Restano tanti i dubbi, così come i quesiti e le riflessioni attorno all’emblematico caso di Charlie Gard, il bimbo inglese morto lo scorso 28 luglio ma il cui ricordo resta indelebile. Perché di quel piccolo “guerriero” come lo ha definito la madre in una lunga intervista al Daily Mail, se ne parlerà ancora molto, fino a quanto anche le ultime ombre non saranno del tutto spazzate via. Tra queste, Assuntina Morresi su L’Avvenire ne sottolinea notevoli e non solo in riferimento al dottor Hirano. Una delle gravi bugie dei legali del Gosh, ribadisce la Morresi, è stata smascherata proprio il giorno in cui il piccolo Charlie è morto. I genitori insistettero per poter trascorrere le ultime ore concesse con il loro bambino, riuscendo anche a compiere un breve giro con il passeggino nel parco dell’hospice, prontamente immortalato. Proprio quelle foto, rivelano la prima “menzogna”: i legali del Gosh in udienza avevano sostenuto l’impossibilità a far tornare Charlie a casa in quanto il ventilatore non sarebbe mai passato dalla porta. Eppure dalla foto si notano dei tubi spuntare dal passeggino ed in basso la presenza di un macchinario, forse portatile. A ciò si aggiunge la scusa delle “strade sconnesse” e che avrebbero potuto rappresentare un problema per il bambino. Mentre si attende di conoscere la data in cui avverrà l’ultimo saluto a Charlie Gard, sono ancora numerosi i “perché” rimasti irrisolti e che oggi chiamano a raccolta diverse persone, dal mondo medico a quello politico, pronte a partecipare ad un dibattito ad oggi ancora molto doloroso. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



CHARLIE GARD: ULTIME NOTIZIE E COMMENTI, IN ATTESA DEI FUNERALI

DURO INTERVENTO DELLA PARLAMENTARE ROCCELLA

Mentre ancora si attende di sapere dopo più di una settimana dalla morte di Charlie Gard quando saranno celebrati i funerali del piccolo bimbo inglese, prosegue la scia di polemiche dopo le ultime due importanti novità. La lettera (anonima) di un medico del GOSH che attacca i “leoni da tastiera” e le personalità mondiali come Trump e Papa Francesco che avrebbero fatto pressioni generando un caso mediatico; dall’altra, la lunga intervista straziante di mamma Connie che ha raccontato quegli ultimi drammatici 12 minuti di vita del loro piccolo Charlie dopo che la spina è stata staccata. Con un editoriale pubblicato su L’Occidentale, interviene sulla vicenda giuridica e medica anche la parlamentare di Idea, Eugenia Roccella, che già il giorno dopo la morte del piccolo aveva definito l’intero caso come una “eutanasia di stato”. «Charlie non è morto della sua malattia, ma perché la sua qualità di vita è stata giudicata troppo bassa dal Gosh, l’ospedale inglese ormai tristemente noto per il conflitto aperto con i coniugi Gard: una “qualità di vita” troppo bassa per tentare una cura, troppo bassa per seguire l’evoluzione della sua malattia, troppo bassa per vivere». Durissimo l’intervento della Roccella, ripercorre le ultime foto uscite dai genitori di Charlie nel parco dell’hospice dove il bimbo ha trovato la morte lo scorso 28 luglio e anche le ultime parole di mamma Connie: «le tante bugie dell’ospedale per impedire al bambino di morire a casa, tra cui la più inverosimile e sfacciata, quella che il ventilatore non entrasse dalla porta di casa. Una menzogna platealmente smentita dalle ultime foto, che fanno vedere Charlie con i suoi nel parco dell’hospice, in un passeggino dotato di respiratore portatile, ben visibile. Avrebbe potuto passare per qualsiasi porta». Le polemiche non si fermeranno qui, con altri potenziali casi-Charlie che richiamano alla memoria, ogni volta, il valore essenziale della vita, della scienza, della medicina e della giustizia. Un piccolo bimbo ha mandato in scacco un mondo intero: questo, a prescindere di ogni posizione da tenere, è un fatto che non si può eludere.



I DUBBI DELLA CORTE SUL DOTTOR. HIRANO

Non sono pochi i dubbi sull’andamento della vicenda giudiziaria tra le ultime ore di Charlie e l’intero iter tra ospedale e corti inglesi. Dopo le ultime rivelazioni del medico del GOSH e l’ultima intervista dei genitori di Charlie, stamani l’Avvenire ospita l’intervento della docente di Chimica e Biologia, Assuntina Morresi: la professoressa ricorda come «tante“bugie” sono state dette sul grande specialista statunitense Michio Hirano, che conosceva bene la persona che aveva “in cura” Charlie, e che mai è stato invitato a visitare il bambino, come invece ha dichiarato il Gosh, che l’ha anche accusato di avere interessi economici in merito, e di avere suscitato «false speranze». Secondo Morresi, leggendo le carte giudiziarie del processo Charlie, all professor Hirano è stato chiesto solo un consulto telefonico con il Gosh, nei primi mesi dell’anno. «Al Bambino Gesù hanno spiegato che non c’era bisogno di essere presente in ospedale per tentare la cura; Sarebbero stati tentativi sperimentali, ma basati su «forte razionale scientifico», come dichiarato dal professor Bertini, tanto che l’eredità del piccolo sarà comunque una speranza per il prossimo bambino con la stessa malattia: il tentativo negato a Charlie sarà provato, il prima possibile, in casi analoghi e prima che sia troppo tardi», spiega ancora la Morresi, rilevando come quanto fatto per Charlie è stato troppo tardivo e non completamente “limpido”.

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