Fino a poche ore fa, l’identità della modella inglese appena 20enne, rapita a Milano per sette giorni al fine di essere venduta all’asta sul web per conto della misteriosa organizzazione che risponderebbe al nome di Black Death era rimasta all’oscuro. Nel corso dell’edizione delle ore 20:00 di ieri del Tg1, però, il nome ed il volto della giovane sono venuti allo scoperto. Si chiama Chloe Ayling la bellissima modella che ha già fatto ritorno nella sua casa a Sud di Londra, dopo essere stata rilasciata dallo stesso sequestratore polacco poi arrestato. La giovane ha dedicato il suo primo pensiero alla polizia italiana, ringraziandola ed asserendo: “Hanno lavorato giorno e notte per trovarmi”. Poi ai microfoni del Tg della prima rete Rai ha aggiunto qualche altra parola preparata per l’occasione e letta direttamente da un foglio: “Ho subito un’esperienza terribile, ho temuto per la mia vita, minuto per minuto. Sono infinitamente grata alla polizia italiana ed a quella britannica per avermi salvato”. Chloe ha ammesso di essere tornata a casa dopo 4 settimane. “Mi devo riprendere”, ha chiosato, asserendo di non poter aggiungere altro fino a quando non sarà interrogata anche a Londra. Nella sua prima intervista dopo l’incubo vissuto ha rivelato come quella fosse stata la sua prima volta in Italia. Ha chiarito di stare bene ma ha evitato particolari inquietanti sulla vicenda finora trapelati dalle indagini svolte nel nostro Paese e che conterrebbero ancora molti lati oscuri.
MODELLA INGLESE RAPITA A MILANO, LA SUA PRIMA INTERVISTA DOPO L’INCUBO
I LATI OSCURI DI BLACK DEATH
Mentre Chloe Ayling è tornata a vivere a Londra, nella casa che divide con la madre, tentando di tornare alla normalità della sua giovane età, le indagini sulla vicenda proseguono senza sosta. Occorre fare chiarezza su un cono d’ombra inquietante rappresentato da quella fetta di web profondo ed oscuro dove potrebbe celarsi realmente l’abisso dello sfruttamento sessuale e la vendita di ragazze all’asta su determinati siti specializzati, tra cui quelli gestiti dalla tristemente nota organizzazione criminale misteriosa chiamata Black Death. Proprio dai verbali emergono dettagli resi dalla modella inglese rapita, la quale ha rivelato quanto appreso da MD, uno dei suoi aguzzini, il 30enne polacco ora arrestato. Quest’ultimo le avrebbe rivelato di aver guadagnato negli ultimi 5 anni oltre 15 milioni di dollari. “Mi ha spiegato che tutte le ragazze sono destinate ai Paesi Arabi. Almeno tre alla settimana sono vendute e, quando l’acquirente si è stancato della ragazza, la cede ad altre persone. E quando non è più d’interesse viene data in pasto alle tigri”, ha aggiunto Chloe agli inquirenti italiani.
TUTTI I DUBBI SULLA VICENDA
Eppure i dubbi sulla vicenda sono ancora numerosi a partire dal rapporto che si era creato con il polacco Lukasz Pawel Herba, con il quale ha condiviso una stanza del casolare nel Torinese dove è stata tenuta sotto sequestro per una settimana e con il quale è andata a comprare delle scarpe in un negozio. Lo stesso avrebbe poi deciso di liberarla ed accompagnarla al Consolato britannico a Milano per ragioni ancora da chiarire. E’ stato sempre Herba a dirle di fare parte del gruppo “Morte nera”, un’organizzazione che, secondo le sue parole, sarebbe composta da oltre 10mila affiliati in tutta Europa e che opererebbe attraverso il deep web compiendo diversi crimini, dalla droga agli omicidi. La modella ha raccontato agli agenti della Mobile di Milano di aver visto le sue foto mostratele da MD nel corso della sua prigionia e caricate su un sito riconducibile a Black Death: “Mi ha poi chiesto, una volta liberata, di non parlare male dell’organizzazione e di farle pubblicità nelle interviste”, ha aggiunto la 20enne. Ora gli inquirenti sono sulle tracce dei possibili complici del polacco. La modella inglese ha asserito di aver avvertito la presenza di cinque persone e di averne visto due in viso. Ma anche su questo non mancherebbero i dubbi: oltre all’arrestato ci sarebbe solo un’altra persona, ovvero il fratello maggiore di Herba.