Dio non ha scelto le persone perfette, ma è venuto a dare speranza anche ai peccatori. E’ questo il concetto iniziale ribadito oggi da Papa Francesco nel corso dell’Udienza generale del mercoledì e che si è tenuta nell’Aula Paolo VI in Vaticano per evitare il caldo torrido in Piazza San Pietro. “Siamo tutti poveri peccatori bisognosi della misericordia di Dio”, ha ribadito il Pontefice, sottolineando come proprio Gesù sia il solo ad avere la forza di cambiarci e ridare speranza giorno dopo giorno. Bergoglio, dopo il tradizionale saluto, è stato accolto dal grande entusiasmo dei numerosi presenti ai quali ha riservato infine le sue benedizioni. Anche nell’udienza di oggi Papa Francesco ha proseguito il ciclo di catechesi sulla Speranza cristiana, partendo dalla lettura del brano del Vangelo secondo Luca incentrato sulla peccatrice che chinatasi ai piedi di Gesù ha versato sui suoi piedi olio profumato.
PAPA FRANCESCO, UDIENZA GENERALE DEL 9 AGOSTO 2017
LA SPERANZA CRISTIANA E IL PERDONO DIVINO
Il gesto di Gesù, “colui che perdona anche i peccati”, fu un “gesto scandaloso”. In tanti mormorarono dopo quanto compiuto dalla donna. Se Egli è veramente un profeta, allora non dovrebbe accettare un gesto simile da parte di una peccatrice. Ma l’atteggiamento di Gesù è diverso, come ha ribadito oggi Francesco. A far sconcertare maggiormente, all’epoca, era proprio la sua simpatia per gli “esclusi”: là dove c’è una persona che soffre, Gesù interviene con la sua misericordia facendosi carico di quella sofferenza. Quante volte, ricorda il Pontefice, nei Vangeli si incontrano reazioni simili: “Il cuore di Cristo incarna e rivela il cuore di Dio, che laddove c’è un uomo o una donna che soffre, vuole la sua guarigione, la sua liberazione, la sua vita piena”. Ecco la ragione che spinge Gesù ad aprire, letteralmente spalancare, le braccia ai peccatori. Perché Gesù riesce a vedere una “possibilità di risurrezione” anche in coloro che hanno compiuto fino a quel momento scelte errate. “Gesù sempre è lì, con il cuore aperto; spalanca quella misericordia che ha nel cuore; perdona, abbraccia, capisce, si avvicina: così è Gesù!”. Di fronte a tanta misericordia, al perdono dei peccatori da parte di Gesù, non sono mancate le reazioni negative contenute anche nei Vangeli. E’ quanto contenuto nel Vangelo secondo Marco, in cui Gesù perdona un uomo che soffriva doppiamente perché non poteva camminare ma anche e soprattutto perché si sentiva “sbagliato”. Un dolore, quest’ultimo, ancora maggiore del precedente, perfettamente compreso da Gesù che lo libera dai suoi peccati. Un gesto che gli scribi, coloro che si sentivano perfetti, presero come uno scandalo, una bestemmia, “perché solo Dio può perdonare i peccati”. Ed invece, sempre per il medesimo motivo Gesù è andato in croce, come ha ricordato oggi Bergoglio. “Perché non accetta che l’essere umano consumi tutta la sua esistenza con questo “tatuaggio” incancellabile, con il pensiero di non poter essere accolto dal cuore misericordioso di Dio. E con questi sentimenti Gesù va incontro ai peccatori, quali tutti noi siamo”. E’ Gesù il solo a liberare dai peccati, dal senso di colpa ma allo stesso tempo a ridare speranza di una vita nuova. Ecco allora che conforta il pensiero che Dio non ha scelto come primo impasto per formare la sua chiesa le persone perfette, coloro che non sbagliano mai. “La Chiesa è un popolo di peccatori che sperimentano la misericordia e il perdono di Dio”, ha chiosato Papa Francesco. Noi tutti siamo poveri peccatori, bisognosi dell’infinita misericordia di Dio, il solo a poterci trasformare e ridare speranza.