E’ finito in manette oggi il sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello, in seguito ad un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza e che si è conclusa con l’arresto anche di altri tre imprenditori. A darne notizia è il Corriere del Mezzogiorno nella sua edizione online, che rivela quali sono i gravissimi reati ipotizzati a vario titolo dalla Procura di Torre Annunziata: corruzione, truffa e falso. Secondo quanto emerso dalle indagini, il primo cittadino avrebbe ricevuto in modo costante somme di denaro in luoghi appartati ed in cambio aveva fatto in modo che la precedente ditta che si era aggiudicata l’appalto per i rifiuti venisse estromessa in favore della ditta Fratelli Balsamo Srl, in riferimento alla quale è finito in manette anche l’imprenditore Ciro Balsamo. La società, che sulla carta si occupava del lavaggio dei mezzi per la raccolta, di fatto svolgeva tutt’altro. Con l’arresto del sindaco, esplode ufficialmente lo scandalo a Torre del Greco.
TORRE DEL GRECO, ARRESTATO IL SINDACO CIRO BORRIELLO
LE INDAGINI DELLA GDF
Dalle indagini condotte dalla Guardia di Finanza è stato possibile evidenziare una serie di reati, dalla corruzione di pubblico ufficiale per atti contrari ai doveri d’ufficio alla truffa ai danni di un ente pubblico, passando per falsità in atto pubblico. Reati compiuti a vantaggio della ditta dei fratelli Balsamo operante nel settore dei rifiuti e che rappresentava una solida realtà imprenditoriale in Campania. Secondo quanto si legge in una nota della procura, la società F.lli Balsamo avrebbe “costituito mediante escamotage contabili, fondi neri di denaro contante, funzionali a ripagare lautamente gli atti contrari ai doveri di ufficio posti in essere dal primo cittadino” Ciro Borriello. Le somme veniva rese al sindaco mensilmente in luoghi appartati “mediante passaggi da un’auto all’altra”. Il tutto documentato dagli inquirenti con video e intercettazioni ambientali. Borriello finisce dunque nuovamente nei guai dopo la condanna in primo grado a 3 anni e tre mesi avvenuta nel 2015 ma per motivi lontani dalla sfera politica. In quella occasione, infatti, fu coinvolto in un’inchiesta su un intervento di chirurgia estetica che sarebbe però stato spacciato per un’operazione all’appendicite.