, per la situazione ormai eccessivamente compromessa del piccolo. Questa “gola profonda”, un medico rimasto come detto anonimo che ha rilasciato le sue dichiarazioni al giornale britannico The Guardian, ha affermato senza mezzi termini come gli ultimi giorni di vita del bambino siano stati trasformati in una soap opera, e come il piccolo sia stato tenuto in vita sostanzialmente “per far piacere a Donald Trump e al Papa”. Senza considerare, sempre per bocca di questo medico, che la vicenda ha minato la fiducia della gente nella struttura del Great Ormond Street Hospital, a causa della cattiva informazione.
CHARLIE GARD, LA TESTIMONIANZA DI UN MEDICO
“LA VITA DEL PICCOLO ERA DIVENTATA UNA SOAP OPERA”
La questione relativa al diritto di vita o di morte del piccolo Charlie Gard ha sicuramente fatto discutere, ma le parole del medico anonimo entrano a gamba tesa e perorano la teoria di chi aveva contestato come attorno al bambino si fosse scatenato un vero e proprio circo mediatico, che poco teneva in considerazione le evidenze cliniche riguardo il caso medico di Charlie. Secondo la testimonianza al The Guardia, presso il Great Ormond Street Hospital, il caso di Charlie è stato passato al vaglio di un team composto complessivamente da 200 infermieri, medici e consulenti, e tutti hanno lasciato un pezzo di cuore accanto al piccolo Charlie. Ma il medico ha anche affermato come tutti avessero concordato anche come non ci fosse più nulla da fare per il piccolo. Ma se inizialmente per dovere professionale il team dell’ospedale si è trovato a fare di tutto per il piccolo Charlie e i suoi genitori, nella parte finale della storia lo stavano facendo di fatto per le pressioni di Trump, del Papa e dell’ex Sindaco di Londra, Boris Johnson.
“ORMAI LO TENEVAMO IN VITA PER FAR PIACERE A TRUMP E AL PAPA”
Questo perché secondo la testimonianza del medico, all’interno dell’ospedale tutti avevano concordato di sospendere le cure, ma le enormi pressioni mediatiche le avevano fatte continuare senza un reale costrutto. “Nelle ultime settimane le azioni dei media e di alcuni membri dell’opinione pubblica hanno trasformato la vita di un bambino in una soap opera, in una questione giuridica discussa in maniera rovente in tutto il mondo,” ha affermato il medico. E per il personale del Great Ormond Street Hospital le cose si sono fatte anche molto difficili, con i sit-in di protesta degli attivisti pro life che si erano fatti anche aggressivi, rimasti accampati fuori dall’ospedale. Il medico ha sottolineato come il suo mestiere sia impedire alla gente di morire, e sentirsi dare dell’assassino è stato quanto di più offensivo potesse mai subire. Ma secondo il medico anonimo, l’importante non era più il destino di Charlie o il dolore dei suoi genitori, ma il circo dei media che voleva a tutti i costi la sua storia.