L’ombra di un serial killer sul carcere di Frosinone. Nell’istituto penitenziario del capoluogo ciociaro sono stati trovati morti di recente quattro detenuti, tutti per impiccagione e tutti dunque derubricati come possibili suicidi. Così però sembra non essere perché i sospetti per queste morti si stanno concentrando tutti su un solo uomo, un 41enne che si trova nello stesso carcere per l’omicidio di un’anziana donna, Anna Vastola, che a 81 anni fu uccisa da Daniele Cestra, originario di Sabaudia e che era stato sorpreso a rubare dalla signora Vastola. La reazione di Cestra è stata terribile, con la donna uccisa e la condanna, per omicidio volontario, che si è abbattuta su di lui con 18 anni da trascorrere nel carcere di Frosinone. Dove però la furia omicida sarebbe scattata in lui in maniera ancor più sistematica, tanto da portarlo ad essere formalmente incriminato per l’uccisione di altri quattro detenuti, anche se sulla dinamica c’è ancora il mistero.
SERIAL KILLER A FROSINONE
IL CASO DI DANIELE CESTRA
I delitti andrebbero avanti da circa un anno, da quando nell’agosto scorso fu trovato impiccato il compagno di cella di Cestra, un anziano detenuto. La coincidenza ha iniziato a diventare inquietante quando anche il nuovo compagno di Cestra nella cella del carcere di Frosinone è stato trovato impiccato nelle stesse modalità del precedente presunto suicidio. Modalità che hanno portato il sostituto procuratore Vittorio Misiti a ricollegare quelle che erano state morti simili riguardanti anche altri due detenuti. Nel frattempo Cestra non si trova più presso la casa circondariale di Frosinone, ma è stato trasferito prima a Velletri e poi a Terni. Secondo gli inquirenti, il modus operandi del serial killer sarebbe stato chiaro. Avrebbe strangolato infatti tutte le sue vittime, per poi simularne l’impiccagione, un tipo di morte purtroppo molto diffusa in carcere ma che spesso maschera situazioni ben più scabrose ed inquietanti.
4 I DETENUTI MORTI IN CIRCOSTANZE ANALOGHE
Il caso di Daniele Cestra sembra essere proprio una di queste. Inizialmente sembrava insospettabile, un ladro trovatosi ad uccidere più per il precipitare degli eventi che per un passato omicida. Nel carcere di Frosinone però qualcosa deve essere cambiato nella mente di Cestra che si sarebbe trasformato in un vero e proprio serial killer dei detenuti, metodico nei suoi metodi di assassinio e capace di scegliere al meglio le sue vittime, simulandone il suicidio in maniera credibile. La tenacia del sostituto procuratore Vittorio Misiti, assieme al medico legale Daniela Lucidi, hanno portato all’inquietante scoperta, confermata anche dalla riesumazione della salma di un altro detenuto morto apparentemente per suicidio per impiccagione, che era stato sepolto a Bari. Ora Cestra si sottoporrà alla perizia psichiatrica, con i suoi avvocati difensori, Angelo Palmieri e Sinuhe Luccone, che puntano a far ottenere al loro assistito l’incapacità di intendere e di volere. Ma l’impressione è che con Cestra ci si trovi di fronte a un vero serial killer, nella metodologia e nella determinazione.